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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Le verità al contrario della politica. Titolo alternativo: ti puzza il culo!

Lo spunto mi viene dalla frase di un politico e professore all’USI, Paolo Pamini, che a proposito del reddito di base ha affermato questo: “Il reddito di base è l’istituzionalizzazione del saccheggio dei parassiti nei confronti di chi sceglie di lavorare e fa sacrifici per produrre un reddito”. E non c’è frase migliore per provare a dimostrare la mia tesina, e cioè quella secondo cui la politica non dice bugie, ma dice precise verità. Però esattamente al contrario! Qui sotto poi vi spiego perché, ma intanto ecco la mia tesina, proposta dopo l’opportuna giravolta della sciagurata frase di Pamini: “La politica è l’istituzionalizzazione del saccheggio dei parassiti nei confronti di chi sceglie di lavorare e fa sacrifici per produrre un reddito”. E già qui sono pronto a scommettere che molti di voi lettori abbiano sentito nel rileggere il concetto così esposto un maggiore senso di chiarezza rispetto alla sua stesura originale . Adesso vi spiego perché…. Grazie ad alcuni nostri

Il grande muro: il veto al processo alle intenzioni

Dai, parliamo di morale, di etica e di valori: i grandi assenti del ventunesimo secolo. Parliamo ad esempio della nostra Svizzera, che proprio l’altro giorno ha autorizzato l’esportazione verso i Paesi coinvolti nella guerra nello Yemen di 180 milioni di materiale bellico. Di cui una grande quantità destinata all’Arabia Saudita sotto forma di armi contraeree. Il tutto rassicurandoci con un bel: “Si tratta però di materiale che non c'è ragione di supporre che possa essere usato in quel conflitto". Infatti voi non lo sapete, ma in Arabia Saudita è tradizione, in occasione dei matrimoni, sparare raffiche di proiettili antiaerei in cielo come gesto propiziatorio. E siccome in Arabia Saudita si sposano parecchio e se non sbaglio addirittura con più mogli, l’utilizzo della contraerea è massiccio! In realtà, anche se per questo materiale “non c'è ragione di supporre che possa essere usato in quel conflitto”, sappiamo trattarsi di materiale bellico, il cui unico scopo

60 ottusi minuti sull’immigrazione

Ottusi: è sempre questo il primo pensiero che mi balza alla mente quando guardo i dibattiti alla tele. Ogni volta mi dico che non si parla mai delle cause dei nostri problemi, ma si sta sempre a dibattere sui sintomi. E così è stato anche ieri sera a 60 minuti, tranne quando a parlare era Gianluca Grossi. In fondo tutti davano per scontato che il problema dei migranti inizi per noi quando questi appaiono sulle rive: dunque la discussione è, sotto il segno della “solidarietà” e della “sensibilità”, su come e su quanti accoglierne. E i pareri si scontrano tra chi da una parte vuole accogliere chiunque incondizionatamente perché “è giusto farlo”, e tra chi è ben cosciente che il nostro sistema non può essere sovraccaricato. Beh, sono discussioni piccole e abbastanza senza via d’uscita, perché non hanno soluzione: se non li accogli è facile che muoiano e se li accogli tutti è facile che moriamo noi. E già succede: una statistica recente diceva infatti che parte dei suicidi è d