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Il lupo (il PPD) perde il pelo ma non il vizio...

È ormai da settimane che la vicenda Argo 1 e il relativo atteggiamento dei suoi attori principali, PPD soprattutto, mi evocava qualcosa. Solo oggi sono riuscito a ricordare cosa: qui di seguito vi ripropongo un vecchio dossier fatto dal Diavolo sul caso della falsificazione delle tirature GdP di un po' di anni fa. I protagonisti erano Lombardi, Pezzati, Zois, preti e amici, tutti quanti PPD. Dovete prendervi il tempo, ma se vi leggete questo dossier ritroverete lo stesso stile da oregiàtt totalmente invariato nel tempo: "Non sapevo", "Non c'ero", "Nego tutto", "Mi scambiate con un altro" e via dicendo.
Beh, eccovi il reperto: per non dimenticare!




DOSSIER: DIAVOLO D’UN GdP


Un viaggio tra i verbali del senatore... Che vergogna!

Lombardi: “Ammetto: ho il morbo di Kreutzfeld Jackob”!

Sono due i verbali che l’ex direttore GdP ha rilasciato alla procura nel corso dell’inchiesta. Il primo di ben undici pagine, dove tra un “Non mi risulta”, un “Non mi spiego” e un “Nego assolutamente”, sembra quasi che il personaggio dall’87 al 96 abbia diretto un altro giornale! La seconda testimonianza, invece, è più generosa di ammissioni, ma leggendo i verbali delle altre persone sentite dalla procuratrice sorge il dubbio che il sacco debba ancora essere vuotato...


Partiamo dall’inizio, da quando Il Diavolo ha dato la notizia della possibile taroccatura dei dati relativi alla tiratura GdP. Naturalmente Lombardi ha negato tutto, chiedendo addirittura un diritto di risposta sulle pagine della nostra rivista.
Nel frattempo è pure stato sentito una prima volta dalla procuratrice, dove ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Torneremo dopo su questo primo verbale, per gettarci sul secondo, che inizia con queste parole:
“Mi presento in data odierna spontaneamente al Ministero pubblico per apportare alcune precisazioni alle dichiarazioni da me rese nel precedente verbale...”.
Certo: alcune precisazioni, perché “nel corso del primo verbale la mia attenzione era concentrata sulle dichiarazioni pubblicate dal Diavolo, che riguardavano fatti che non si erano verificati nel corso della mia direzione del GdP o in relazione ai due controlli del marzo 1994 e 1995”.
Infatti il senatore era stato fuorviato dalle nostre dichiarazioni, in cui si parlava di un sistema informatico parallelo a quello ufficiale della gestione abbonamenti, di cui dice di non sapere nulla...
Per cui quando la procuratrice pubblica, nel corso del primo interrogatorio, chiede all’energumeno se nel periodo della sue direzione fosse a conoscenza che le tirature GdP dichiarate alla REMP fossero in qualche modo maggiorate ad arte, lui, fuorviato dalle dichiarazioni del Diavolo, risponde:
“Non mi risulta che durante il mio periodo di direzione siano stati comunicati alla signora Plöger (ndr. La responsabile REMP che si occupava del controllo della tiratura GdP) dati relativi alla tiratura che non corrispondessero al vero”.
Davvero? Davvero non ti risulta? Senti un po’ qua cosa dici nel secondo verbale, quello in cui apporti “alcune precisazioni”:
“In sostanza io sapevo che all’atto della firma del formulario che veniva sottoposto alla REMP i dati contenuti nel formulario non corrispondevano alla realtà dei fatti”.
Com’è che si dice? Qui casca l’asino??!! Infatti la procuratrice, nel corso del primo interrogatorio,  non chiede di confermare quanto detto dal Diavolo, ma fa una chiara domanda riguardante una eventuale modifica dei dati sulla tiratura!
Fatto sta che ci siamo letti tutti i verbali, per verificare e comparare le dichiarazioni dei direttori, degli amministratori e del personale coinvolti nella vicenda... Ebbene, è un vero spasso! Iniziamo dal senatore...


