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Serve un Ticino a Statuto speciale!

Il concetto di realtà, soprattutto qui in Ticino, è qualcosa di molto aleatorio. Perché da una parte ci sono le cose come sono, ma dall'altra c'è la storia che per anni ci ha raccontanto la nostra politica. E le due versioni non collimano, nemmeno un po'. Vi faccio un esempio: il primo di agosto il nostro presidente della Confederazione diceva questo: "Oggi la Svizzera sta bene. È uno dei Paesi più innovativi e competitivi al mondo. Assicura qualità di vita e lavoro ai propri abitanti, in particolare ai giovani. È certo il modo migliore di integrarli". Mentre a poco più di un mese di distanza l'OCST pubblica un documento relativo al mercato in Ticino, intitolato: "Mercato del lavoro: la mappa del degrado"! Ecco, adesso è ben chiaro il nostro concetto duale di realtà: per Burkhalter e per molti nostri politici, soprattutto borghesi ma anche socialisti, la Svizzera è un miracolo economico, è competitiva, assicura qualità di vita ai cittadini e soprattutto integra perfettamente i propri giovani, dunque la nostra chiusura verso l'UE e la volontà di ridiscutere i bilaterali è sintomo di paura, isterismo, piccolezza e altro ancora; mentre per molti altri, oggi per l'OCST, la situazione del lavoro in Ticino è riassumibile in questi punti: strozzinaggio salariale, raggiro delle qualifiche del profilo, tempo parziale fittizio, flessibilità a senso unico in zona Cesarini, prestazioni non retribuite, raggiro dello stage, sfruttamento del tempo di prova, pressioni e ricatti, subappalti a catena, imprese di facciata, imprese volatili e... Poi cosa ancoraaaaaa??! Quindi? Chi è che si droga pesantemente? La parte della nostra politica "cieca" o l'esercito crescente di... veristi?



Il documento completo redatto dall'OCST lo trovate qui, e vi consiglio di leggerlo tutto, perché molti di voi proveranno un sospiro di sollievo nel capire quanto la vita di difficoltà vissuta fino a ora non sia un'allucinazione, ma una realtà. Mentre invece l'allucinazione è quella che fino all'altro giorno molti dei nostri politici ci hanno ripetuto, lodando e spingendo i modelli economici europei, quelli che invece, nel nostro Ticino, hanno portato alla devastazione del territorio e allo sfruttamento delle persone!
E adesso è compito nostro scegliere e capire da che parte stare, perché seguire la linea dell'apertura incondizionata all'Europa è una follia. Non perché non sia bene trovare un modello planetario di apertura e collaborazione tra gli Stati, ma perché l'attuale modello europeo si è dimostrato peggiore del nostro! Perché mai, ad esempio, dovremmo "compensare" l'incapacità dell'Italia di dare lavoro e dignità ai propri cittadini? Capite? Non si parla di un sano libero mercato in cui un italiano, ma anche uno svizzero(!), possa pensare di lavorare oltre confine perché nel suo specifico settore trova occasioni ancora migliori rispetto al proprio Paese: no, si parla di gente costretta a cercar lavoro fuori dalla propria nazione perché dentro non riesce a sopravvivere!
Quindi, una volta per tutte, piantiamola di parlare di frontalieri! Parliamo dell'Italia e della sua incapacità di dare lavoro a 62mila persone nella sola fascia di confine con la Svizzera! Questo è il problema: non quei poverini che fuggono!
Però, adesso, il problema è un altro: leggendo bene il rapporto dell'OCST, ma anche il blog del Savoia, il mio, e tutti quei gruppi, quei blogger e quegli utenti della rete sintonizzati sulla realtà, capiamo che la situazione è allarmante! Che siamo in emergenza! E che urge una soluzione veloce, drastica e, direi, eccezionale!
E a mio avviso c'era qualcuno ad aver visto giusto, e soprattutto prima, quanto fosse disastrosa la nostra situazione: rammento la richiesta di Savoia per un incontro urgente tra i presidenti di partito... Ebbene, quasi tutti lo avevano snobbatto. Beh, oggi capiamo che il salame dormiente non era lui!
Ma l'idea bella e a mio avviso necessaria è quella del Ticino a statuto speciale. Perché? Perché per Burkhalter noi siamo "il cuore della Svizzera", ma evidentemente il tizio ci sta prendendo per i fondelli alla grande e probabilmente in Ticino ci è arrivato grazie al navigatore satellitare. Per cui possiamo dimenticarci che Berna si occupi di noi, e ancora prima possiamo dimenticarci che Berna si renda conto della nostra situazione.
Per contro dall'Italia abbiamo un'invasione non tanto di frontalieri, ma di pessimi imprenditori e, come raccontava la cronaca prochi giorni fa, anche della mafia. Ed è dunque importantissimo potersi proteggere! Come? Potendo attuare appunto misure mirate a "statuto speciale" per una zona di frontiera che sta subendo il menefreghismo di Berna e la totale perdita di controllo dello Stato italiano. Ecco perché serve uno Statuto speciale! Perché solo noi conosciamo la nostra realtà, solo noi l'abbiamo a cuore e solo noi possiamo fare qualcosa!
Ragazzi: aprite una pagina Facebook per un Ticino a Statuto speciale, perché in mezzo a quel manipolo di folli che non vedono la realtà, c'è un gruppo sempre più grande di persone che la vedono e che vogliono risolvere i nostri evidenti, giganteschi e anche assurdi problemi! Insomma, proviamo a proteggerci e a salvare quel che resta... di noi! :-)








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