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Quando non ci sono soldi si taglia. Ma perché non ci sono soldi??

In questi ultimi giorni c'è un acronimo che mi gira continuamente in testa, solitamente accompagnato da un paio di parole come "terrore" e "raccapriccio". Parlo dell'EOC, l'Ente Ospedaliero Cantonale, e di tutti i suoi strani traffici sulla riorganizzazione della sanità ticinese. Non ci vuole infatti un acuto osservatore per notare i vari terremoti causati dalla riforma, ultimo dei quali la partenza di tre capi clinica dal reparto ortopedia del San Giovanni a Bellinzona. Preceduti dalla partenza del primario e del vice primario... E a naso, tra le righe ma nemmeno molto, vediamo sempre lo stesso giochetto delle privatizzazioni e del business manageriale applicato alla nostra salute. E proprio in un momento in cui stiamo cercando di strappare, appunto, la nostra salute dall'economia privata degli sciacalli, il nostro EOC sta facendo l'esatto contrario con le strutture e con i servizi sanitari. Le scuse sono sempre le stesse: la necessità di riformare perché non ci sono soldi. Idem per le finanze del Cantone e i tagli lacrime e sangue. Personalmente, però credo che si glissi velocemente su un fatto che invece considero molto importante, e cioè il perché non ci siano soldi! Certo, perché la riforma della sanità e i tagli lacrime e sangue del Governo, come pure quelli della "grande" Lugano, non sarebbero necessari se ci fossero più soldi! E allora come si fa? Si taglia o si cerca di chiudere le falle? EOC e Governo tagliano, ma il sottoscritto, e spero anche molta altra gente, sarebbe più propenso a chiudere le falle! Come?



Qui è l'informatico che vi parla: quello consapevole che una giusta analisi dei dati a disposizione può fare meraviglie! Vi faccio un esempio: se le finanze cantonali piangono miseria, una delle cause è un gettito fiscale esiguo. Dunque, prima di pensare ai tagli, sarebbe bene analizzare questo aspetto. Come? Adesso ve lo spiego...


1. Scovare le falle

Cosa significa? Significa richiedere un elenco di tutte le aziende con pendenze all'Ufficio Esecuzione e Fallimenti. Da questo sarà possibile ricavare:
  • Il totale dello scoperto: milioni e milioni!
  • La lista delle aziende nefaste per l'economia: un'azienda che non paga un'altra azienda crea una catena di difficoltà nell'intero mercato

2. Tappare le falle

Per tappare le falle, una volta ottenuta la lista delle aziende "malate", sarà doveroso approfondire e ottenere per ognuna di queste la lista degli amministratori e, cosa molto importante, il nome della fiduciaria di riferimento. Con questi dati sarà possibile intervenire da parte del Cantone in maniera mirata e anche scovare eventuali traffici strani o illeciti se nel redigere le liste si dovesse scoprire una rete ricorsiva di fiduciarie, padroni o amministratori...


3. Trovare gli altri sfruttatori

Dopo le aziende voragini, ci sono quelle che di debiti non ne hanno, ma che hanno un gettito fiscale quasi nullo. E se l'azienda in questione è un Bad & Breackfast a conduzione familiare in cima a una montagna è tutto ok, ma se la ditta è un capannone con centinaia di impiegati frontalieri e sottopagati, allora non va bene. Significa che anche questa azienda è una perdita: non porta nulla, se non traffico e leva posti di lavoro ai ticinesi. Dunque, di nuovo, ci sarebbe da verificare chi possiede e amministra queste aziende...


4. Fermare l'evasione fiscale

Questo elemento è già contenuto nei precedenti, ma va affrontato a parte: sul nostro territorio ci sono molte fiduciarie specializzate in evasione fiscale a norma di legge. Ma molte, per essere concorrenziali, di tanto in tanto fanno qualche passettino oltre. E la cronaca luganese ce lo ha dimostrato più volte. Dunque, una cosa importante da fare è quella di puntare bene i riflettori sulle fiduciarie e approfondendo i casi sospetti: quelli, per intenderci, con una schiera di ditte offshore alle Seychelles e negli altri paradisi fiscali.


5. Verificare i servizi privati e le intersezioni con quelli pubblici

Va fatta in molti settori, ma va fatta soprattutto in quelle aree definibili più come diritti che come extra. E la sanità è una di quelle, o almeno dovrebbe esserlo in uno Stato a democrazia diretta e con un popolo Sovrano! Dunque, pure qui, non dovrebbe essere difficile tracciare una mappa di tutti i servizi e le cliniche private che hanno messo in difficoltà il nostro sistema sanitario, tanto da doverlo riformare in "meno" e non in "più". E qui probabilmente si aprirebbe il capitolo degli intrallazzi tra il pubblico e il privato, soprattutto vedendo come l'EOC ha gestito bene e alla luce del sole il recente caso di truffa da parte di un chirurgo e di qualche suo amico...


6. Sostituire al contrario la manodopera

I giornali sono pieni di casi in cui curricula più che adeguati proposti da ticinesi vengono scartati a favore di quelli italiani. E non sono tutti posti di lavoro pagati poco: molti sono lavori affidati a italiani semplicemente perché il padrone o l'amministratore dell'azienda è italiano. E qui non ci piove: il Ticino DEVE assolutamente poter imporre alle aziende almeno un numero minimo di ticinesi tra i dipendenti. Questo perché non è xenofobia o razzismo decidere che in casa nostra mangiamo prima noi, soprattutto se non c'è cibo per tutti: aprire la propria porta di casa quando il frigo è vuoto non ha molto senso... Ma poi, sostituendo la manodopera, questi uscirebbero dalla disoccupazione o dall'assistenza e non solo: inizierebbero anche a pagare tasse!


E di azioni e correttivi ce ne sarebbero ancora moltissimi. Ma a me non danno 250mila franchi per farlo, dunque mi fermo qui! Però il concetto è che non puoi limitare l'utilizzo dell'acqua in una città, se le tubature sono piene di buchi! Prima di chiedere di bere e di lavarsi meno ai cittadini, il Governo ha il dovere di riparare i buchi! Il dovere!







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