Le edicole estere

La consegna del GdP alle edicole estere tramite la società Prealpina è uno dei punti chiave dell’inchiesta, infatti “tali consegne sono cominciate il 1.12.1992 e si prevedeva una distribuzione di 900 copie giornaliere a 414 punti vendita di alcuni comuni della fascia transfrontaliera (...) Mi ricordo che il progetto si è interrotto nel gennaio 1994, perché non aveva dato gli utili che ci si attendeva e l’impegno finanziario non era proporzionato alla resa dell’operazione”.
A quel punto la procuratrice mostra a Lombardi un ordine di stampa datato 1.6.1994, che riporta un’aggiunta a mano di ben 850 copie destinate alle edicole estere. Ecco la reazione: “Devo dire che vedendo il documento non mi spiego come mai figurino sull’ordine di stampa 850 copie del GdP destinate alle edicole estere quando il progetto era già stato abbandonato”.
Ma pensa! Non ce lo spieghiamo nemmeno noi!
Idem per il documento successivo, che consiste in un bollettino di consegna datato 1.6.1994 per 850 copie del giornale consegnate alla Prealpina, di fronte al quale la reazione è questa: “Non mi spiego nemmeno l’esistenza di tali documenti, che di principio non dovrebbero esistere”.
A quel punto lo si informa che secondo le dichiarazioni raccolte nel corso dell’inchiesta, gli ordini di stampa, i bollettini di consegna, i bollettini di resa, le fatture giornaliere oltre a quella semestrale/annuale relativi alle consegne alla società prealpina/SEV sono documenti creati a posteriori  in previsione del controllo da parte della REMP. E gli si chiede se ne fosse a conoscenza.
Ecco la risposta: Assolutamente nego di essere stato a conoscenza che la documentazione relativa alle forniture alle edicole estere nel periodo febbraio-dicembre 1994 sia stata creata a posteriori e meglio prima del controllo REMP. In buona fede io ho sempre ritenuto che l’operazione relativa alle consegne alle edicole estere fosse durata appunto 14 mesi. Non ho mai saputo che è stata creata documentazione a sostegno di forniture non avvenute...”.
E adesso tenetevi forte, perché la Procuratrice lo informa che alla REMP, per ciò che concerne la tiratura dell’anno 1994, sono state dichiarate forniture alla società Prealpina/SEV anche da febbraio a dicembre ’94 e gli mostra la dichiarazione REMP per il medesimo anno, dove in effetti figurano forniture mensili per l’intero 1994 a chioschi esteri. Dopo di che gli si chiede di spiegare questa circostanza, anche alla luce del fatto che la dichiarazione è firmata da lui stesso e dall’amministratore dell’epoca!!!!!!
Sentite un po’ cosa risponde: “Constato di aver firmato io il secondo foglio. Sono perplesso e non posso che ribadire che io ero a conoscenza del fatto che l’operazione relativa alle edicole estere si era interrotta dopo 14 mesi. Non so dare altra spiegazione al fatto che effettivamente sul foglio figuri una consegna mensile alle edicole estere”.


Edicole estere, parte seconda

Ci spostiamo sul secondo verbale, dove iniziano le prime piccole ammissioni e le perplessità e la “buona fede” del primo verbale lasciano il posto a un ancora timido: “In sintesi io ero a conoscenza, perché ne avevo discusso senz’altro con Pezzati, che negli anni di controllo 1993 e 1994 sarebbero continuate fittiziamente le operazioni promozionali che erano state messe in atto nel 1992/1993. sapevo dunque che sarebbero state fatte figurare operazioni promozionali sull’arco di tre mesi e nel 1994 sarebbe stata fatta figurare la continuazione della collaborazione con la Prealpina...”.







Un confronto diretto tra le dichiarazioni del Senatore e quelle di tutti gli altri...

Qui lo dico e qui lo nego!

Sarà compito della magistratura stabilire la veridicità delle varie affermazioni, ma nel frattempo ci siamo gettati in un esercizio parecchio divertente: un confronto diretto tra le parole di Bombardi e quelle delle altre persone coinvolte nella vicenda. Un gruppo, quest’ultimo, di bugiardi incalliti! Infatti tutti affermano il contrario della verità, di quella di Lombardi naturalmente!



