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Cazzo, non avevo pensato allo yoghurt…



Il raddoppio del Gottardo è un tema complesso, perché è difficile arrivare a una bilancia che penda o tutta verso il SI o tutta verso il NO. È evidente che 17 chilometri di traffico in due direzioni divise da una riga bianca fatta con un pennello sono un transito pericoloso, ma lo sono anche i migliaia di chilometri di strade cantonali in cui il traffico viaggia nelle due direzioni, ma di cui nessuno dice niente.

A parte questo, però, le motivazioni a favore del raddoppio della galleria fanno parecchia acqua, ad iniziare proprio dalla parola “raddoppio” che sapientemente è stata sostituita con “risanamento”. E infatti tutti quelli che decidono di riattare la casa, dopo i lavori se ne trovano due; come anche quelli che portano l’auto per il servizio dei 100mila chilometri dal meccanico e vengono via con due vetture: una risanata e l’altra nuova di pacca!
Poi ho dovuto assistere alla pietosa entrata in campo del pro-vicario turbo intercooler, don Sandro Vitalini, che in una storiella confezionata proprio per le donnine da oratorio ancora in forse sul voto ci ha fatti tremare con lui nel raccapricciante racconto dei suoi Rosari in galleria, recitati con il terrore di raggiungere i 17 minatori morti durante la sua costruzione… Atteggiamento per altro strano, visto che secondo logica ogni funzionario di Dio non dovrebbe che avere un unico ricorrente desiderio: raggiungere il Paradiso il più in fretta possibile…
Poi arriva il Beltranonècolpamiadeveesserelagenetica a dirci che con il tunnel chiuso per il risanamento le ambulanze non potranno più trasportare i malati negli ospedali di oltre Gottardo. E io non posso fare a meno di chiedermi quale ospedale ticinese punterebbe su un viaggio attraverso il tunnel per trasportare un malato, soprattutto pensando alle giornate con 11 chilometri di coda o anche al fatto che potrebbe essere facile rimanere bloccati in galleria… Penso piuttosto che, invece dell’urgenza, l’aspetto importante per il nostro ministro siano tutti i regolari e redditizi scambi di malati attraverso i traffici della nostra opaca sanità in via di privatizzazione…
Poi ho visto gente negare che avere un traffico più fluido aumenterebbe il traffico: soprattutto sapendo che buona parte di esso è di transito e sapendo anche che da Milano parte una notevole quantità di merce destinata al resto dell’Europa e che non tutto, anzi troppo poco, transita su rotaia. Cosa che se invece accadesse leverebbe i TIR dalla strada, diminuendo le potenziali cause di incidenti, e anche darebbe un senso a quella cosa costosissima che rischiamo di bruciare anzitempo e che si chiama AlpTransit.
Poi ho visto gente affermare quanto l’inquinamento del Mendrisiotto non è sia dovuto al traffico, e in parte è vero: il grosso arriva da quella fogna della Pianura padana. Ma è anche vero che le 50mila auto in peregrinaggio ogni giorno dall’Italia non sono degli arbre magique, e rendendo il traffico più scorrevole verso il nord della montagna è anche possibile che, oltre all’aumento dei camion, anche i frontalieri e le “benvenute imprese” italiane decidano di espandere la loro azione magari fino al canton Uri e oltre…
E adesso, come ciliegina sulla torta fatta da evidenti negazioni, comiche macchiette, affermazioni e deduzioni alla cazzo, arriva anche la Leuthard a dirci che lo yoghurt e l’insalata non arrivano nelle nostre case in treno. E già mi viene da dire che invece sarebbe l’occasione proprio di farceli arrivare, in treno! Come pure mi dico che qui in Ticino abbiamo chi produce youghurt e insalata e che dunque l’”isolamento gottardico” potrebbe rilanciare alcuni settori della nostra economia!
Ma anche mi dico che se i sostenitori del raddoppio arrivano ad attaccarsi a yoghurt e insalata, allora conviene seguire la logica dell’attesa: come sappiamo il tunnel non necessita di interventi drastici fino almeno al 2035 , e in questo tempo abbiamo l’occasione per pensare meglio, integrare AlpTransit e magari godere di qualche novità tecnologica o anche di qualche presa di coscienza e mutazione delle nostre abitudini che potrebbero modificare il nostro concetto di mobilità.
Quindi, fai come la Sciora Pina: se non sei convinto, già che c’è tempo, vota NO al raddoppio!






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