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Nuova raccolta di fondi a favore della cultura: infila la testa nel culo di una mucca e fatti un selfie!

Foto: LiberaTV
Per fortuna che oggi ho avuto una bella chiacchierata su Facebook con Sergio Roic, perché quando ho letto il pezzo di LiberaTV sull'IceBucketChallenge ho avuto una crisi di regresso improvvisa e violenta! È vero che è un fenomeno apparso su Internet, ma non è mica automatico che ogni argomento in transito su Internet sia questione da informatico. Da esperto informatico, come scrive LiberaTV. Che potrebbe anche essere, esperto, ma io sono dell'idea che Dio, a ogni persona, abbia dato un dono per essere felice: a Bolt delle gambe capaci di fare i 100 metri in tempi record; a Galileo un telescopio; a Einstein un cervello tanto, e a Paolo Attivissimo una faccia simpatica! Però il tema non è l'informatica, per fortuna, ma tutti quei personaggi famosi che si sono tirati in testa un secchiata di acqua e ghiaccio per sostenere la raccolta fondi a favore della SLA. Il dato bello per la ricerca sulla malattia è che la raccolta ha ottenuto finora donazioni maggiori di dieci volte rispetto al solito; ma il dato terribilmente preoccupante è che un VIP che si tira in testa una secchiata di ghiaccio ha dieci volte più impatto rispetto a una doverosa sensibilità per il tema! L'analisi di una dinamica simile deve farci pensare a quanto ci siamo allontanati da quella sensibilità necessaria, ma ancora di più da quella scala di valori che ci permette di approcciarci alla vita in maniera sensata e sana. Un essere umano che fa una donazione a favore della SLA perché un VIP si rovescia ghiaccio in testa è un decerebrato, incosciente, superficiale coglione! Uno di quelli che ogni giorno accetta questo mondo così com'è, senza curarsi della situazione del mondo, ma solo di quello che oggi è trandy su Fakebook. Ma ragazzi: ma l'educazione, dove è finita in questi ultimi anni?


Un po' fa anche arrabbiare la nostra cultura del facile e del superficiale. Noi continuiamo a sentire opinioni di gente che viene considerata "esperto", dunque spesso non ci preoccupiamo nemmeno di riflettere un attimo su quanto stia dicendo, e prendiamo tutto per buono. Invece dobbiamo iniziare a diffidare degli esperti e di quei titoli di autorevolezza che non sempre sono reali sul campo. Fatto sta che l'esperto interpellato da LiberaTV afferma questo:

“Il web è nato per questo genere di marketing virale e devo dire che mi fa davvero piacere che per una volta al posto del solito ‘video shock’ o ‘scandaloso’, fatto girare per fare pubblicità occulta, al centro vi sia un’iniziativa benefica di questo genere. Come è anche bello vedere che in molti, celebrità comprese, in questo modo mostrino di saper sfruttare in modo positivo i meccanismi contorti di internet”

