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ANALISI SULLE VOTAZIONI - La nuova coscienza universale

Per capire bene le votazioni di oggi, una in particolare e cioè quella sulla Riforma III delle imprese, dobbiamo partire dall’Italia e dal referendum appena votato. Come tutti sapete non è passato, ma il dato più importante è il voto emesso in base alle fasce d’età: oltre il 70% dei giovani sotto i 35 anni ha infatti respinto il referendum, mentre la fascia tra i 35 e i 64 anni lo ha respinto con il 60% di voti e, udite udite, solo gli over 65 lo hanno accettato con una percentuale comunque poco sopra il 50%. Dato che di per sé descrive anche l'accesso alle nuove tecnologie da parte delle diverse fasce della popolazione. E che cosa vuole dire questo? Ora ve lo spiego…



Immaginate per un attimo di pensare all’umanità come a un organismo in evoluzione: ogni essere umano potrebbe essere considerato come un neurone di un grande cervello, sempre intento ad organizzarsi proprio per cercare di evolvere. E infatti la prima cosa di cui i neuroni di un cervello hanno bisogno è una rete per comunicare, prima in maniera esclusiva come ad esempio sono stati il telegrafo e il telefono capaci di mettere in contatto solamente due punti, poi con i media (giornali, radio e TV) che finalmente inauguravano un rapporto del tipo “uno-tutti”, per arrivare all’Internet, che come strumento porta un significativo passo evolutivo: e cioè la possibilità di un rapporto di tipo “tutti-tutti”!
E allora leggere la nostra realtà diventa facile: se prima, con il rapporto “uno-tutti” dei media convenzionali, i cittadini avevano una sola e concordata visione della realtà ed era facile ottenere le votazioni ideali per un’economia che bene o male controllava tutto, oggi invece le cose sono cambiate e c’è un esempio estremamente limpido di come la dinamica descritta all’inizio per l’Italia stia succedendo anche qui: malgrado infatti una campagna per il fronte del “sì” con un investimento ben 19 volte maggiore rispetto a chi si è battuto per il “no”, la Riforma 3 è stata massacrata a livello svizzero, e persino in Ticino dove i maggiori partiti (tranne Quadri che tra le righe aveva lasciato intendere non si trattasse di una riforma poi così miracolosa) e i media si sono battuti massicciamente a favore, la vittoria è stata risicatissima!
Quindi è evidente che la coscienza dell’”organismo uomo” sta cambiando di modalità, e grazie al rapporto “tutti-tutti” che il Web e soprattutto i social portano, oggi la visione della realtà ricomincia a venire dal basso e non è più calata univocamente dall’alto! Per cui, per quanto a detta dei sostenitori la riforma fosse “equa”, “vantaggiosa”, “giusta” e “miracolosa”, la gente, soprattutto quel circa 25% di persone che vivono sulla o sotto la soglia di povertà a fronte di 300 paperoni svizzeri che possiedono un patrimonio di 595 miliardi, hanno respinto l’ennesima calata di braghe della politica a favore dell’economia e a sfavore del popolo.
Quindi la rivoluzione è arrivata ed è già presente e attiva, e la cosa bella è che i guardiani del tempio della comunicazione “uno-tutti” non sono per nulla pronti, perché vivendo in una bolla autoreferenziale hanno perso contatto con il mondo e non riescono più a controllarlo!
E ora il momento è cruciale, perché dipenderà se questa comunicazione bidirezionale sarà capace di creare meccanismi di selezione al suo interno, per evitare che gli stessi cliché imparati fino a ora dai media ufficiali funzionino anche nel Web: promuovendo personaggi vistosi e “alternativi” piuttosto dei contenuti.
Ma oggi un primo passo è stato fatto e la Riforma 3 delle imprese non è passata malgrado la mobilitazione di tutto l’esercito dell’economia e di quelli da lei sovvenzionati!
Quindi festeggiamo e speriamo che questa nuova coscienza “tutti-tutti” trovi un modo, magari aiutata da media lungimiranti, per organizzarsi al meglio!










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