Bertoli: "Solo guardando in faccia i problemi, dicendo pane al pane, cercando insieme soluzioni, si va avanti. Non con i proclami". Ecco, allora fallo!
All'inizio mi ero detto che non fosse colpa sua: Bertoli sta in politica da un po', dunque mi era sembrato probabile che avesse perso, come molti lì dentro, il senno di poi e anche il senno di prima. Però, dati i numerosi dissensi mi aspettavo che persino lui avrebbe reagito guardando in faccia i problemi, dicendo pane al pane e cercando insieme soluzioni. Invece il fatto di mettere in discussione la propria posizione, manco gli passa per l'anticamera del cervello! E a questo punto, dopo il po' po' di reazioni che il suo discorso ha avuto, osservare che Bertoli ne sia rimasto totalmente, mi preoccupa. Non so cosa debba fare la gente per entrare in discussione dopo una sparata così. Ma ancora prima non so cosa debba fare le gente affinché il tizio riconosca di aver fatto un discorso, lì, fuori luogo e discutibile. E invece, a detta di Alice nel paese delle meraviglie, chi ha manifestato dissenso per le sue parole è semplicemente stato risucchiato "dal deserto che lascia dietro di sé la cattiveria"! Mentre la via giusta è questa: "Solo guardando in faccia i problemi, dicendo pane al pane, cercando insieme soluzioni, si va avanti. Non con i proclami". Sì, certo, però fallo!
Davvero sono arrabbiato! Non trovo possibile che alcune aree della nostra politica abbiano raggiunto un livello di ottusità tale da chiudere completamente il canale di discussione che dovrebbe esistere con il popolo. E non solo in un'occasione, ma come modalità acquisita del proprio agire. Come già ho scritto, non è la prima volta che il PS si trova davanti all'occasione di fare un mea culpa, e invece anche qui, come per il caso Venuti, non accetta lezioni da nessuno. E un partito di governo che non accetta lezioni da nessuno assume un modello piuttosto tipico delle dittature!
In un paio di mesi infatti, la storia è già zeppa di evidenti prese di posizione simili. Prima Venuti ha insultato Quadri e Robbiano, ma il PS non ha accettato di imparare qualcosa. Poi Bertoli ha fatto il discorso del 1° d'agosto come se fosse un rappresentante dell'UE venuto qui in vacanza tre giorni. Infatti il Web ha reagito, ma il PS e Bertoli hanno fatto muro, anche di fronte a chi gli insulti non li usava più. Poi ancora la polemica si è ingrandita: pagine, petizioni, opinionisti e alcuni politici tutti schierati dall'altra parte, scandalizzati e offesi da una presa di posizione decisamente fuori luogo in quel contesto e dalla chiusura a riccio del PS.
E adesso, dopo questo po' po' di roba sul piatto, il buon Bertoli ha ancora la tolla di insinuare che reazioni come le nostre - perché mi ci metto anch'io! - siano appunto guidate dalla cattiveria, e che tutte le argomentazioni portate siano proclami. E qui ce n'è abbastanza per stimolarmi a inventare un dialogo tra Cagnotti e Bertoli, ma lo tengo per dopo perché ho l'impressione che la storia si protrarrà ancora per un po'...
Però torno alla motivo di questo post, e cioè alla rabbia che provo nel vedere la totale e assoluta volontà di non ammettere un errore. È questo il punto fondamentale, ancora prima di tutti i contenuti: un partito e un rappresentante di esso che di fronte al confronto (confronto!) si chiudono in questo modo, per me è inaccettabile e preoccupante. E lo è ancora di più quello di ignorare completamente qualsiasi argomentazione contraria al loro pensiero.
Davvero: in questo momento l'ultima, ma proprio l'ultima cosa che Bertoli avrebbe dovuto dire è questa frase, che ripeto ancora affinché venga voglia a tutti di pensarci un po' sopra:
"Solo guardando in faccia i problemi, dicendo pane al pane, cercando insieme soluzioni, si va avanti. Non con i proclami"
Ecco, allora fallo, Bertoli! Chiedi scusa!
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