Davvero: raramente ho visto tante stupidate inanellate in così poche parole. Innanzi tutto, dire che il Web sia nato per questo genere di marketing virale, significa dimenticarsi che il Web è nato come rete per connettere le persone (prima i militari, poi anche noi...) e nessuno ha mai parlato di marketing, almeno per quanto riguarda la genealogia di Internet.
Poi, che il tizio preferisca come invece di video spesso reali su informazioni tenute nascoste dai media, diventino virali le secchiate di ghiaccio, quella è una cosa che Cattivissimo deve discutere con la sua coscienza, ma non con noi. Vero che la sua attività pricipale è cacciare bufale, ma liquidare con "pubblicità occulta" anche i "video shock" che appunto, spesso, ritraggono realtà e non bufale, è un po' facilotto e superficiale.
Infine, è bene sottolineare che i "meccanismi contorti di Internet" non sono invece propri di Internet ma della gente che la usa! E questo lo dovevo a Internet, che nella sua essenza - tecnica soprattutto - con contempla né il marketing virale, né la pubblicità occulta e tanto meno logiche contorte: queste sono tutte soltanto caratteristiche umane!
Ecco perché si arriva all'educazione e all'alienazione di cui oggi 9 persone su 10 (quelle in più che hanno donato a favore della SLA) sono vittime! Stiamo parlando infatti di un fallimento epocale che posso rappresentarvi con questo esempio: Maurizio Canetta, direttore della RSI, se vuole far passare un messaggio a sostegno della ricerca sulla SLA è 10 volte più efficace se si tira una secchiata d'acqua e ghiaccio in testa, piuttosto che se parla semplicemente della necessaria sensibilità individuale a riguardo!
Siamo rimbambiti: tra un po' ci saranno le sfide tra la ricerca contro il cancro - dove i VIP si gettano di faccia in una pozzanghera -, e quella contro l'AIDS, dove i VIP infileranno un braccio nel culo di una mucca! E si marcheranno i punti, per vedere chi riuscirà a raccogliere più fondi... Certo: si costruiscono così le grandi civiltà! Certo!
Ma torniamo all'esperto: ecco come conclude il suo illuminante intervento a proposito della possibile preoccupante questione tra il gioco dei like e la serietà dell'argomento:

“Una cosa non esclude l’altra: se possiamo fare del bene e nel frattempo capita anche che aumentino i like, pace; ma se per evitare ciò, l’alternativa è non fare niente, non mi sembra molto positivo. Trovo che l’importante sia che si parli di queste malattie, della SLA come di altre che hanno bisogno di fondi e che si trovi il modo di finanziare non solo la ricerca in questi campi, ma anche le associazioni che forniscono un aiuto immediato a chi queste malattie le sta vivendo".

E invece no! Non si possono trasformare questioni così serie in un gioco. Anzi, non si deve: perché così si annienta il senso critico della gente. Se domani, ad esempio, un VIP iniziasse a fare la pubblicità per un posto in cui si mangiano velocemente hambuger malsani, cotti in olio e dannosi per la salute, poi potrebbe succedere che la gente ci vada a mangiare davvero! E questo perché il VIP gli dice di andare lì. Mentre invece, se il nostro senso critico fosse presente e vigile, noi in quei posti, semmai li dovessero inventare, non ci andremmo mai a mangiare!
Ma poi, pensate con questo approccio leggero ai valori, a quali danni potremmo andare incontro domani! Potremmo finire a bere Nespresso solo perché lo beve George Clooney; o a mangiare tonnellate di cibi spazzatura perché qualche altro VIP lo mangia. O potremmo schiantarci e morire a 300 all'ora in moto perché le costruiscono che vanno così veloce e perché la moto di Valentino Rossi fa "Woooooom". Ma pensate come sarebbe difficile, se non impossibile vivere in un mondo simile?! Nessuno saprebbe più i reali motivi di ciò che sta facendo...
E soprattutto, Cattivissimo non può affermare che se per evitare ciò l'alternativa è non fare niente, allora ben venga l'IceBucketChallenge. Perché l'alternativa non è fare niente: è fare le altre infinite cose possibili per sostenere sensibilità e fratellanza, escluso tirarsi un secchio di ghiaccio in testa. Per esempio!
No, ma questo per dire cosa: per dire che il senso d'appartenenza è importante per l'uomo, ma per dire anche che se domani diventerà trandy farsi un selfie mentre si mangiano gli escrementi del proprio gatto, forse qualcosa, almeno nell'approccio a questo senso di appartenenza, vada cambiato.
Io continuo a scrivere che il nostro mondo, così com'è, ha un bilancio di 18mila bambini che ogni giorno muoiono di stenti, e io vorrei tanto che la gente si accorgesse di loro per il reale stato in cui si trovano e non perché Brad Pitt fa una campagna contro la fame nel mondo infilando la testa nel cesso e tirando l'acqua, mentre canta Smoke on the Water dei Deep Purple.
Abbiamo bisogno di pensare oltre e meglio, e non abbiamo più bisogno di esperti: perché essere esperti di questo mondo, significa essere esperti di un errore! Sempre poi che lo si sia, esperti.








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