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Il problema del lavoro da punti di vista più creativi...

Ma così, tanto per fare tardi e passare il tempo a ragionare a spanne, mi sono chiesto come si potrebbe, ad esempio, affrontare il problema della disoccupazione e dell'assistenza sociale qui da noi. Ci sono tante visioni, e quella che preferisco è quella dell'informatico. Esso, per prima cosa guarda il sistema e vede cosa c'è lì: e in questo caso ci sono 12mila persone in disoccupazione e 8mila in assistenza, cioè 20mila persone! 20mila persone pagate dallo Stato, ma senza nessuna occupazione! E facendo un calcolo appunto a spanne, potremmo dire che i disoccupati costano mediamente 3'000 franchi mensili e gli assistenziati 2'200. E non metto i costi di amministrazione per la gestione delle pratiche legate a questo plotone... Fatto sta che noi abbiamo un budget mensile di 36 milioni il mese per i disoccupati e di 17 milioni e 600mila franchi per gli assistenziati: quindi 53 milioni, sempre a spanne, il mese. E 20mila persone o a casa in standby o in giro a cercare inutilmente lavoro. E noi questo PATRIMONIO non riusciamo ad attivarlo, perché lo lasciamo inerte a pesare e basta. Dunque provo a immaginarmi cosa succederebbe in un Cantone del futuro, dove dopo un po' di ritocchi le cose funzionano un po' meglio...


Nel Ticino del futuro succede così: quando un dipendente sta per essere licenziato o per la crisi o proprio per essere rimpiazzato da un frontaliere, il dipendente si rivolge a uno sportello apposito, che contatta la ditta in questione per verificare i motivi del licenziamento. E se il problema non sono le competenze, l'ufficio preposto offre una compensazione dello stipendio!
I risultati sono molti, perché il disoccupato non sarà totalmente a carico del Cantone, ma di quei 3, 4, 5 o più migliaia di franchi che costerebbe, ne costa magari un solo terzo. Oltre a tutto non sarà espulso dal mondo del lavoro, evitando la depressione delle ricerche di lavoro infruttuose e anche, qui uno psicologo potrebbe confermare, di quel totale cambiamento della vita che può portare facilmente a una depressione, e naturalmente a tutti i costi aggiuntivi correlati...
Inoltre, poi, il lavoratore avrebbe ancora potere d'acquisto e non uscirebbe anche dall'economia del nostro Ticino. E ancora l'ufficio preposto alla "compensazione salariale" avrebbe la possibilità di "monitorare" lo stato dell'azienda e di conseguenza dell'economia.
E questi non sono come gli incentivi alle ditte, ma sono un'azione mirata sui singoli casi e non sono a "fondo perso".

Quindi adesso proviamo a fare un calcolo stupido e supponiamo che di quei 12mila disoccupati a 3mila franchi mensili di media, 6mila siano ancora al proprio posto di lavoro, ma con un costo per il Cantone di soli 1'000 franchi il mese invece di 3'000. il risultato sarebbe un risparmio mensile di 12 milioni, cioè 144 milioni l'anno, cioè, invece di un deficit di 100 milioni, un avanzo di 44! Eh...

Iniziando da ora si potrebbe interrogare i database della disoccupazione e selezionare almeno quelli che hanno perso il lavoro negli ultimi 6-12 mesi e quando gli estremi lasciano ben sperare, iniziare la procedura descritta sopra.

Come pure sarebbe necessario estrapolare, questa volta dal database dell'ufficio tassazione e da quello dei contributi sociali, tutte le aziende che assumono a maggioranza frontalieri e che pagano inoltre poche tasse o niente del tutto: bisogna andare là, vedere cosa fanno e, se il problema è la crisi, aiutarli, sennò dobbiamo liberarcene!
Insomma: non deve essere impossibile creare una legge che impedisca lo sfruttamento delle condizioni di un determinato territorio solo per fare soldi...

Senza contare, poi, le altre iniziative che potrebbero essere collaterali: tra i disoccupati e gli assistenziati ci sono molti artisti. Molti anche bravi, ma che risentono degli effetti di una cultura sempre più d'elite e della sparizione di un substrato artistico "pop".
Quindi, perché non prendere musicisti, pittori, scultori e artisti di ogni genere, dargli degli spazi e "costringerli" a fare serate in giro, gratis anche perché già pagati dal Cantone.
O allo stesso modo di prima: i locali fanno poca musica o poche serate perché hanno poco budget? Mettono quello che possono e il resto lo mette il Cantone, ma nel frattempo la cultura e l'arte vanno in giro, si manifestano di più e magari FERMENTANO di più!

Insomma: è uguale come, ma spendere 53 milioni il mese per lasciare 20mila persone inerti è assurdo, è totalmente assurdo! È un patrimonio!













Commenti

  1. L'idea proposta in questo post è alquanto sorprendente per la leggerezza dei ragionamenti, mi domando se l'account di Mattia sia stato violato.
    Con un sistema come quello indicato nel post ci sarebbero moltissimi che approfitterebbero del sistema, assumendo un gran numero di persone e facendo poi pagare una parte del salario al Cantone. In questo modo gli imprenditori potrebbero lucrare con dei business che non stanno in piedi dal punto di vista finanziario.

    RispondiElimina
  2. È vero: in un mondo di ladri approfittatori succede così. Che vuoi farci: oggi la leggerezza dei ragionamenti con cui valutiamo la nostra morale e la nostra etica non prevede vie d'uscita.

    RispondiElimina

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