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La guerra non è il desiderio di tanti, ma la follia di pochi!

Io non so come fosse all'inizio dei tempi, dunque non so se già allora gli uomini avessero il brutto vizio di formare eserciti e di massacrarsi tra loro in nome di qualcosa. Probabilmente, nella storia, delle volte ci saranno stati anche motivi validi per litigare. Ma a conti fatti e soprattutto con una statistica di migliaia di anni, capiamo che la grande maggioranza dei conflitti è stata causata da semplici follie. E soprattutto da follie di pochi. Perché infatti, noi che abbiamo Google da un po', difficilmente ci metteremo ancora un asciugamano attorno al volto e andremo in crociata contro il mondo per convertire tutti al Dio Asciugamano. Però, laddove la coscienza globale - e il conseguente confronto incrociato delle informazioni - che Internet ci ha regalato non è ancora attiva, allora può capitare che in luoghi dove c'è disagio e ignoranza, la gente segua quello con il carattere più forte e soprattutto con le convinzioni più forti. E di solito, tizi con profili simili sono psicopatici all'ultimo stadio. Ed ecco che, allora, lo psicopatico riesce a convincere il suo gruppo della bontà delle proprie idee, ma non solo: queste idee dovranno essere espanse a tutto il mondo, conquistandolo e assoggettandolo. Che poi siano le manie di grandezza di un condottiero o le follie di un religioso, alla fine succede sempre che popoli interi si uccidano tra loro, nel nome di quattro psicopatici. Ma psicopatici fino a che punto? Personalmente ritengo fino a un punto che quasi nessuno di noi sia in grado nemmeno di immaginare. Tanto da vedere la faccia di Obama, Bin Laden, scura come solo un attore preparato sa fare, nell'annunciare che giustizia sarà fatta per l'atroce decapitazione del reporter...



E qui si entra in un campo minato, perché hanno inventato apposta le teorie complottistiche e i cacciatori di mozzarella di bufale per ridicolizzarle. Personalmente, invece, penso che non si stia parlando di complotti, ma di follia diffusa! E senza pensare ai complotti, penso che proprio durante i mondiali di calcio, e in zona semifinali e finali soprattutto, i conflitti a Gaza e in Ucraina hanno avuto possenti accelerazioni. Non penso al complotto, ma tengo presente la tempistica.
Poi, tra le varie cose, arriviamo alla decapitazione del reporter. E certo, sono perfettamente d'accordo che si tratti di un atto atroce. Ma vorrei rendere attenti i lettori sul fatto che nelle guerre attive attualmente, ci sono decine di persone, civili spesso, che ogni giorno vengono uccisi in maniere anche più barbare della decapitazione. Ma la regia con cui il video è stato sfruttato, finirà con l'imprimere nella coscienza collettiva che la lotta massiccia all'ISIS sia necessaria.
Tutto questo post, finora, per far capire che la guerra non è una neccessità dei popoli, ma una follia di pochi. E allora come si fermano le guerre? Con l'informazione dell'evoluzione! Se il popolo germanico avesse avuto Facebook e Youtube ai tempi di Hitler, invece di avere una folla in delirio davanti ai suoi discorsi, avremmo avuto persone occupate solo a ridergli in faccia e a chiamare la neuro per farlo riabilitare!
E per tornare al 2014, giusto per mette il riflettore su una delle condizioni per cui le guerre non finiscono e non a causa dei popoli, pensiamo ad esempio che da anni e anni le fabbriche di armi in tutto il mondo vendono armi a ogni gruppo attivo nei conflitti senza guardare in faccia a nessuno. E certo che finché hanno armi, la guerra non si ferma!
Ma personalmente credo che la guerra alla guerra debba essere fatta con l'informazione. Ma non tanto con l'informazione sulle atrocità che avvengono durante i conflitti, ma con l'informazione sulle conquiste intellettuali fatte dall'uomo durante la sua evoluzione! Bisogna portare terminali Internet dove c'è la guerra, e divulgare le nostre conquiste intellettuali. Sono poche, ma ad esempio già non ci sono più gli estremi per mettersi un asciugamano in testa e decidere di effettuare una crociata per portare il Dio Asciugamano all'intero mondo. O anche che picchiare le donne non debba essere un diritto, tranne per Barbara D'Urso (scherzo!). 
Ma poi, se decideremo di continuare con l'evoluzione, dovremo arrivare a dire la stessa cosa della Chiesa. E poi anche del marketing, della banche, dell'economia così com'è, della crescita incondizionata, del mondo dell'immagine e di tante altre cose...
Perché? Ma essenzialmente perché la storia che su questa palla sospesa nel vuoto è in corso, l'abbiamo inventata e la facciamo noi! Qui non c'è nessun altro! Nessuno ci ha detto che dobbiamo lottare per fare soldi, che dobbiamo lavorare tutti i giorni per produrre ricchezza; nessuno ci ha detto che le banche debbano esistere, e soprattutto che debbano prestarci soldi che non hanno e chiedere però indietro gli interessi...
Insomma: la terra è casa nostra! Fino a ora in questa casa abbiamo giocato a Monopoly, ma nessuno, nessuno, nessuno ci vieta di cambiare gioco! Dobbiamo deciderlo insieme, con la coscienza globale, con Internet, ma possiamo cambiare gioco! "Yes we can!", come dice quel babbeo! E soprattutto dobbiamo deciderlo noi: gli abitanti di questa casa e non quei mille psicopatici all'ultimo stadio che influenzano valori, scelte, azioni e condizioni del nostro mondo!
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