Lo spunto mi viene dalla frase di un politico e
professore all’USI, Paolo Pamini, che a proposito del reddito di base ha affermato
questo: “Il reddito di base è l’istituzionalizzazione del saccheggio dei
parassiti nei confronti di chi sceglie di lavorare e fa sacrifici per produrre un
reddito”. E non c’è frase migliore per provare a dimostrare la mia tesina, e
cioè quella secondo cui la politica non dice bugie, ma dice precise verità.
Però esattamente al contrario! Qui sotto poi vi spiego perché, ma intanto ecco
la mia tesina, proposta dopo l’opportuna giravolta della sciagurata frase di
Pamini: “La politica è l’istituzionalizzazione del saccheggio dei parassiti nei
confronti di chi sceglie di lavorare e fa sacrifici per produrre un reddito”. E
già qui sono pronto a scommettere che molti di voi lettori abbiano sentito nel
rileggere il concetto così esposto un maggiore senso di chiarezza rispetto alla
sua stesura originale.
Adesso vi spiego perché…. Grazie ad alcuni nostri media,
o quanto meno ad alcune cellule dei nostri media, finalmente impegnati nel
ruolo creato per loro da Dio, e cioè quello di principio regolatore etico del
rapporto e del dialogo tra politica e popolo, ieri sera a Patti Chiari abbiamo
scoperto una bella cosina sui costi della nostra salute. Abbiamo scoperto l’esistenza
della EMAP, la lista che definisce quanto può fatturare una farmacia alla cassa
malati se viene presentata una ricetta medica. Tale lista viene preparata
dall'Ufficio Federale della Sanità, e come vedete nella foto in molti casi i
prezzi massimi fatturabili sono un cicinino elevati. È infatti stimato che ogni
anno paghiamo 100 milioni di franchi di troppo a causa di questo sovrapprezzo,
ma come sempre nessuno sembra voler intervenire: né le casse malati (che
riversano i costi su di noi), né la Confederazione.
E troppo
elevati è come definiremmo i prezzi se non conoscessimo l’esistenza della ben
più appropriata parola “furto”: perché poter fatturare alle casse malati fino a
126 franchi per un articolo che alla farmacia ne costa 14 e il cui prezzo di
vendita è di 20 è un furto. Anzi, per usare le illuminati parole del professore
universitario Paolo Pamini, è “l’istituzionalizzazione del saccheggio dei
parassiti nei confronti di chi sceglie di lavorare e fa sacrifici per produrre un
reddito”. E di nuovo sfido i lettori a negare d’aver sentito, di nuovo, quel
senso di maggiore chiarezza provato prima…
Ma non fermiamoci: proseguiamo con la catena di
relazioni! Facciamolo ad esempio pensando alla recente votazione sulla cassa
malati unica, bocciata grazie alla faraonica campagna contro dell’economia: “Con
la cassa malati unica i costi aumenteranno sicuramente!”, ci spaventavano i “parassiti”;
“solo la libera concorrenza può mantenere sano il mercato”, di dicevano ancora…
Ma oggi, adesso che le cose sono chiare, dopo aver digerito l’annuncio subito
postumo alla votazione dell’aumento dei premi delle casse malati non uniche, e
dopo aver appurato che la libera concorrenza fa l’esatto contrario di quanto
enunciato e lo fa pure con la complicità dell'Ufficio Federale della Sanità,
possiamo anche qui riformulare i concetti nella loro giusta forma: “con il
libero mercato per le casse malati i costi aumenteranno sicuramente e il
mercato si ammalerà ulteriormente”. Un “ulteriormente” non usato a caso visto
che negli ultimi dieci anni i costi EMAP sono raddoppiati! E di nuovo, quel
senso di maggiore chiarezza…
Ma facciamo ancora un passo avanti nel nostro cammino:
cerchiamo di capire il concetto di “prezzi troppo elevati”… Li possiamo
definire così prezzi di articoli già confezionati - e che dunque non richiedono
ulteriore lavoro da parte del farmacista – se scopriamo che possono essere
fatturati alle casse malati con ricarichi fino all’800%? Certo che sì! Ecco
perché all’inizio avevo usato la parola furto, cioè l’azione caratteristica dei
ladri, o parassiti saccheggiatori se vogliamo citare il professor Pamini.
