La Lega e lo scambio di mutande sporche

Non so se sia dovuto alla parziale disintossicazione da cronaca politica occorsami da quando non ho più Facebook e seguo la cronaca solo sporadicamente e con la coda dell’occhio, almeno fino all’altra domenica, ma ormai da quasi due settimane ho una sorta di sindrome di Stendhal di fronte all’enormità di cazzate che la nostra politica sta partorendo. Una sorta di reazione a catena distruttiva partita dal Mattino di domenica, dove si annunciava il cambio di dipartimenti tra i consiglieri leghisti: “Tutto a posto, domani mattina il saluto ai vecchi dipartimenti e nel pomeriggio l’insediamento nei nuovi. Il Governo condivide pienamente l’arrocco e la Carobbio ha persino urlato dall’entusiasmo ‘Dammi il cinque!’”.

Ma… Da lunedì mattina sono iniziate le raffiche di assurdità una dopo l’altra su tutti i portali, che nemmeno quando è morto il Papa – Tele Papa esclusa – c’erano così tante aperture sincronizzate.

Prima ci sono stati tutti i commentatori: fiumi di arzigogolati ragionamenti per dire che… nessuno ci aveva capito un cazzo. Pare addirittura che ieri abbiano trovato Stojanović, chiuso in casa da cinque giorni, senza dormire e senza mangiare, con le pareti di tutti i locali tappezzate di scritte con l’indelebile, di cui spiccava quella scritta con il sangue sulla parete più grande del salotto: “Perché???”.

Poi, con un po’ di delay, ha iniziato a reagire anche la politica. All’inizio, tranne il povero Morisoli a lamentarsi che la Lega non l’ha invitato al gioco della bottiglia perché “abbiam fatto le squadre prima”, non c’è stata una grande razione: qualcuno ha taciuto e qualcuno, come il PLR, era per un ma anche sì, per poi ritrattare in un ma anche no e finire su un ma anche boh.

Poi, ma solo dopo un altro giorno – in cui probabilmente, la mattina, la Carobbio, il De Rosa e il Vitta, mentre si stavano facendo la barba davanti allo specchio, devono aver avuto un momento di coscienza e devono essersi chiesti qualcosa del tipo: “Ma io lo sapevo? Me l’hanno chiesto? E soprattutto, sono d’accordo?” -, anche il Governo ha reagito, e con il suo classico modo di affrontare le cose di petto e con fermezza… ha preso tempo.

E intanto però la Lega sta ottenendo quello che vuole, perché in un cantone dove la parola politica significa scheletri nell’armadio, a ogni attacco dei vari partiti alla Lega il buon Quadri sa che se ne può uscire con il solito “senti chi parla”. Ottenendo appunto la possibilità di indebolire e spesso ridicolizzare gli altri con estrema facilità.

Come sempre a cadere nel tranello di faccia è stato il PS, che di tutte le motivazioni lì sul piatto per attaccare la Lega ha scelto, naturalmente direi, quella della cadregopoli. E per Quadri è stato naturalmente il bengodi, perché il PS è quello che per tre legislature ci ha fatto votare la lista Bertoli, per poi passare a farci votare la lista Carobbio e lasciando gli Stati sguarniti per mesi pur di soddisfare i desideri del deretano prensile della nostra ministra di sinistra (forse). Per non parlare, naturalmente direi, della fantastica ideona di Sirica che chiede una coalizione col PLR e il Centro per opporsi ai demoni leghisti. E questo perché non glie l’ha detto nessuno che il demone del PS semmai è il PLR: quello che da anni, ogni anno, sgrava i ricchi e taglia ai poveri senza nessuna opposizione perché il PS usa tutto il suo tempo e le sue risorse a litigare con la Lega. E comunque, un ossimoro come alleanza PLR-PS poteva inventarlo solo Sirica.

Nel frattempo, anche in TV, tutte le trasmissioni stanno facendo campagna per la Leg… ops… Stanno approfondendo il tema dell’arrocco leghista in maniera totale e capillare, come è giusto che sia, perché secondo un sondaggio di Pierre Rusconi, pare che la vicenda, nella classifica delle cose importanti per i ticinesi, sia al millecinqucentodiciassettesimo posto, prima di conoscere in manioera dettagliata la storia degli Aztechi ma dopo imparare a memoria almeno cinque canti gregoriani.

Ma anche guardandole, le trasmissioni in TV, si continua a non capire un cazzo, anche perché da Piccaluga a Frapolli nessuno è ancora riuscito a portare un motivo che sia uno, plausibile intendo, per una decisione del genere. Non puoi dire che lo fai per “ridare slancio” o “portare aria di rinnovamento”, perché non parliamo di due consiglieri con dipartimenti che funzionano bene e che adesso, dopo 12 anni uno e 14 anni l’altro, fatto quello che dovevano fare, mettono a disposizioni le loro mirabolanti capacità per sistemare gli ultimi dettagli del dipartimento del collega: parliamo di due dipartimenti, il DI soprattutto, in grande difficoltà, fermi al palo su molte riforme, sconfessati più volte su tanti temi e persino, spesso, sul confine dell’abuso di autorità da parte dei due soggetti. Posso capire che Zali ormai il territorio lo conosca e lo abbia esplorato in tutti i suoi anfratti, e che tutta la figa che poteva trovare l’ha trovata. Così ora è a corto di stimoli e vede in un ritorno all’ovile un nuovo territorio di caccia. Ecco, questo lo capisco. Capisco anche Gobbi, che vede nell’esplorazione continua del territorio la possibilità di giustificare meglio i miliardoni di spese di rappresentanza ben più difficilmente giustificabili se sei al DI. Ma non capisco proprio come si faccia a chiamare “rinnovamento” due consiglieri di Stato che si scambiano le mutande sporche.

E che la vicenda sia un teatro dell’assurdo lo rilevo anche leggendo i vari commentatori: Costantini non ci sta più dentro; Ritzer si è fatto serigrafare le facce dei due consiglieri leghisti sull’appoggia culo della sedia che usa per scrivere gli editoriali, e Ghiringhelli tace perché è in rianimazione, dopo che ieri è stato salvato in extremis, quando l’hanno trovato rannicchiato nell’angolo della sua stanza da letto mentre si pugnalava ripetutamente con una matita rossa della Caran d’Ache, urlando: “Non respirerò la stessa aria che state respirando anche voi!”.

Fatto sta che se avessimo i dazi sulle cazzate, o avremmo politici molto migliori o saremmo un cantone ricchissimo!

Vedremo cosa capiterà…

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