Ci sono tante grandi dinamiche a caratterizzare il nostro cantone, e una di queste, determinante a mio avviso, è l’assenza di un socialismo reale all’interno del partito che più di tutti lo dovrebbe rappresentare. E i segnali sono inequivocabili, ad iniziare dalle minacce di morte che addirittura il buon Bertoli aveva ricevuto dopo il suo leggendario discorso del 1° agosto di tre anni fa. Personalmente infatti avevo trovato shoccante che a essere vittima di un’insurrezione così marcata e violenta – ricordo anche la pagina che ne chiedeva le dimissioni – fosse proprio il ministro socialista! Ma anche avevo trovato le risposte a questa rabbiosa reazione proprio nel suo discorso, perché insieme a un discorso socialista idealistico e fatto di apertura e di equilibri naturali, c’era una enorme distanza nei confronti di chi le conseguenze dello sfruttamento della libera circolazione le stava vivendo sulla propria pelle!
Infatti, sostituzione, dumping, tempi parziali (troppo) e sfruttamento all’inverosimile non sono le “percezioni distorte della realtà” narrate da Rico Maggi al Quotidiano, ma sono una situazione reale e importante in Ticino, una realtà che in molti vorrebbero minimizzare o nascondere. Ed è quindi stata normale l’esplosione della gente dopo la frustrazione non solo per non essersi sentiti rappresentati proprio dal ministro socialista, ma anche per essersi presi dei “ticinesi chiusi e impauriti” con “la paura del diverso”.
E così si è proseguito per i successivi tre anni, con un ministro socialista totalmente incapace di rappresentare i lavoratori colpiti dallo sfruttamento e dalla “Benvenuta impresa”, promossa oltre ogni limite etico da Laura Sadis. Ma incapace pure di portare le “adeguate misure accompagnatorie” citate sempre nello sproloquio del 1° agosto, anzi: capace invece di piazzare Lurati nella commissione per il controprogetto all’iniziativa “Basta dumping” dell’MpS!
E anche va notata la totale assenza di iniziativa proprio in quella direzione: “Salviamo il lavoro” è stata portata dai Verdi; “Basta dumping” dall’MpS… E non solo: lo spazio lasciato vuoto dal PS per quanto riguarda il lavoro e lo sfruttamento della libera circolazione ha aperto la strada a quei complessi ribaltamenti per cui la destra si è ritrovata suo malgrado a rappresentare meglio il disagio e la rabbia dei cittadini in difficoltà, come il 9 febbraio e “Prima i nostri” insegnano!
E così si è proseguito per i successivi tre anni, con un ministro socialista totalmente incapace di rappresentare i lavoratori colpiti dallo sfruttamento e dalla “Benvenuta impresa”, promossa oltre ogni limite etico da Laura Sadis. Ma incapace pure di portare le “adeguate misure accompagnatorie” citate sempre nello sproloquio del 1° agosto, anzi: capace invece di piazzare Lurati nella commissione per il controprogetto all’iniziativa “Basta dumping” dell’MpS!
E anche va notata la totale assenza di iniziativa proprio in quella direzione: “Salviamo il lavoro” è stata portata dai Verdi; “Basta dumping” dall’MpS… E non solo: lo spazio lasciato vuoto dal PS per quanto riguarda il lavoro e lo sfruttamento della libera circolazione ha aperto la strada a quei complessi ribaltamenti per cui la destra si è ritrovata suo malgrado a rappresentare meglio il disagio e la rabbia dei cittadini in difficoltà, come il 9 febbraio e “Prima i nostri” insegnano!
E mentre l’attività del PS è diventata quella di prendersela con la destra ereditiera dei propri ex elettori, la linea del partito e soprattutto quella del suo consigliere di Stato è rimasta quella di un’ideale apertura di cui si tacciono tutti gli effetti collaterali, tanto da far pensare davvero a una sospetta vicinanza del partito proprio agli ambienti economici.
Lo si è visto con il casellario: eliminato in cambio di un accordo fiscale da firmare subito… Subito…
Ma l’esempio peggiore è quello dello sciopero della Navigazione Lago Maggiore: 34 licenziamenti tutti ticinesi, messi in atto secondo i principi del profitto e basta, per cui una volta tanto si mobilita uno sciopero e nascono manifestazioni: uno dei rari momenti in cui il socialismo vero avrebbe potuto puntare il dito là dove i problemi della “nuova economia” sono evidenti! E invece, dopo l’invito del Governo agli scioperanti di tornare a lavorare, arriva la presa di posizione di Bertoli sull’attivazione di un servizio italiano per “aggirare” lo sciopero: la solita presa di posizione distante da chi sta soffrendo, che quasi con sprezzo verso chi è stato colpito da questa scure, dice:
Lo si è visto con il casellario: eliminato in cambio di un accordo fiscale da firmare subito… Subito…
Ma l’esempio peggiore è quello dello sciopero della Navigazione Lago Maggiore: 34 licenziamenti tutti ticinesi, messi in atto secondo i principi del profitto e basta, per cui una volta tanto si mobilita uno sciopero e nascono manifestazioni: uno dei rari momenti in cui il socialismo vero avrebbe potuto puntare il dito là dove i problemi della “nuova economia” sono evidenti! E invece, dopo l’invito del Governo agli scioperanti di tornare a lavorare, arriva la presa di posizione di Bertoli sull’attivazione di un servizio italiano per “aggirare” lo sciopero: la solita presa di posizione distante da chi sta soffrendo, che quasi con sprezzo verso chi è stato colpito da questa scure, dice:
"Arona ha la concessione e non solo può, ma è obbligata a garantire il servizio pubblico. Convengo che nel momento dello sciopero la scelta di rimettere in servizio il “Daino” possa essere vissuta male dal personale svizzero, ma “tecnicamente” l’azione ci sta tutta".
Così, da cittadino e anche da socialista dentro, mi chiedo se di fronte a un dramma del genere sia opportuno che un ministro socialista pronunci frasi come “tecnicamente l’azione ci sta tutta”!
E soffro, perché capisco che il nostro ministro socialista, quelli senza lavoro che vivono male ogni loro giorno, non li vede.
Ed è proprio vero che se occhio non vede, cuore non duole.
E soffro, perché capisco che il nostro ministro socialista, quelli senza lavoro che vivono male ogni loro giorno, non li vede.
Ed è proprio vero che se occhio non vede, cuore non duole.
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