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Chi paga il conto?

Da dove partiamo? Partiamo da un po’ di tempo fa, quando il nanerottolo malefico Christian “Bank” Vitta ci stava presentando la “manovra di rientro”: ricordo che il microbo diceva perentorio come in quel momento difficile servisse “responsabilità da parte di tutti”. E già tu ti chiedi cosa cazzo ci fa sul tavolo una manovra di rientro quando lui stesso, coadiuvato dagli amici di campeggio Maggi, Ineichen-Fleish, Pontiggia e paggetti, sono anni che ci raccontano la favoletta del miracolo economico ticinese, della sua crescita e del suo valore aggiunto… E tu lo sai che non possono esistere entrambe le visioni, ma ti rassegni quando, dopo esserti preoccupato perché il nostro cantone vede l’assistenza sociale raddoppiata in 5 anni, gli stipendi inferiori di 1'200 franchi rispetto alla media nazionale e il doppio di rischio povertà rispetto a qualsiasi altra parte della Svizzera, l’autorevole Rico “Speedy Pizza” Maggi si presenta al Quotidiano e ci racconta che chi si preoccupa per la situazione del Ticino ha una percezione distorta della realtà.


Quindi tu ci provi e vai dal medico, e gli racconti che sei affetto da “percezione distorta della realtà”: ti credi un senza lavoro senza prospettive e vorresti tanto guarire. Ma a quanto pare non c’è rimedio alla… realtà!
Però raccogli la sfida e ti responsabilizzi, come diceva il buon Vitta: mangi poco e tieni il sacco dei rifiuti 4 anni, finché va via con le sue gambe, e guardi speranzoso il panorama politico, chiedendoti come le tue istituzioni applicheranno questa presa di responsabilità, così magari che tu possa trovare lavoro e cambiare il sacco ogni 2 anni...
E infatti la “cronaca della responsabilità” non tarda a venire: 17 indagati nello scandalo permessi; un puttanaio di leggerezze e omissioni nello scandalo ARGO 1; un produttore di verdura ticinese che tranne indagini per armi e droga le altre le ha tutte; l’allegra combriccola degli Amiconi, i “brasatori” milioni” che squattano giù al LAC finiscono al centro di un’interrogazione per alcune zone grigie sui mandati diretti; i medici che tagliano tette a caso sono protetti dalle leggi sulla concorrenza sleale; il caso Pozzo Polenta è definitivamente archiviato; si maltrattano gli anziani; un Procuratore si dimette lanciando pesanti accuse alla Magistratura, ma lo richiamano per… concorrenza sleale, e ciliegina sulla torta tutto il Ticino si focalizza per una settimana sul concerto di un ritardato mentale, che rovina la cultura e la musica, in un posto per ritardati altrettanto e sulle pericolosissime frange di estrema destra composte da due babbioni che si costituiscono.
E pensi che ormai è tutto, invece no: sempre sotto il segno della responsabilità, dalla città cimitero Bellinzona giungono rincuoranti notizie sulle remunerazioni del Municipio cittadino: e scopri che la “responsabilità” si traduce in un posto di vicesindaco al 50% a 95mila franchi l’anno! Ma anche vieni a sapere che fare il sindaco a Bellinzona, al 70%, frutta 120mila franchi all’anno. E se proprio ti va di merda e sei solo municipale, prendi 80mila franchi all’anno, al 60%!
E che minchia, che sacrificione! Che responsabilona e che esempione danno a una popolazione che, non vorrei essere ripetitivo, ma ha un tasso di rischio povertà del 31.3%, contro un tasso del 15.9% nel secondo punto più sfigato della Svizzera, cioè l’Espace Mittelland!
E allora? E allora c’è un concetto per definire bene come si sta muovendo la maggior parte della politica nei confronti del popolo, e si dice “prendere per il culo”! Cioè continuare a ignorare i problemi, favorire i propri amici e se stessi e presentare il conto al popolo.
E invece, oggi come oggi, la discussione da mettere sul tavolo è proprio quella su chi debba pagare il conto, e soprattutto prima o poi bisognerà fare bene la somma e calcolarlo questo conto: perché è la misura del menefreghismo della politica degli ultimi anni – dal Benvenuta impresa/Benvenuta banca in avanti – nei confronti del nostro cantone e dei suoi cittadini!






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