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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

La voce di chi non ce l'ha: "Media sbagliata, asta troppo bassa"

Dai, parliamo di matematica, ma non preoccupatevi: niente calcoli difficili! Parliamo di democrazia e di come questa non debba offrire pari opportunità solamente in occasione delle votazioni, ma le debba offrire in ogni ambito della nostra società, media e politica compresi, sempre! Ec co perché ora vi porto dentro a un ragionamento che di suo è piuttosto stupefacente, perché conduce a una visione nuova e differente proprio del termine democrazia. Partiamo da un dato importante, e cioè che in Ticino una persona su quattro vive sulla o sotto la soglia di povertà! Senza contare che gli altri sicuramente non nuotano tutti nell’oro, ma che probabilmente un’altra consistente fetta della popolazione, alla soglia di povertà ci vive vicina, tra sacrifici, rinunce e tanto stress. Ma per ora questi li lasciamo fuori del ragionamento, perché a noi basta quel 25% della popolazione che vive appunto sulla o sotto la soglia di povertà. E il ragionamento inizia qui! Adesso vi faccio una

ANALISI SULLE VOTAZIONI - La nuova coscienza universale

Per capire bene le votazioni di oggi, una in particolare e cioè quella sulla Riforma III delle imprese, dobbiamo partire dall’Italia e dal referendum appena votato. Come tutti sapete non è passato, ma il dato più importante è il voto emesso in base alle fasce d’età: oltre il 70% dei giovani sotto i 35 anni ha infatti respinto il referendum, mentre la fascia tra i 35 e i 64 anni lo ha respinto con il 60% di voti e, udite udite, solo gli over 65 lo hanno accettato con una percentuale comunque poco sopra il 50%. Dato che di per sé descrive anche l'accesso alle nuove tecnologie da parte delle diverse fasce della popolazione. E che cosa vuole dire questo? Ora ve lo spiego… Immaginate per un attimo di pensare all’umanità come a un organismo in evoluzione: ogni essere umano potrebbe essere considerato come un neurone di un grande cervello, sempre intento ad organizzarsi proprio per cercare di evolvere. E infatti la prima cosa di cui i neuroni di un cervello hanno bisogno è una

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul Mordasini ma che non avete mai osato chiedere!

A volte è difficile spiegare perché certe persone siano proprio così: la genetica fa la sua parte, come pure le cattive abitudini, le brutte compagnie e l’educazione, ma come ci insegna bene la psicologia il periodo determinante che definisce la nostra personalità è quello che comprende l’infanzia e l’adolescenza. Sapendo dunque poco di tale periodo per quanto riguarda la vita del nostro Corrado “Ignoranza articolata” Mordasini, ho chiesto alla TSA (Ticin Security Agency) di reperirmi del materiale in proposito, così, magari, da riuscire a spiegarmi come mai un paladino dell’integrazione riesca a definire un nostro consigliere di Stato come “un patetico vallerano, di quelli piccoli, tignosi e chiusi su se stessi”. Il tutto mettendo bene in luce la sua personale connotazione spregiativa di “vallerano” e una bella delucidazione delle possibili sottocategorie, e cioè “di quelli piccoli, tignosi e chiusi su se stessi”. Cosa evidente per tutti noi ma evidentemente sensorialmente irraggiu

Lettera a Maurizio Canetta

Caro Maurizio, ti do del “tu” perché non voglio che la tua psiche possa rifugiarsi dietro al muro costruito dalla tua carica alla RSI. Vorrei che mi immaginassi lì seduto di fronte a te e intento a spiegarti, da essere umano a essere umano, una cosa che non sai: e cioè che la verità è un luogo da vivere e non la rappresentazione che ne fa chi non la vive. Ho letto con interesse la tua riflessione sul suicida di Udine disperato perché espulso senza appello dalla nostra società degli utili, dello sfruttamento e della competizione senza regole, e a dirti la verità il primo pensiero è stato una battuta: “Ma guarda questo: sono anni che qui in Ticino abbiamo più di cinquanta suicidi l’anno, di cui una parte dovuti proprio a problemi simili, e sua Maestà si scomoda solo per uno di Udine!”. E infatti, magari non fate apposta, ma per il cittadino che guarda è incredibile quanto la cellulina “Prima gli altri” sia ricorsiva nella nostra cronaca e anche nel sentore di molti politic