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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

L’ISIS è una bufala!

Non volevo scrivere degli attentati a Bruxelles perché l’indignazione da sola basta solamente a evidenziare la nostra ipocrisia: quella che ci fa reagire alle cose che vediamo, ma non a quelle che non appaiono in video o che succedono davanti alla porta di casa. Per cui è davvero misero accontentarsi di dire alla propria coscienza “Guarda come mi indigno bene!”, invece di andare fino in fondo e paralizzare il sistema finché non si inizi ad avere risposte realistiche e concrete. E nnfatti voglio parlare d’altro: voglio affrontare il fenomeno dell’ISIS da un punto di vista informatico, per provare a dimostrare che l’ISIS non esiste! Iniziamo col primo elemento incredibile, e cioè che in Siria ci sia un gruppo di sparuti ribelli, in teoria “embargati” fino al collo dunque senza accesso a risorse come armi, munizioni, mezzi e cibo, ma che però riesce a tenere testa da molti mesi agli eserciti di quattro grandi nazioni come gli Stati Uniti, la Francia, l’Inghilterra e la Russia.

Rotonda di Locarno, business e ignoranza

La do? E se sì, a chi la do? Queste sono le due cruciali domande con le quali il Municipio di Locarno è confrontato in questi giorni. Certo: perché la Rotonda di Locarno durante il Festival del Film fa gola a tanti, e la sua assegnazione, tra ricorsi, denunce e sputtanamenti vari è ormai una delle telenovela più pietose che ogni anno il Ticino propone. “La gallina dalle uova d’argento”, l’ha definita qualcuno. E trovo che non ci sia definizione migliore, perché la nostra Rotonda non viene intesa come un luogo da sfruttare nel migliore dei modi per promuovere il Ticino durante la sua più prestigiosa manifestazione internazionale, ma viene vista come l’occasione per molte limitate persone di fare affari e di conseguenza… GRANA! E il tutto si riduce sempre e solo a questo, anche in un’occasione d’oro come il Festival del Film. Ecco perché la Rotonda non è la gallina dalle uova d’oro ma solo di quelle d’argento: si pensa a fare grana, ma non si pensa a promuovere il Ticino come an

Il suicidio assistito può essere un business?

Seguitemi perché oggi proverò a costruire un puzzle logico: proverò a legare tra di loro una serie di elementi con delle logiche e alla fine proverò a sovrapporre il quadro alla realtà per vedere se ci ho azzeccato, o per lo meno se ci può stare. Parliamo di suicidio assistito e partiamo dalla proposta di Michela Delcò Petralli di poter eseguire tale pratica direttamente all’interno degli ospedali o delle case anziani, così da evitare uno spostamento – traumatico dico io – del malato in una nuova struttura. E probabilmente anche per contenere i costi, visto che in questo caso si eviterebbero il trasporto e l’utilizzo di altri spazi, strumenti e mezzi. Naturalmente però la proposta è stata bocciata all’unanimità dalla nostra Commissione sanitaria. Perché? La risposta che mi sono dato è: per soldi! Pensando infatti alla bieca configurazione dell’anima di molti, non ho potuto fare a meno di pensare al possibile e redditizio business delle morti assistite. Così mi sono messo a d