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Cara politica: a che gioco stai giocando con No Billag?

Cari politici a favore di NO Billag,

vi è piaciuto come il DSS ha gestito il caso Argo 1 in questi mesi? No? Allora è doveroso lanciare l’iniziativa “NO DSS”, perché la vostra logica impone di fare questo!

Ho atteso molto per vedere se la nostra politica fosse arrivata a capire che con questa iniziativa non avrebbe colpito né una eventuale casta e nemmeno il dirigente antipatico RSI o SSR di turno: il risultato dell’accettazione di No Billag avrebbe come unico risultato la distruzione di una parte dello Stato, e cioè del servizio pubblico!

 
Davvero non mi capacito dell’enorme ignoranza dimostrata dai politici a favore di NO Billag: loro, che rappresentano e sono lo Stato(!), ne vogliono smantellare una parte fondamentale. Vogliono smantellare il servizio pubblico, cioè il veicolo ufficiale della nostra cultura e appunto del nostro Stato!
E personalmente non posso credere che gente pagata per costruire e gestire uno Stato porti come argomentazioni il diritto di scelta. Il diritto di scelta lo eserciti sugli extra: puoi scegliere se avere l’abbonamento a Netflix oppure no; puoi scegliere di cambiare telefonino ogni 6 mesi, ma a mio avviso non puoi scegliere di non andare a scuola; non puoi scegliere di non seguire la cronaca e la politica del luogo in cui vivi, e non puoi scegliere di dare in mano questo compito a gente che non ha un chiaro mandato da parte dello Stato, come sono i media privati!
Quindi il principio dell’affossare la RSI o la SSR solo perché la RSI e la SSR non ci piacciono così come sono è un pensiero cretino, perché semmai uno Stato, di fronte a una visione simile, deve lavorare affinché il servizio pubblico torni ad esserlo nel migliore dei modi, ma certamente non deve impegnarsi per smantellarlo!

E invece personalmente ci vedo un grande disegno, concordato da molti, che ormai da mesi vede la politica o schierata contro il canone, o schierata a favore ma con una serie di “ma” con cui riempie almeno i tre quarti di ogni presa di posizione...

Quindi faccio un appello a tutti i politici di tutte le aree politiche, ricordandovi che il servizio pubblico è una componente essenziale dello Stato e che la politica non è legittimata ad abolirlo: anzi, il vostro compito è proprio quello di difenderlo con forza e di impegnarvi, semmai, a riformarlo.
Per cui chiedo ad ognuno di voi di prendere una posizione chiara a favore del Servizio pubblico, cioè dello Stato, rimandando a dopo il 4 marzo la battaglia per riformarlo.

Cara politica, ce lo devi: non lasciar vincere l’ignoranza e gli ignoranti, perché lo Stato deve rimanere la nostra più grande scommessa!





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