Ho voluto intitolare questo pezzo come un brano di John Coltrane, ma naturalmente lo faccio in maniera ironica, per contrapporre i “passi da gigante” che il brano rappresenta nell’evoluzione armonica del jazz con l’immobilismo che invece contraddistingue la nostra evoluzione in Ticino. E oggi mi riferisco ai nostri amati dati sulla disoccupazione, che malgrado il messaggio 7137 accolto dal Consiglio di Stato, i nostri media continuano a presentarci in base al conteggio SECO e non ILO e soprattutto senza essere contestualizzati con i dati dell’assistenza sociale – che è aumentata del 44% in 5 anni - e dei sottoccupati (+10'000 in 10 anni) e soprattutto senza essere inseriti in un’evoluzione temporale di almeno 15-20 anni.
Lo spunto arriva dal pietoso servizio sulla diminuzione della disoccupazione andato in onda al Quotidiano due giorni fa: diminuzione della disoccupazione, era la notizia, ma secondo i dati SECO, e soprattutto senza menzionare assistenza, sottoccupazione e senza l’inserimento di un contesto temporale sufficiente per vederne l’evoluzione.
E qui a molti sono girati gli zebedei, perché per molti attivisti - quelli, per intenderci, che hanno visto perire Savoia che per cinque anni ha provato a parlare di disoccupazione ILO, di dumping e di sostituzione del personale, ma che è stato osteggiato come se parlasse di pulizia etnica, fascismo e pedofilia… - ora è davvero troppo!
Fatto sta che un utente della rete si è messo di buona lena e ha scritto alla nostra RSI, segnalando la cosa e ottenendo addirittura una risposta che gli dava ragione. Tutti dunque abbiamo aspettato il Quotidiano seguente, per vedere se ci fosse una rettifica. Rettifica che fino a ora non è arrivata.
E allora bisogna insistere, innanzi tutto ricordando la risposta del Consiglio di Stato alla mozione di Ghisletta e compagni in cui si chiedeva la presentazione della disoccupazione anche coi dati ILO. Risposta che di fatto obbligherebbe i media a tenerne conto:
“Il Consiglio di Stato (vedi messaggio del 4 novembre 2015), condivideva pienamente la necessità espressa dai mozionanti di divulgare con la massima trasparenza le statistiche disponibili sul mercato del lavoro ticinese e in particolare sulla disoccupazione, accogliendo il suggerimento espresso.
In questo senso ha deciso l’inserimento nella home page della Sezione del lavoro (www.ti.ch/lavoro) e nel comunicato stampa mensile sulla disoccupazione pubblicato dal DFE il collegamento alla statistica ILO sulla disoccupazione, affinché anche questi dati fossero facilmente accessibili e fruibili dal pubblico interessato”.
E anche vi ripropongo la lettera spedita dell’attivista alla RSI, cosicché eventualmente possiate fare copia/incolla e spedirla a vostra volta a info@rsi.ch!
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Spettabile RSI, ho seguito ieri sera sia la puntata de Il Quotidiano e ho visto che i dati e le informazioni da voi pubblicate in merito alla disoccupazione in Ticino non sono corretti. I dati che voi avete utilizzato, resi noti periodicamente dalla SECO, tengono conto solamente delle persone che hanno diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione e sono quindi obbligati ad essere iscritti all’URC; non vengono invece conteggiate tutte le altre persone che sono senza attività ma sono alla ricerca di un impiego. Il dato che voi avete citato, del 3,4%, che corrisponde a 5'403 disoccupati è quindi solamente un dato parziale perché indica solamente coloro che hanno scelto, avendone diritto, di ricevere l’indennità di disoccupazione.
Mancano però, ad esempio, gli studenti ed i giovani, che avendo terminato la formazione o l’apprendistato non hanno trovato subito un impiego e, dopo essersi iscritti ad un URC, devono attendere 6 mesi prima di poter ricevere le indennità (limitate a soli 90 giorni), misura che era stata applicata con l’ultima revisione della LADI del 2011. Oltre ad essi mancano le persone che sono a beneficio dell’assistenza sociale e sono allo stesso tempo iscritte all’URC e le persone che vi sono iscritte per altri motivi. Il numero di queste persone sale a 8'765.
Questo dato però è ancora incompleto in quanto non comprende le persone che sono alla ricerca di impiego ma non sono iscritte all’URC. Anch’esse sono da considerare persone disoccupate. Le statistiche ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) danno, secondo parametri più precisi della definizione di persona disoccupata, un dato realistico delle persone che in Ticino sono alla ricerca di impiego. Secondo queste statistiche che tengono conto di tutte le persone tra i 15 ed i 74 anni che sono alla ricerca di un impiego il numero dei disoccupati in Ticino è di 13'300 unità, ovvero il 7%, più del doppio di quanto di dichiarato da voi ieri sera, mentre il tasso di disoccupazione reale in Svizzera è del 5,1%.
Credo fermamente che, come emittente radiotelevisiva pubblica, al servizio quindi del cittadino, dobbiate dare un’informazione corretta e completa e che quindi sia doveroso da parte vostra rettificare quanto pubblicato ieri sera informando i cittadini sul reale andamento della disoccupazione in Ticino ed in Svizzera. Questi dati possono essere facilmente reperiti sul sito del cantone, nel “Panorama statistico del mercato del lavoro ticinese” pubblicato dal Dipartimento delle Finanze e dell’Economia. Qui il link
http://www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT/allegati/volume/11361panorama_statistico_del_mercato_del_lavoro_ticinese.pdf
http://www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT/allegati/volume/11361panorama_statistico_del_mercato_del_lavoro_ticinese.pdf
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