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Voto del 9 febbraio? Non è dipeso dalla perdita di terreno coltivo!

Mentre leggevo la cronaca e l'ottima notizia del niet del Cantone al finanziamento chiesto da Lugano (Lugano 0 - Mattia 1!), mi è balzato l'occhio su un articolo di Ticinonews in cui si parlava di uno dei soliti studi di parte commissionato dal Consiglio federale all'istituto di ricerca zurighese Sotomo (che alla fine di questo pezzo cambierà la "t" con una più appropriata "d"), per capire i reali motivi del voto del 9 febbraio. Perché il Consiglio federale non li ha mica capiti... Dunque ha commissionato questo studio al politologo venduto Michael Hermann, il quale, dopo aver delapidato un altro po' del denaro dei contribuenti, è arrivato alla brillante conclusione che per forza la gente abbia votato per appartenenza al partito, visto che... uff... sto già bollendo... visto che "il risultato è chiaro: né la densità specifica né la crescita della popolazione e neppure la perdita di terreno coltivo hanno avuto localmente un'influenza diretta sul consenso all'iniziativa". Infatti! No, perché era venuto il dubbio anche a me che il risultato del voto del 9 febbraio dipendesse dalla perdita di terreno coltivo. Non sono mica cose da sottovalutare... Anche se tra le alternative io avevo creduto che il voto del 9 febbraio dipendesse dal fatto che l'organo più pagato dall'economia in Svizzera, e cioè il Consiglio federale, abbia venduto, sempre all'economia, la possibilità di sfruttare il territorio Svizzero senza ritegno, fino ad aver fatto incazzare così tanto i cittadini da doversela prendere persino con altre vittime dello stesso gioco pur di fermare la ruota. Pensate che idee malsane vado a farmi...


E adesso, adesso che il 9 febbraio il nostro mercatino bernese le ha prese e ha capito che le riprenderà e peggio ancora con l'iniziativa contro l'iniziativa (perché alla fine questa è esattamente una iniziativa contro l'iniziativa!), deve fare opinione a suo favore e allora cosa fa: assolda uno dei tanti istituti di ricerca venduti e si fa commissionare uno studio su misura. E lo ripeto perché è bello: uno studio su misura dal politologo venduto Michael Hermann.

Ma io non ho mica più voglia di star qui a spendere righe per approfondire o aggiungere elementi per dirvi che a quel tipo lì, e anche a chi nel Consiglio federale ha commissionato lo studio, dovete solo ruttare in faccia se li incontrate! Mi raccomando: niente violenza. Solamente un bellissimo sorriso e un ruttone galattico in segno di profonda disapprovazione morale.
Anzi, che bella idea!! Ma vel'immaginate che giustizia giusta se iniziassimo a fare così?! Niente violenza o cose brutte, solo scene dove un nostro politico incapace o venduto va a fare la spesa e, al momento di pagare, la cassiera sorride e gli rutta in faccia! E magari poi si aggiungono quelli in colonna e fanno un bel coro! E questo li farebbe cambiare, perché l'umiliazione è la cosa che fa più male!

No, dai, ma ve lo vedete Raul Ghisletta che cammina per Lugano con i ruttatori personali, che lo accompagnano, ma senza molestarlo, a un paio di metri e ogni tanto "lo ruttano" sonoramente!
Oppure Cagnotti, che quando esce la mattina di casa ha già lì gli accampamenti con quelli che hanno messo la tenda per dormire lì, solo per potergli ruttare in faccia per primi, appena apre la porta!
O allo stadio, per sofgare la rabbia invece di picchiarsi (perché la causa della rabbia del popolo è l'operato politico), dei bei cori tutti assieme, luganesi e leventinesi assieme, tipo: "Beltra, Beltra, la senti questa voce? BeltraBURP!".

No, ma che bello sarebbe! Ma intanto non fatelo: fatelo solo con Michael Hermann e agli azionisti dello studio in cui lavora, se li conoscete! Lo studio Sodomo, appunto, di Zurigo!

E adesso mi piacerebbe un consigliere federale che si faccesse sentire e facesse notare che un po' di gente si sta accorgendo che il pilotaggio mirato dell'opinione pubblica sovvenzionato con i soldi dei cittadini non va bene. Non va bene!



NON VA BENE!!!!!!!!!!









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