E adesso è il momento di un’altra pillola di ulteriore chiarezza, quella contenuta nel dizionario Treccani sotto la voce “ladro”: “Chi ruba, chi si appropria indebitamente di beni altrui, violando con astuzia, o col ricorso all’inganno, alla frode, e di solito agendo di nascosto (meno spesso con mezzi violenti), il diritto di legittima proprietà. Nell’uso, si dice anche di chiunque si arricchisca indebitamente a danno d’altri, in particolare del venditore che ruba nel peso o si fa pagare troppo cara la merce: quel macellaio è un vero ladro; e più genericamente di chi pretende compensi o impone prezzi eccessivi, sproporzionati”.
Che bella sensazione, vero?
E adesso è il momento di un’altra pillola di ulteriore chiarezza, quella contenuta nel dizionario Treccani sotto la voce “ladro”: “Chi ruba, chi si appropria indebitamente di beni altrui, violando con astuzia, o col ricorso all’inganno, alla frode, e di solito agendo di nascosto (meno spesso con mezzi violenti), il diritto di legittima proprietà. Nell’uso, si dice anche di chiunque si arricchisca indebitamente a danno d’altri, in particolare del venditore che ruba nel peso o si fa pagare troppo cara la merce: quel macellaio è un vero ladro; e più genericamente di chi pretende compensi o impone prezzi eccessivi, sproporzionati”.
Che bella sensazione, vero?
Ecco. Mi pare che la tesina sia dimostrata, qui, in
questa cellula di realtà. E naturalmente per ora mi fermo, ma sappiate che la
stessa logichetta della verità al contrario funziona perfettamente se applicata
a praticamente ogni dinamica della nostra “Economitica”, e cioè a quell’intreccio
incestuoso in piena deriva genetica tra economia e politica!
Funziona quando Beltraminelli ci parla dei costi della
salute che aumentano perché la popolazione invecchia; funziona quando il
Governo ci presenta la manovra “lacrime e sangue” che taglia nella formazione e
nel sociale mentre la casta non si tocca mai; funziona quando manager pagati
milioni parlano di crisi; funziona quando la SECO e l’IRE dicono al cantone col
dumping più altro della Svizzera, che ha registrato un aumento di frontalieri
di 38mila unità in 15 anni, che ha creato posti di lavoro a che sono andati
quasi tutti a personale estero, che ha segnano un aumento del 44% dei casi d’assistenza
negli ultimi cinque anni e all’interno della quale il 33% ha meno di 25 anni, che
la manodopera frontaliera non ne è la causa; funziona quando Sadis, Masoni,
Vitta e compagnia esaltano il Ticino come grande, produttivo, concorrenziale e
ad alto valore aggiunto polo della moda, spalancandogli le porte con condizioni
economiche di “benvenuta impresa” da saldi di fine attività, per poi vedere
pochi anni dopo questi sfruttatori scappare in “lidi migliori” e abbandonare al
proprio destino i… frontalieri che avevano assunto.
Funziona quando discutiamo sulle enormi risorse impegnate
dell’accoglienza dei profughi e sulle strategie, e non parliamo dei 180 milioni
di armi che contemporaneamente esportiamo in Arabia Saudita.
E più in grande ancora funziona con scandali finanziari come
quelli di Panama Papers: circa 7'600 miliardi di dollari occultati al fisco in
società offhore, e nessuno che si sogni di mettere in relazione questa immensa
evasione con i bilanci statali che non quadrano mai, e allora si taglia…
Beh, per ora mi fermo qui, riproponendovi però la frase
del professor Pamini, ma nella sua forma corretta: “La politica è l’istituzionalizzazione
del saccheggio dei parassiti nei confronti di chi sceglie di lavorare e fa
sacrifici per produrre un reddito”!
P.S. Condividete se condividete, così da fare pressione. Così
da fare opinione pubblica, insieme, e costringere media e politica a parlare
schiettamente dei temi determinanti sul tavolo! O almeno a metterli sul tavolo!
come gia detto tutti rubano-- e chi ne paga le conseguenze il popolo che guadagna giusto per vivere-- ma i signori al palazzo federale fanno orecchie da mercante, tanto loro guadagnano molto e anche il esto delle mazzette, e chi ci perde siamo sempre noi -- il popolo stupido che accettiamo sempre quello che dicono e non abbiamo nessun mezzo per potere controllare tutto questo denaro che rubano tutti quanti.
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