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60 minuti buttati via: come si fa nel 2014 a mettere "prevenzione" vicino a "Internet"?

Sto guardando 60 minuti dell'altra sera e sto ascoltando una tipa strana, con camicia bianca e giacca scura, che sta delirando completamente parlando di Internet: pronuncia parole come "prevenzione"! E capisco perché la nostra scuola è così inefficace: sta dormendo da trent'anni e non ha integrato nei suoi programmi dei corsi di informatica efficaci e soprattutto non ha integrato l'informatica stessa nel mondo che descrive e nel quale si muove. Perché? Perché nessuno di quelli che si occupano di pensare i programmi scolastici ha una minima idea di cosa sia davvero l'informatica, di quali ruoli ricopra e di come la si possa integrare davvero nel nostro mondo. Ed è sempre stato così: quando alle scuole medie i computer non avevano applicazioni, a noi insegnavano a programmare in BASIC, e cioè in un linguaggio che praticamente non è mai stato usato sul mondo del lavoro e che già ai tempi era superato da altri linguaggi come Pascal o C. Poi, al liceo, quando finalmente il mercato delle applicazioni si stava popolando e i corsi avrebbero già dovuto muoversi nella direzione dell'utilizzo e dell'integrazione dell'informatica nella vita quotidiana, noi no: noi imparavamo a programmare in Pascal, proprio mentre l'Era dei database era iniziata e il Pascal non si usava più. Oggi non so bene quali siano i programmi di informatica nella scuola, ma quando qualche amico docente mi racconta, e mi racconta sia dei programmi, sia dei docenti che questa materia la insegnano, di solito rido, ma poi mi arrabbio! Sono informatico da trent'anni e il computer mi accompagna da quel dì: li ho installati e configurati praticamente in ogni ambiente e per ogni utilizzo e posso affermare senza paura di essere smentito - anzi, con la speranza che qualcuno provi a farlo! - che la nostra scuola non integra affatto l'informatica nei suoi programmi e non insegna a usarla come si dovrebbe!


Faccio una considerazione molto dura: da molto tempo e in buona parte anche oggi l'informatica nelle scuole viene insegnata da docenti di altre materie ai quali sono stati imposti solamente un po' di corsi di aggiornamento sulla materia. Il risultato è nullo, naturalmente: oggi l'informatica è una materia che si merita lo stesso peso di tutte le altre, anzi, di più! Pensateci: occupa una fetta importantissima nel nostro mondo, tanto quanto la matematica, le scienze, le lingue, la geografia, la storia, ma anche la medicina, l'architettura... Ma non solo: oltre ad essere una materia importantissima di per sé, è anche un supporto per tutte le altre: dunque, ragazzi, ad insegnarla ci vuole gente che la conosca!
E invece il gruppo che si occupa di pensare i programmi scolastici non ha nessuna idea di cosa sia e di cosa rappresenti la materia, dunque le dà la stessa importanza di quanta ne ha nelle loro vite. Non nel mondo: nelle loro vite! Ecco perché quella che oggi è forse la materia più importante, complessa, estesa e utile è messa nelle mani di gente che non ha nessuna competenza reale per farlo!
Per cui, quando sento tipe strane che parlano di cose che non conoscono alla nostra TV pubblica, mi dico che come sempre i nostri soldi sono buttati allegramente al vento: tanto che la spappolata, perché lo è una spappolata(!), rivolgendosi ad Internet parla di "prevenzione"...

E invece non bisogna fare prevenzione riguardo all'uso di Internet, ma bisogna insegnare a conoscerla e a usarla! A partire dalle scuole elementari l'infomatica e l'Internet devono essere integrate nella vita del ragazzo, perché fuori della scuola è esattamente così! Dunque vanno creati programmi utili, che partano dalle conoscenze di base dei dispositivi, per poi tuffarsi nelle logiche, nelle applicazioni, negli utilizzi, nell'Internet, nelle ricerche in Internet, nell'integrazione dell'informatica nella vita quotidiana, come pure vanno pensate tutta una serie di conoscenze mirate per quello che può essere la base delle competenze informatiche richieste nella maggior parte delle professioni.

Ma soprattutto parliamo di strumenti capaci di gestire i programmi scolastici in tutte le materie: per svolgere il lavoro, per organizzarlo, per accedere ai documenti delle lezioni, agli esercizi e anche per creare luoghi di scambio in cui le tematiche possano essere discusse e gli allievi si possano aiutare tra loro. Ogni scuola è una comunità, e tutte le scuole del cantone ne fanno una più grande, e... Dio mio cosa si potrebbe fare! E si potrebbe parlare per settimane se si pensasse davvero che oggi viviamo nel mondo della tecnologia e la tecnologia non è praticamente insegnata nelle scuole, e soprattutto non è nemmeno integrata nelle scuole!

Ma perché disco questo: perché so bene, e lo posso dimostrare a chi vuole e quando vuole, che chi conosce l'informatica ha strumenti che lo possono rendere tante volte più efficace di un individuo che ragiona in maniera convenzionale e si serve di strumenti convenzionali.
Soprattutto nella formazione: integrando l'informatica nei programmi scolastici e integrandola come reale supporto nella scuola e nella formazione in generale, noi potremmo produrre studenti anche dieci volte più efficienti di quelli attuali. Probabilmente di più, se si riuscisse a pensare a un mondo in cui non si passi più un anno intero ad allenare le divisioni a mano, perché basterebbero 3 lezioni per capirne i concetti e una per insegnare a farle con la calcolatrice: con la calcolatrice che oggi non è più un oggetto unico, grande e difficile da portare in giro, ma è integrato ovunque. Ad esempio...

Oggi, con l'Internet ovunque, un individuo deve essere formato per diventare un terminale attivo della rete: dunque deve conoscere le logiche del sistema, e soprattutto deve essere formato per eseguire ricerche efficaci tra le informazioni di Internet; come pure deve essere sviluppato un metodo nuovo per operare con le informazioni: quello che nasce naturalmente quando i dati sono disponibili ovunque, semplicemente utilizzando uno smartphone, un tablet o un computer, e non sono più disponibili sono in una biblioteca! 

Ecco: questa è la direzione da prendere per rendere efficaci gli strumenti che la tecnologia ci mette oggi a disposizione! Sicuramente non è la "prevenzione" nei confronti di Internet che potrà generare studenti capaci, moderni ed efficaci. Proprio no!















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