Lombardi, 16 aprile

“Per tornare al controllo REMP premetto che non ho mai assistito fisicamente al controllo che veniva eseguito annualmente dalla signora Plöger”

Resp. Ufficio abbonamenti, 22 marzo

“Mi ricordo pure che l’allora dir. Lombardi ha avuto un battibecco con la signora Plöger della REMP perché non voleva considerare nella tiratura diverse migliaia di copie gratuite che erano state distribuite in un’azione promozionale che il GdP aveva fatto nel 1992”

Lombardi, 16 aprile

“Non mi risulta che durante il mio periodo di direzione siano stati comunicati alla signora Plöger dati relativi alla tiratura che non corrispondessero al vero”

Lombardi, 17 maggio

“In sostanza io sapevo che all’atto della firma del formulario che veniva sottoposto alla REMP i dati contenuti non corrispondevano alla realtà dei fatti”

Resp. Ufficio abbonamenti, 22 marzo

“La richiesta di gonfiare i dati da sottoporre alla REMP mi è stata fatta dal dir. Lombardi e dal signor Pezzati”

Lombardi, 16 aprile

“Non ero al corrente del fatto che venissero aggiunte copie ai bordeaux della posta e naturalmente non ero al corrente delle modalità che venivano seguite”

Resp. Ufficio abbonamenti, 22 marzo

“L’anno dopo, nel marzo 1994 per la tiratura 1993, il dir. Lombardi e l’amministratore delegato Pezzati mi hanno comunicato durante la raccolta dei dati per la REMP che il bordeau della posta relativo alle spedizioni doveva essere modificato nel senso che sulla copia del bordeau che veniva ritornata al GdP, già vidimata dalla posta, andavano aggiunte copie di giornale in realtà mai spedite”

Impiegata Ufficio abbonamenti, 2 aprile

“Nel 1994 per ciò che concerne la tiratura 1993, posso dire che la signora (...), dopo aver parlato con il dir. Lombardi e l’amministratore delegato Pezzati, era tornata in ufficio dicendomi che dovevamo modificare le copie dei bordeaux postali facendo figurare la spedizione di copie di giornale che in effetti non erano state spedite né stampate”

Lombardi, 16 aprile

“Non mi risulta invece che la certificazione REMP fosse un elemento determinante per la suddivisione degli utili relativi al TreTop. Infatti la chiave di riparto del TreTop è stata determinata alla nascita del pool pubblicitario sulla base dei volumi pubblicitari dell’anno precedente per le diverse testate”

Editore LaRegione, 13 aprile

“...l’aumento della quota di partecipazione al fondo TreTop è stato ottenuto sulla base soprattutto della certificazione REMP e della relativa diffusione per distretti. Mi ricordo che quando ci si sedeva a tavolino per discutere la chiave di riparto, gli argomenti del GdP e della Regione erano quelli del numero della tiratura certificata e in parte anche della cifra d’affari che pure aumentava in relazione alla tiratura”



O collabori o ti faccio fuori: o falsifichi o ti licenzio!

Il principio della mafia

Lasciamo per un attimo da parte le boiate che fanno i potenti, colpevoli soltanto di essersi messi bene al coperto il giorno in cui Dio ha fatto piovere l’intelligenza, e concentriamoci su tutte quelle persone che in un modo o nell’altro si sono ritrovate complici o corree in questa faccenda. Persone che di loro iniziativa non avrebbero mai fatto cose simili, ma che di fronte ad autorevoli giganti in giacca e cravatta, e soprattutto alla sempre incombente minaccia di licenziamento, non hanno trovato la forza di... mandarli a cagare!

