Da buon informatico, sistemista, sono ben cosciente di
vedere cose che voi umani... Elementi e movimenti della realtà determinanti, i
quali però vengono ignorati da tutti, ma che a me permettono di fare l’”analisi
che nessuno ha fatto”! Parliamo dunque della domanda alla quale tutti i
commentatori hanno cercato di rispondere, e cioè la ricerca del motivo per cui
il potere dell’establishment sia crollato in pochi anni: quel potere formato
dalla finanza e dalla politica, che con la complicità dei media ufficiali hanno
fatto man bassa di dignità e risorse in tutto il pianeta, giustificando guerre,
crisi planetarie, inquinamenti, migrazioni e affini come eventi del tutto
naturali e imprescindibili. Un sistema che fino all’altro giorno si muoveva
indisturbato dietro le quinte e che pareva intoccabile, ma che oggi è
indebolito da un popolo stufo che si rivolge, a mio avviso, non tanto verso una
destra populista, ma piuttosto verso una qualsiasi alternativa alla “solita casta”,
ormai smascherata. Per cui sarei cauto nell’individuare i messaggi del
“populismo facile” come la causa di questo rigetto: piuttosto mi dedicherei a
capire come mai un sistema rodato e ben funzionante da centinaia di anni sia
stato spazzato via, quasi, in nemmeno un decennio!
La mia risposta? Il merito è di Internet! Ma certo
signori: la differenza tra ieri e oggi non è l’arrivo della destra dei muri e
del “protezionismo” – perché c’era già! – ma l’arrivo di uno strumento di
informazione potentissimo, capace un giorno dopo l’altro di smascherare il
nostro fetido sistema: grazie all’Internet infatti e per esempio, scoperte come
quelle di Wikileaks hanno potuto fare il giro del mondo e non essere arginate
dai media ufficiali. E insieme a loro ci sono Anonymous e tutti i portali e gli
attivisti che, in mezzo a tanti produttori di bufale, si sono affermati come
attendibili e sono diventate fonte di consapevolezza collettiva: per cui
attraverso questi canali abbiamo saputo in tanti delle malefatte dei nostri
Governi, dei finanziamenti all’ISIS degli USA, delle armi di distruzione di
massa che non c’erano, delle mega evasioni fiscali a Panama e nei vari paradisi
ad opera delle banche corrotte e scaltre; e abbiamo saputo delle e-mail della
Clinton e di tanti documenti segreti che fanno vedere chiaramente la nostra
realtà come occultamente pilotata e non democraticamente condivisa. E ancora
abbiamo informazioni costanti, giornaliere e diffuse sul nostro clima ridotto
male; sugli allevamenti intensivi, visti da dentro(!); sulle porcherie che
mettono nel cibo, e anche sulle condizioni di vita di chi subisce la povertà o
la guerra.
E tutte sono informazioni che sfuggono al “controllo” dei
media ufficiali, ma che si spargono a macchia d’olio attraverso la rete che ci
connette: l’Internet!
Per cui in questo modo è più faciele spiegare l’effetto “Re
nudo”: un effetto evidentemente sottovalutato da chi ha avuto il potere fino a
ora. E invece il fatto di essere connessi e di condividere informazioni si è
rivelato molto più potente di quanto i vecchi signori medievali non avessero
previsto.
Quindi la mia tesi non è l’avvento del populismo al quale
il popolo si aggrappa perché sta male, ma la presa di coscienza dei popoli di
quanto il nostro attuale sistema sia corrotto e disonesto, tanto da non dargli
più fiducia. E la destra populista non diventa la causa, nel mio disegno, ma
una conseguenza, semplicemente perché è un’alternativa, l’unica. E questo è il
motivo per cui ho passato quasi tutto il mio tempo a martellare il PS, perché
mi rendo bene conto come se da una parte un impero stia crollando, dall’altra
non esista un’alternativa valida. A mio avviso, infatti, se ci fosse una
sinistra forte e soprattutto capace di usare i nuovi mezzi di comunicazione come
si deve, sfruttandone l’enorme e sottovalutata potenza, oggi sarebbe il momento
ideale per recuperare la sinistra, e con lei uno Stato sociale, democratico e
solidale, alla ricerca di una soluzione per tutti e non solo per pochi.
Ma a mio avviso nessuno ha capito dove si gioca la partita, e cioè in rete! Lì le informazioni circolano, restano e sono reperibili; lì si possono costruire reti e sottoreti, e da lì si può attingere a una ricchezza immensa: quella della gente connessa che partecipa e non quella della gente che guarda e... compra o esegue o crede a scatola chiusa.
Quindi? Quindi la rete c’è: è l’alternativa che non c’è! Facciamola!
Ma a mio avviso nessuno ha capito dove si gioca la partita, e cioè in rete! Lì le informazioni circolano, restano e sono reperibili; lì si possono costruire reti e sottoreti, e da lì si può attingere a una ricchezza immensa: quella della gente connessa che partecipa e non quella della gente che guarda e... compra o esegue o crede a scatola chiusa.
Quindi? Quindi la rete c’è: è l’alternativa che non c’è! Facciamola!
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