Sto continuando a pensare a Bertoli e a tutto quanto è nato in seguito al suo discorso del primo d'agosto. Evidente (e magari lo vede anche Cagnotti) è che il discorso era quanto meno discutibile! Altrimenti non ci sarebbero state né le reazioni violente iniziali e nemmeno la pagina Facebook per chiedere le dimissioni, come pure la petizione che in queste ore gira sulla rete invocando sempre la stessa richiesta. E io mi fermo lì: mi fermo insieme alla massa consistente di persone che sente d'avere un conto, non risolto per altro, con Bertoli e anche con il PS, o quanto meno con chi decide la sua strategia. Perché certo, poi si può invocare la libertà d'opinione e anche il fatto che il 30% dei ticinesi era d'accordo con la linea del Presidente, ma per farlo si deve per forza dimenticare, occultare, smaterializzare e cancellare anche il ricordo del contesto. Il contesto che era la festa nazionale svizzera e che soprattutto non è il palco per un comizio elettorale! Esattamente come il Natale o il Capodanno in famiglia: un momento dove TUTTA la famiglia è unita e dove qualsiasi discorso deve rappresentare tutti e specialmente non la minoranza. E qui il fatto c'è e non lo si può nascondere! Un colpo al cerchio e uno alla botte, con garbo e oggettività: questa doveva essere la linea! Ma non è tanto il fatto a preoccuparmi: capita a tutti di fare una cazzata; però non tutti si impuntano così sulla propria ragione. E invece la cosa più giusta da fare sarebbe questa: Bertoli, chiedi scusa!
Davvero la cosa che più mi preoccupa è il mantenimento incondizionato della posizione da parte di Bertoli e dei suoi sostenitori: a parte i 33 "mi piace" sulla pagina di insulti e i due o tre tizi che l'hanno creata, a me pare che nessuno si sia limitato più a semplici insulti. Anzi: ho letto molte argomentazioni valide - e senza dubbio meritevoli di discussione - sia da parte dei promotori della pagina per le dimissioni, sia da parte dei lettori e di alcuni opinionisti o personaggi conosciuti, politici compresi. Dunque, considerare tutto ciò irrilevante è esattamente come catalogare l'evento nella categoria delle allucinazioni collettive: 1638 allucinati, fino a ora! Ma peggio ancora sono state tutte le prese di posizione dei Bertoliani: libertà di pensiero; il 30% dei ticinesi comunque a favore, e tutta la serie di "guardati te" per non far guardare... me.
E tutto rigorosamente dimenticandosi che fosse il primo d'agosto e che Burtoli parlava in qualità di Presidente del Consiglio di Stato e non come rappresentante dei socialisti e meno ancora come il signor Manuele Bertoli. Ripeto: non lo stava intervistando Rete Tre per strada in un giorno qualunque, ma stava parlando come presidente del CdS il giorno del primo d'agosto. E il fatto che in tutte le centinaia di righe spese per sostenere l'individuo, nessuno, nessuno, nessuno abbia nemmeno accennato a volerne discutere è arrogante!
Ecco perché sono preoccupato: noi proviamo incertezza nel pensare quanto difficile sia applicare la nostra volontà nei confronti dell'Europa, ma in realtà non riusciamo nemmeno ad aprire una discussione con un consigliere di Stato ticinese! Capite?? Davvero io trovo scandaloso e oltraggioso il fatto che costui nemmeno voglia entrare in discussione. E peggio ancora che non lo voglia fare onestamente il PS! Proprio di recente un membro di quel partito mi ha scritto: "Difendo d'ufficio tutti quelli che non hanno nessuno che li difenda". Ecco: i lavoratori che il 9 febbraio per disperazione sono andati a votare persino una cosa imprecisa come la limitazione della libera circolazione sono esseri indifesi, che magari nel PS, come tradizione, vorrebbero tanto trovare qualcuno a difenderli. Invece a loro sostegno, nel discorso incriminato, c'è un solo passaggio, questo:
"Affinché la nuova scelta popolare non riproduca il risultato del 9 febbraio è tuttavia necessario che essa sia accompagnata da vigorose riforme interne inerenti al mercato del lavoro e al mercato dell’alloggio, atte a ridurre gli effetti non voluti della libera circolazione delle persone"
E adesso Cagnotti ti invito a dirmi che non ci sia nulla da discutere! Certo: Bertoli in un discorso di in paio di centinaia di righe ne usa tre per parlare di riduzione degli effetti non voluti dalla libera circolazione. Ma questo non è difendere chi è abbandonato e ha bisogno! Qui c'era un discorso intero da fare, volendo approfondire la faccenda. Invece i problemi del lavoro qui sono semplicemente effetti non voluti dalla libera circolazione. Insomma: "danni collaterali", li chiamerebbero in un altro contesto.
E invece la percezione di molti cittadini è quella di essersi trovati davanti a un muro, lo stesso tra l'altro che il PS aveva innalzato di fronte alle critiche da parte della Lega sulle affermazioni di Venuti: ricordo bene il titolo del comunicato PS, in cui si sottolineava il fatto di non accettare lezioni da nessuno, nemmeno dopo aver sbagliato alla grande!
Ed è solo per questo che ritengo giusto insistere: perché a questo punto non sono sicuro che il PS sia in linea con ciò che serve a questo cantone, e soprattutto finora - nelle due occasione che ha avuto! - non ha dimostrato alcuna intenzione di mettersi in discussione. E io questo, da cittadino, non lo voglio accettare. Ma non per guerra politica o che altro: semplicemente perché il Ticino ha bisogno di persone che se ne occupino seriamente, onestamente e con impegno. E il tutto assolutamente rivolto al Ticino e al benessere di tutti noi. E per ora il benessere di tutti noi, tutti(!), pare non sia tra le priorità del PS.
Coraggio ragazzi: al lavoro! Ci sono delle scuse da fare, anzi... da guadagnare!
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