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Il "Manuale Birtuli", i gruppi di incompetenti e la condivisione...

Ma che belle cose stanno succedendo nel Ticino fisico e in quello virtuale in questi giorni! La gente si sta svegliando e ha capito che lo Stato non è un compito che può essere solo delegato, ma al quale bisogna anche partecipare! Così sono nati e stanno nascendo gruppi, sempre meno partitici, ma sempre più legati a reali necessità o disagi che esistono qui, nel luogo in cui viviamo. Finalmente le guerre ideologiche stanno lasciando il posto alla realtà: a una realtà un po' negata, un po' occultata e un po' sinceramente non vista fino a ora, ma che adesso invece sta diventando evidente. Perché? Perché c'è: perché 18mila disoccupati ci sono davvero! Perché 8mila persone in assistenza anche ci sono davvero! Perché Lugano ha un milardo di debiti! Perché lo sfruttamento della libera circolazione non porta bene! Perché le prospettive non sono rose! Per non parlare poi di tutti gli altri problemi che il nostro Ticino ospita attualmente. E allora? E allora sembra purtroppo che la politica o parte di essa almeno, così come funziona e così come è configurata, non sia capace di genstirla questa realtà. E ancora prima, non riesce ad accettarla. Infatti, leggevo proprio oggi un post di Cagnotti (toh!) in cui riprendeva un articolo sui gruppi di incompetenti. Il tutto rivolto naturalmente a gruppi come Satira Ticino, come Chiediamo le dimissioni di Bertoli, ma tra le righe so che ci sono dentro anch'io e molti di quelli che oggi si muovono a favore di una verità, o almeno di una ricerca della stessa, invece di accettare ogni giorno le balle che il potere ci racconta, come che il Ticino è il cuore della Svizzera, diceva l'altro ieri Burkhalter... Grrr...


Certo: molti - sfruttando quelle cinque persone che di tanto in tanto si lasciano andare a insulti o minacce - cercheranno di far passare queste voci come movimenti anche di nazionalisti o terroristi addirittura. Ma da quello che leggo, si tratta solamente di persone sensibili ai problemi, che hanno cose da dire e che chiedono alla politica la possibilità di discuterne. E questi gruppi, che non sono organizzati di loro, si stanno organizzando comunque, involontariamente: io ad esempio condivido o uso spesso cose che pesco dal blog del Savoia, o da Satira Ticino, dai Pirati o da altri piccoli gruppi o blog singoli che ogni giorno pensano, cercano, condividono e partecipano a questa discussione. E di tanto in tanto vedo che anche altri fanno lo stesso. Oggi per esempio Satira Ticino e Chiediamo le dimissioni di Bertoli hanno utilizzato le mie vignette dedicate al "Manuale Birtuli". E senza nessun disegno occulto o che altro: suppongo che le abbiano viste e abbiano deciso di usarle perché in questo momento sono utili al loro discorso. Senza pensare se io sia un socialista, un verde, un leghista o chissà che altro. Io non conosco nessuno di Satira Ticino e non ho avuto colloqui privati con loro. E suppongo che pure loro non sappiano chi sia io. Ma tutti al momento abbiamo in comune, credo, il fatto di dare maggior valore alle idee e al discorso, piuttosto che alle persone o alle ideologie.
Ma porca vacca: ma come fanno Burkhalter e Bertoli a fare discorsi come quelli dell'altro giorno a Lugano con davanti striscioni in cui si segnalano i 18mila disoccupati e tutti gli altri disagi che in questi ultimi anni si sono accentuati qui?? Per questo ripubblico un piccolo estratto del discorso di Burkhalter durante il 1° agosto. Giusto per tenere sempre vicini i paradossi:

"Oggi la Svizzera sta bene. È uno dei Paesi più innovativi e competitivi al mondo. Assicura qualità di vita e lavoro ai propri abitanti, in particolare ai giovani. È certo il modo migliore di integrarli"

E una cosa così, mi dispiace, la si può affermare solo se si è completamente stupidi o completamente in cattiva fede. Ma cose simili il presidente della Confederazione, soprattutto il giorno della festa nazionale, non le può dire!
Ecco perché poi, magari, c'è qualcuno che perde la pazienza: qualcuno che forse soffre più di altri certi disagi, probabilmente legati al mondo del lavoro, e che di fronte a discorsi simili si sente miseramente ignorato e offeso. Certo: non si minaccia di morte qualcuno! Ma è il sintomo di un problema, e non è corretto vedere solo la metà della questione che fa comodo!
Ma a parte i pochissimi estremisti, quello che vedo, soprattutto sul Web, è gente spinta dal chiaro intento di aprire discussioni: di essere ascoltati, ma soprattutto di non essere ignorati. E anche vorrebbero, come pure io vorrei, che la realtà non venga ignorata. Poi, a generare gli scontri o a trasformare in scontro l'azione di queste persone, è piuttosto la chiusura totale, drammaticamente totale e fastidiosamente totale di chi invece, ora più che mai, dovrebbe entrare in discussione! Quindi attenti a capire che gli incompetenti di cui parla Cagnotti, senza saperlo, non sono le voci che stanno nascendo, ma quei tizi che in questi anni si sono sentiti superiori agli altri, tanto da arrivare a credere di poter amministrare una nazione senza mai mettersi in discussione!






Come vedete è evidente che parla di una buona fetta della politica ufficiale, dentro la quale loro ci sono tutti! Ma il tipo non lo sa. Ma lo capirà presto! Fatto sta che nello spirito della libera condivisione, metto a disposizione di tutti i miei contributi a un PS migliore, con il "Manuale Birtuli", una raccolta di profonde e significative riflessioni per un mondo migliore - inventate naturalmente - del nostro presidente del Governo ticinese!

























Commenti

  1. Mattia, se tu ti fossi degnato di LEGGERE l’articolo originale da cui è tratta quella citazione, avresti compreso chi sono i soggetti a cui l’autore si riferisce quando parla degli incompetenti. E non avresti avuto bisogno di inventare questa tua demenziale interpretazione secondo la quale io, citando, mi riferirei ad altri, ticinesi e quindi del tutto estranei alla realtà presentata in quell'articolo. Altri che, d’altronde, non mi sono nemmeno venuti in mente.
    Ma, com’è ovvio, LEGGERE è troppo lungo e laborioso, quando si è pervicacemente rinchiusi nel proprio microcosmo autoreferenziale.

    RispondiElimina
  2. Ciao Cagnotti! Ti rispondo come su facebook...

    Grazie: oggi hai trovato un nome per la lezione che ti darò: la chiamerò "Microcosmo autoreferenziale, ma per davvero". E arriverà presto.
    Anzi, è già iniziata, ma a parte il tuo fegato, il resto di te non se n'è ancora accorto!
    Grazie di esistere!

    RispondiElimina

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