Passa ai contenuti principali

9 febbraio: c'è un muro da abbattere!

Non ho voglia, perché si parla sempre della stessa cosa: del PS. E ci tengo a farvi notare che parlare del PS vuol dire proprio parlare sempre della stessa cosa, e cioè di un partito che siccome per genealogia era oppositore della mala economia - la nostra! - è stato pian piano comprato e pilotato al servizio, in fine, della mala economia. E siccome non può dirlo, si blinda dietro alla clausola del "non prendere lezioni da nessuno". E infatti di lezioni non ne prendono proprio, ma di legnate, per contro, ne stanno prendendo un sacco! E le prendono per la disonestà intellettuale che sta dietro alle loro posizioni. Perché poi sono ancora peggio di quelli che ora propongono i contingenti, perché io li avrei anche sostenuti, in quanto sono passati 11 fottuti mesi dalla votazione del 9 febbraio e nessuno è ancora riuscito a fare nulla! Nienteeee!Quindi anche i contingenti sarebbero almeno bastati per smuovere un po' la ruota. Sebbene, ha perfettamente ragione Savoia, sono le due facce dello stesso c***: quello che non vuole rendere esecutivo il voto del 9 febbraio. Il nostro voto! Quello del 70% dei votanti! Però con la soluzione PS si va ancora oltre, perché loro chiedono di rivotare. Come se le decine di miglia di persone che il 9 febbraio si sono alzate dal letto per andare a votare l'abbiano fatto così, a caso, quel giorno, senza sapere bene cosa stessero facendo... Fatto sta che a mio avviso il problema è più facile.


Il problema è più facile, perché se estrapolato e sovrapposto a un altro contesto diventa lampante. E l'esempio è questo: nella città in cui abita Bartoli si decide che le persone possono andare in tutte le case, suonare il campanello e farsi accogliere per un caffè, o per un pasto o per una dormita.
Ma perché no? Sarebbe bellissimo! E in maniera naturalissima, tra i tanti "certo, entra pure" ci sarebbero anche dei sensatissimi: "No, siamo pieni". E basta: è il buon senso a risolvere per noi il problema! La libera circolazione certo, ma entro i limiti del buon senso e soprattutto ENTRO I LIMITI SOSTENIBILI DAL SISTEMA. Sennò il sistema va in crisi e, appunto (sorpresa!), c'è la crisi! Eh...

Per cui la libera circolazione deve avere un significato implicito, che non c'è bisogno di scrivere nelle convenzioni, perché è ovvio: la gente può circolare liberamente secondo opportunità, ma senza mandare in crisi il sistema.
E in un Ticino con 350mila abitanti - abitanti, non lavoratori - avere 60mila frontalieri è un problema: il sistema non lo sopporta, allo stesso sensato modo per cui si può salire sul canotto dell'amico, ma non in cinquanta perché affonda. E allo stesso modo non possiamo andare in settecento contemporaneamente a bere il caffè a casa di Birtoli. E che cazzo, non è difficile!

Per cui il nostro fottuto problema del lavoro in Ticino è primariamente legato a una cosa - non solo... - e cioè all'incapacità dell'Italia di dare lavoro a 60mila persone nell'area di confine svizzero (e non solo...). E non è questione di opportunità, perché sicuramente qui ci sono frontalieri qualificati e ben pagati, ma la maggior parte di quelli che vengono qui a lavorare ci vengono per non morire di fame in patria e ci vengono non a stipendi dignitosi, ma a paghe da fame.

Quindi quei procarioti che compongono la nostra politica dovrebbero tirare fuori le palle e andare a Roma a parlare col governo italiano, sempre che a Roma ce ne sia ancora un po'. E obbligare loro a limitare non la nostra immigrazione, ma la LORO EMIGRAZIONE!

Però, come scrissi già ai, remoti, tempi del 9 febbraio: quella votazione non era nemmeno una votazione legata all'immigrazione e neanche al mondo del lavoro: era l'inizio dello scontro tra i bisogni del popolo e l'ingordigia dell'economia. E di lì le cose sono peggiorate ancora e sono divenute più evidenti: fino all'aghiacciante scena di Tarchini e compari presenti in Parlamento per "monitorare" che la tassa di Zali non passasse.