Riportiamo la testimonianza dell’allora responsabile dell’ufficio abbonamenti, che a un certo punto chiede un appuntamento con Lombardi...
“Io mi limitavo a preparare i dati così come mi venivano indicati dal direttore e dall’amministratore delegato. Mi ricordo di aver chiesto un appuntamento con Lombardi per comunicargli che non ero d’accordo prima di tutto di modificare i bordeaux della posta e in secondo luogo dichiarare dei dati che non corrispondevano al vero. Lombardi non mi ha ricevuta e ha delegato la discussione con me al signor Pezzati al quale ho comunicato le mie impressioni. Il signor Pezzati mi ha detto che o ero d’accordo a seguire le direttive imposte oppure sarei stata licenziata. Ogni anno sottoponevo le mie rimostranze al signor Pezzati e più di una volta sono stata minacciata di licenziamento. Mi ricordo pure di aver chiesto al signor Pezzati una dichiarazione scritta che mi scaricasse dalla responsabilità della modifica di questi dati, ma la dichiarazione non mi è mai stata consegnata”.
E non è tutto, perché oltre alle minacce, c’è pure un’incitazione a... delinquere, che nella fattispecie si identifica in una “bellissima pianta”, omaggiata da Lombardi all’ufficio abbonamenti “perché eravamo riuscite a dichiarare quella tiratura che lui voleva fosse dichiarata”. Queste le parole di un’impiegata dell’ufficio abbonamenti!




“Vi sbagliate: il mio nome è Geppetto, faccio il falegname e ho un figlio di nome Pinocchio”

Zois: “Ribadisco: non ho mai lavorato al GdP”

Il caso “Tirature fantasma” non scalfisce nemmeno di striscio il paladino della morale cattolica, che di fronte a quintali di prove e testimonianze a suo netto sfavore si dichiara, in ben due interrogatori(!), totalmente estraneo ai fatti. Anzi, di fronte a un plico di carta diviso in “dati ufficiali” e “dati modificati” mostratogli dalla Procuratrice dichiara solennemente: “Escludo categoricamente di avere mai visto tali documenti che ritengo sconvolgenti”! Bene, allora... SCONVOLGITI!

La prima parte del primo verbale è una specie di percorso storico della vita del Martire al GdP, durata ben 33 anni! E visti gli illustri precedenti, caro Zois, fossi in te mi preoccuperei: vedrai che va a finire che paghi tu per tutti!!
Terminata questa inquietante introduzione, ecco la prima - e praticamente unica per le totali quindici pagine dei due verbali! – inequivocabile affermazione:
“Né durante il periodo in cui ero vice direttore né dopo il 1996 ho mai avuto sentore che i dati comunicati alla REMP fossero gonfiati e non corrispondessero alla realtà.
E da quello che leggerete più avanti, capirete che Zois non avrebbe “sentore” di essere seduto su una mina anticarro nemmeno se gli esplodesse sotto il culo!
Ma andiamo con ordine... La Procuratrice mostra a Geppetto un altro plico di documenti relativi alla tiratura del 1999, documenti che risultano essergli stati trasmessi dall’ufficio abbonamenti e mostrano inequivocabilmente l’esistenza di dati reali e di dati modificati. Ecco la risposta:
“Non ricordo di aver mai visto tale documento (...) Il problema della tiratura gonfiata non mi è mai stato sottoposto poiché in tal caso sarei intervenuto per fare chiarezza e per decidere il da fare”.
E qui il nostro paladino si lascia prendere la mano e assicura che nel caso in cui fosse venuto a conoscenza delle losche trame riguardanti la tiratura del giornale, sarebbe intervenuto per smascherare i cattivi e salvare una volta ancora il mondo dalle ingiustizie! Accidenti! Peccato proprio che non ne sapeva niente... Ma proprio peccato che...

Non ne sapeva niente?

Resp. Ufficio abbonamenti, 16 aprile

“Quando è diventato direttore Zois, io gli ho comunicato personalmente in occasione di una sua visita nel mio ufficio che i dati della tiratura venivano gonfiati e che io non ero più disposta a falsificare i bordeaux della posta. Ho avuto la netta impressione che il direttore fosse sorpreso di quanto gli riferivo. È vero che in precedenza Zois ricopriva la carica di vice direttore, ma posso escludere che fosse a conoscenza della prassi di gonfiare i dati. Nei medesimi giorni ricordo pure di aver reso edotto il Vicario generale Don Oliviero Bernasconi. Sia Bernasconi che Zois mi avevano detto di essere contrari a che la prassi continuasse, ma poi alla resa dei conti nulla è cambiato con riferimento alla prassi di comunicare alla REMP dati che non corrispondevano alla verità. Anche con il dir. Zois è continuata la prassi delle riunioni durante i primi tre mesi dell’anno per la preparazione della documentazione a sostegno dei dati da comunicare alla REMP...”.

