Confrontare opinioni e fatti è una cosa, ma mentire spudoratamente è un’altra: ed è esattamente ciò che stanno facendo molti sostenitori di No Billag. In realtà lo fanno perché non sono in grado di capire la differenza tra la SSR e il servizio pubblico di uno Stato, per cui, come vedete nella foto, quando qualcuno prova a far capire che non stiamo votando sul canone radiotelevisivo ma sull’abolizione del Servizio pubblico svizzero, intervengono e gli danno del bugiardo. In realtà i bugiardi sono loro, e adesso lo dimostro.
Il genio della foto risponde al mio chiaro commento in cui sottolineo che “No Billag significa No Servizio pubblico” dandomi del bugiardo, anzi del BUGIARDO tutto maiuscolo, perché come i gorilla, anche i sostenitori di No Billag sono convinti che se una cosa la gridi più forte sia anche più vera. Ma non è vero!
Infatti basta leggersi il testo dell’iniziativa, o farselo leggere da uno che sa leggere se sei un sostenitore di NO Billag, per capire che se la Costituzione verrà modificata con “In tempo di pace la Confederazione non gestisce emittenti radiofoniche e televisive proprie” significa proprio, esattamente, inconfutabilmente e precisamente che la Svizzera sarà privata non solo del Servizio pubblico, ma anche del diritto di averlo! Anzi, sarà privata del DIRITTO di averlo maiuscolo, così lo capiscono anche i No Billaghiani.
Infatti basta leggersi il testo dell’iniziativa, o farselo leggere da uno che sa leggere se sei un sostenitore di NO Billag, per capire che se la Costituzione verrà modificata con “In tempo di pace la Confederazione non gestisce emittenti radiofoniche e televisive proprie” significa proprio, esattamente, inconfutabilmente e precisamente che la Svizzera sarà privata non solo del Servizio pubblico, ma anche del diritto di averlo! Anzi, sarà privata del DIRITTO di averlo maiuscolo, così lo capiscono anche i No Billaghiani.
E questo fatto, e cioè che nel caso dell’accettazione di No Billag scriveremo nella Costituzione che “In tempo di pace la Confederazione non gestisce emittenti radiofoniche e televisive proprie”, dobbiamo stamparcelo nel profondo dell’anima a caratteri cubitali, perché dovrà essere la base di ogni nostro ragionamento su questa votazione.
Ma non è tutto, perché un’altra iscrizione nefasta nella Costituzione, se passasse No Billag, obbligherebbe la Confederazione a mettere all’asta periodicamente le proprie concessioni radio e TV, cioè a venderle al miglior offerente! E anche qui, chi sostiene che l’equilibrio nell’informazione e la sua pluralità verrà mantenuto anche con la privatizzazione dei media, deve spiegarmi come faccia ad attribuire per certo queste qualità a entità che per aggiudicarsi le concessioni dovranno rispettare un solo requisito: cioè quello di essere IL MIGLIOR OFFERENTE, maiuscolo così lo capiscono anche i No Billaghiani!
Quindi mi raccomando: quando sulla rete incontrate i trolloni No Billaghiani intenti a convincere tutti che il Servizio pubblico non verrà smantellato, postategli il testo dell’iniziativa con le modifiche alla Costituzione (lo metto nei commenti) e soprattutto derideteli grassamente!
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