Poi, il problema altro da affrontare è il risanamento della nostra economia: un call center a Chiasso, che assume frontalieri per fare supporto a una ditta di aspirapolveri in India, a noi non serve a un cazzo di niente! Noi dobbiamo fare in modo che qui ci sia un'economia utile: utile a noi!

Per cui, a mio avviso, non importa come, ma è essenziale vincere UNA VOLTA sull'economia: non è mai successo! Noi quel cazzo di voto, anche se non è esattamente quello che sarebbe servito, lo dobbiamo difendere a denti stretti e, cazzo, dobbiamo riuscire a farlo applicare, per finalmente incrinare il MURO dietro al quale si nascondono i veri scopi totalmente speculativi della disumana economia in cui crediamo!

Davvero, senza se e senza ma:


FACCIAMOLI NERI!









Commenti

Post popolari in questo blog

Massoni sì, massoni no, massoni chi? Esclusivo: Quadri e Robbiani sentiti per l'audizione!

Wow, il sommo capo della loggia massonica Il Dovere di Lugano (quella a cui hanno appiccato il fuoco) ha risposto a un editoriale della Regione per precisare alcuni punti riguardo alla massoneria. Questo perché, come sapete, il candidato al consiglio di Stato Mauro Antonini è un massone. Eheheh: invece sono sicuro che non sapete un cazzo, perché manco sapete chi sia Beltraminelli, che consigliere di Stato lo è! Mi chiedo perché mi danno così tanto a scrivere... E anche leggere... Comunque, non entro ora direttamente nel dibattito, perché in parte l'ho già fatto e in parte ho di meglio da fare, perciò ho optato per l'invenzione di una riunione segreta... pardon, discreta di una loggia massonica ticinese, la Loggia del Grande Pappo! Questo non mi preclude di fare una prima piccola considerazione sulla risposta di Rocco Olgiati al direttore della Regione, che ora non rammento chi sia e non ho voglia di andare a vedere su Internet... Anzi, solo sul primo paragrafo della sua risp

Philipp Plein è morto!

No, non iniziate subito a festeggiare: Philipp Plein non è morto. È solo un mio modo per sfogare la rabbia di fronte agli spettacoli ticinesi sempre più pietosi. Fatto sta che non solo mi sono immaginato che il soggetto fosse passato a miglior vita, ma mi sono anche immaginato il suo colloquio col Creatore una volta arrivato alle porte del Paradiso. Eccolo! PERSONAGGI DIO – Dio PP – Philipp Plein PP (riprendendo coscienza in un luogo a lui sconosciuto) – Salve vecchio. Sono un po’ confuso... Mi sapresti dire dove mi trovo e... se c’è una pizzeria, che sono le 23:25 e a quest’ora mi viene sempre fame? DIO – No, non ci sono pizzerie qui: prima c’erano, ma ci siamo accorti che favorivano il lavoro notturno. PP – Che posto di perdenti... E niente locali per gli apero-after-fashion-trendy serali? DIO – S’è per quello nemmeno pomeridiani. PP – Che posto di sfigati! Ma dove siamo? DIO – Vedi quella grande porta luminosa? Dietro c’è il Paradiso. Noi siamo a circa

Marco Cagnotti è una merdaccia! E il PS è arrogante...

C'è un subessere subumano che abita qui in Ticino. Ma che non si limita ad abitare silenziosamente come molti apprezzerebbero. No, il tizio si manifesta in continuazione sul foglio di regime che dirige - Confronti -, sulla sua bacheca di Facebook, nei comunicati stampa del PS e nella conduzione della campagna 2015, sempre del PS. Mentre, a proposito di competenze, il tizio è un astrofisico e dirige la Specola Solare Ticinese. E quello, e basta, dovrebbe fare! Purtroppo però Caniotti non si contenta di guardare il cielo e sognare: i suoi sogni li porta qui, in Confronti, nel PS, e tramite questi due, nelle nostre vite. E io non voglio, perché a mio avviso non ha la sufficiente apertura mentale per essere utile alla situazione attuale del nostro povero Ticino. E ora ve lo dimostro, perché è dal 2 di agosto che la mia coscienza mi riempie di scariche di disapprovazione! E ora vi racconto il perché... Tutto è iniziato quando il gruppo presposto alla campagna 2015 del PS mi ha chiama