Impiegata Ufficio abbonamenti, 2 aprile

“Ad essere sincera ho avuto l’impressione che il dir. Zois, pur sapendo della prassi di gonfiare le tirature, desiderasse tenersene il più possibile lontano”.

Resp. Amministrativa TBS e GdP, 18 marzo e 19 maggio

“Inizio col dire che la questione relativa al gonfiamento della tiratura era una cosa consolidata. Con ciò intendo dire che quando si discuteva di questo argomento tutte le persone che ne discutevano ne erano perfettamente al corrente (...) Si iniziava a gennaio a preparare il meccanismo della gonfiatura, con riunioni durante le quali si discuteva come preparare carte che sembrassero vere per il controllo REMP. A queste riunioni partecipavano, oltre alla sottoscritta, il dir. Zois, l’amministratore delegato Pezzati e la signora (...), che all’epoca era la responsabile dell’ufficio abbonamenti”.


Amm. delegato Gianini, 16 marzo

“Quando Oleggini (ndr. Assistente di Gianini) ha rilevato i dati reali della tiratura ne ha parlato con me ed entrambi siamo arrivati alla conclusione che era una situazione che non poteva continuare con la prassi precedente di gonfiare i dati. Confermo che vi è stata una riunione tra me, Oleggini e il dir. Zois durante la quale il Direttore ha detto che non entrava in linea di conto una riduzione così come appariva nei dati reali, ma addirittura riteneva opportuna una leggera crescita. Voglio precisare che io e Oleggini eravamo del parere che bisognasse comunicare la differenza negativa della tiratura, ma il Direttore non è stato d’accordo”.

Assistente amm. Gianini, sig. Oleggini, 16 aprile

“Ho avuto un incontro con il dir Zois e con l’amministratore delegato Gianini ai quali ho annunciato questa riduzione delle tirature controllate e ho detto che avremmo dovuto gestire la comunicazione di questa riduzione. Il dir. Zois mi ha detto che la cosa non entrava in linea di conto e che non solo avrei dovuto aggiustare i dati per coprire la perdita, ma avrei anche dovuto far figurare un leggero incremento”

Cielo! Zois posseduto dal demonio!

Dunque... Se quello che ha sentito la Magistratura non sa assolutamente niente sulla gonfiatura della tiratura, allora chi cazzo è quello che ha partecipato alle varie riunioni con le quattro persone qui sopra, discutendo ogni volta del problema della taroccatura, e addirittura chiedendo di far figurare un aumento della tiratura??
Evidentemente si tratta di un occulto alter ego di Zois, un demonio che lo abita e che di tanto in tanto, a sua insaputa, appare agli amministratori e al personale degli abbonamenti, discutendo strategie per non dichiarare un calo della tiratura, e addirittura per aumentarla.
Per forza deve essere così, perché altrimenti vorrebbe dire che tutti i begli editoriali carichi di valori e onestà che l’ex direttore GdP ci ha propinato per anni dalle colonne del suo amato giornale... Sono una presa per il culo!
E invece no! Noi, caro Gizo, ti vogliamo credere! Vogliamo credere che le tue parole siano pregne di quei principi divini con cui hai guidato il giornale nell’arco della tua direzione. Facendogli perdere qualcosa come tre, quattromila abbonati...
Sì Giuseppe, noi vogliamo crederti ancora una volta! Ed è per questo che stiamo muovendo tutte le nostre sataniche conoscenze per trovarti il miglior esorcista sulla piazza, che ti possa liberare dal tuo demone e renderti a noi nel tuo miglior candore!
Eheheheh... Ma va’ a cagare!
Per mero divertimento abbiamo voluto contare tutte le negazioni di Zois

Tutti i “non” di Giuseppe!

