Passa ai contenuti principali

Avete ragione: fermiamo la casta!

Alla fine mi avete convinto: la RSI è in mano a una "casta" che fa solo i propri interessi. Assume solo amici, amici degli amici e parenti, ed è al servizio dei kompagni di $inistra! Quindi basta: votiamo NO Billag e ridiamo finalmente la libertà ai cittadini! E questa libertà ce la darà il privato: dove l’efficienza è la priorità e dove per questo le persone vengono selezionate in base alle capacità e non alle amicizie, alle parentele o ai gruppi di potere!

Né cazzo che suona bene?! E vi giuro che se sentendola evitate di accendere il cervello, riuscite anche a darla per buona: magari anche a condividerla sulla vostra bacheca, come fanno i tifosi di calcio o i religiosi con i loro idoli!
Purtroppo però la generosità della biologia e dell’evoluzione ci hanno fornito uno strumento di controllo altamente evoluto, che si posiziona esattamente tra un orecchio e l’altro e che non è la rete telefonica: sfiga, è il cervello!
Tale strumento evoluto serve ad esempio per riflettere sui concetti espressi da altri, in maniera da verificarne la sensatezza. Per cui quando sentite di una RSI in mano ai kompagni di $inistra, è bene accendere l’organo in questione e chiedersi se sia vero?! Il mio ad esempio mi dice che se la $inistra avesse davvero in mano il servizio pubblico, che è anche il media più seguito in Ticino, difficilmente potrebbe essere il partito meno votato in Consiglio di Stato!
Oppure si potrebbe riflettere sul concetto di “casta”: accusa lanciata spesso dai privati all’indirizzo della RSI. Gli stessi privati che prima di tutto accusano l’emittente di avere una ventina di frontalieri su mille impiegati, ma poi ne assumono il 76% nel settore dell’abbigliamento o l’80% alla Medacta “perché i ticinesi non sono formati”, e inoltre non credono alla RSI quando spiega che quei 20 su mille erano i profili migliori. E in secondo luogo, gli stessi privati che millantano il proprio settore come portatore di libertà e meritocrazia contro le assunzioni degli amici e dei parenti.
Bene, allora vediamo se davvero nel privato le cose vanno meglio. Pensiamo ad esempio al Cardiocentro, che “deve mantenere la sua indipendenza”: quell’indipendenza che vede Moccetti senior come gran guru, Moccetti junior Primo come direttore e Moccetti junior Secondo come cardiologo. Sicuramente tutti capaci, ma casualmente tutti lì.
Vabbè, può essere un caso: sicuramente sono in pochi ad intendersi di cliniche e di sanità, ci insegna bene il Beltra... Quindi urge un altro esempio, magari uno simile. Magari un media: il gruppo CdT! E adesso prendiamo un nome a caso dall’elenco del telefono: Pelli!
Vediamo un po’... Quanti Pelli ci sono lì dentro? Il primo è l’originale, il Matteo Pelli: direttore di TeleTicino. Poi c’è il fratello, Paride Pelli: direttore di Ticinonews. Poi c’è la moglie del Pelli originale, Eleonora Pelli: conduttrice di un programma di cucina su TeleTicino.
E poi c’è l’altro, il generatore di Pelli, l’uomo da un miliardo di franchi (tanto il debito con cui ha lasciato Lugano), l’uomo della “grandeur”, il solo e inimitabile Erasmo Pelli! E pure lui ha uno spazio all’interno del gruppo mediatico, sul CdT: conduce una simpatica rubrichetta intitolata “A spasso con Lola”, che io ho affettuosamente rinominato “A spasso col Ciola”, dove Lola è Lola Pelli, la cagnetta di Erasmo. Quindi ricapitolando: padri Pelli, figli Pelli, mogli Pelli e persino gli animali Pelli!
E di nuovo, cane compreso ma Erasmo no, nessuno dice che non siano bravi. Però sono tutti lì, proprio in quel privato in cui i cittadini dovrebbero trovare la fine delle “caste” e l’inizio della libertà.
La verità? La verità è che non ci sono idoli e che gli intrallazzi e i favori ci sono, da entrambe le parti. Solo che nel privato il cittadino non ha nessuna voce in capitolo: noi cittadini abbiamo solo uno strumento per poter puntare alle pari opportunità, ed è lo Stato. Attraverso lo Stato noi possiamo avere potere su come il sistema in cui viviamo si definisce. Non sempre lo sappiamo usare e controllare bene e forse la votazione NO Billag lo dimostra, ma è l’unico strumento che abbiamo, e senza restano solo palle di Pelli di pollo su cui noi non abbiamo alcun potere.
Ecco perché forse, persone e rancori a parte, è bene che ci pensiamo su due o tre volte prima di levare il diritto al servizio pubblico dalla Costituzione e dare in mano il nostro mercato a Lola e... al Ciola.



Commenti

Post popolari in questo blog

Massoni sì, massoni no, massoni chi? Esclusivo: Quadri e Robbiani sentiti per l'audizione!

Wow, il sommo capo della loggia massonica Il Dovere di Lugano (quella a cui hanno appiccato il fuoco) ha risposto a un editoriale della Regione per precisare alcuni punti riguardo alla massoneria. Questo perché, come sapete, il candidato al consiglio di Stato Mauro Antonini è un massone. Eheheh: invece sono sicuro che non sapete un cazzo, perché manco sapete chi sia Beltraminelli, che consigliere di Stato lo è! Mi chiedo perché mi danno così tanto a scrivere... E anche leggere... Comunque, non entro ora direttamente nel dibattito, perché in parte l'ho già fatto e in parte ho di meglio da fare, perciò ho optato per l'invenzione di una riunione segreta... pardon, discreta di una loggia massonica ticinese, la Loggia del Grande Pappo! Questo non mi preclude di fare una prima piccola considerazione sulla risposta di Rocco Olgiati al direttore della Regione, che ora non rammento chi sia e non ho voglia di andare a vedere su Internet... Anzi, solo sul primo paragrafo della sua risp

Marco Cagnotti è una merdaccia! E il PS è arrogante...

C'è un subessere subumano che abita qui in Ticino. Ma che non si limita ad abitare silenziosamente come molti apprezzerebbero. No, il tizio si manifesta in continuazione sul foglio di regime che dirige - Confronti -, sulla sua bacheca di Facebook, nei comunicati stampa del PS e nella conduzione della campagna 2015, sempre del PS. Mentre, a proposito di competenze, il tizio è un astrofisico e dirige la Specola Solare Ticinese. E quello, e basta, dovrebbe fare! Purtroppo però Caniotti non si contenta di guardare il cielo e sognare: i suoi sogni li porta qui, in Confronti, nel PS, e tramite questi due, nelle nostre vite. E io non voglio, perché a mio avviso non ha la sufficiente apertura mentale per essere utile alla situazione attuale del nostro povero Ticino. E ora ve lo dimostro, perché è dal 2 di agosto che la mia coscienza mi riempie di scariche di disapprovazione! E ora vi racconto il perché... Tutto è iniziato quando il gruppo presposto alla campagna 2015 del PS mi ha chiama