Piccola divagazione: mentre scrivo posso visualizzare circa un quarto di pagina alla volta sul monitor del computer, e nella porzione che mi trovo davanti, spiccano quattro parole, perché sottolineate in rosso dal controllo ortografico di Word. Indovinate quali sono: “Zois”, “GdP”, “culo” e “Gizo”! Ve lo dico perché ci ho riso un buon dieci minuti... Ma torniamo a noi, anzi torniamo a Lui, e in particolare a tutte le volte che durante i due interrogatori nega di aver visto, detto o fatto qualcosa relativo alla taroccatura dei dati di tiratura.

Verbale del 17 marzo

1 - “Né durante il periodo in cui ero vice direttore né dopo il 1996 ho mai avuto sentore che i dati comunicati alla REMP fossero gonfiati e non corrispondessero alla realtà”

2 - “Il problema della tiratura gonfiata non mi è mai stato sottoposto poiché in tal caso sarei intervenuto per fare chiarezza e per decidere il da fare”.

3 - “...il signor Gianini non mi ha mai sottoposto la questione (ndr. si parla di tiratura, naturalmente) per prendere una decisione in merito anche drastica e anche dolorosa”

4 - “Non mi risulta che Oleggini e Gianini mi abbiano sottoposto il problema relativo ad una grossa perdita di copie. Nemmeno mi risulta che mi abbiano chiesto come affrontare la situazione e come risolvere questo problema”

5 - “Non ho mai visto il documento in questione...”

6 - “Ne prendo atto ma posso dire che non lo sapevo... (ndr. riguardo alla stampa mai avvenuta di copie dichiarate)”

7 - “Escludo che nel corso degli anni della mia permanenza al GdP io abbia mai saputo né sia mai stato informato che i dati relativi alla tiratura comunicati alla REMP non fossero attinenti alla realtà.”

Verbale del 15 aprile

8 - “Ribadisco che io non ero a conoscenza che alla signora Plöger della REMP venissero comunicati dati della tiratura che non corrispondessero alla verità”

9 - “La signora (...) (ndr. la resp. Ufficio abbonamenti) non mi ha parlato di dati gonfiati (...) Se mi avesse parlato di una situazione non trasparente con particolare riferimento alla taroccatura di dati della tiratura, io avrei sottoposto il problema sia all’editore, che all’intero CdA”

10 - “Non mi sono mai occupato nemmeno in seguito (ndr. dopo la... dipartita di Lombardi) della questione della tiratura...”

11 - “Riconfermo che si tenevano queste riunioni, ma non posso dire che durante gli incontri venisse discusso il metodo per gonfiare la tiratura. Nemmeno mi è venuto il dubbio che si procedesse ad una simile taroccatura”

12 - “Ripeto che durante queste riunioni comunque non si faceva accenno alcuno alla gonfiatura delle tirature”

13 - “Faccio riferimento a quello che ho detto sopra, negando che io fossi a conoscenza della gonfiatura delle tirature”

14 - “Non ho mai visto questi documenti. Non sapevo che al controllo REMP venivano sottoposti documenti da cui risultavano copie aumentate relativamente ai fattorini ed alle edicole estere. Non ho mai saputo nemmeno che venivano consegnate copie ai militari”

15 - “Non ho mai visto questi documenti e devo dire che non è mai stato discusso con Pezzati il concetto generale di gonfiare aclune voci della tiratura ed assolutamente non è mai stato discusso quali voci gonfiare”

16 - “Ribadisco che non sapevo che le copie fossero state dichiarate come a pagamento”

17 - “...rispondo che non ero al corrente di modalità di gonfiatura”

18 - “Non sapevo che erano stati creati documenti simili tanto meno che esistessero due tabulati che riportavano dati veritieri e dati taroccati”



Sul prossimo Diavolo...

Verbali e ancora verbali
Come funzionava esattamente la taroccatura delle cifre
Le fatture mai contabilizzate
Gli intrallazzi con gli enti vicini alla Curia (c’è anche il Papio!)
La morale di Zois
E altro ancora!!









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