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Ho iniziato a parlare ieri di quanto ci sarebbe utile migliorare le nostre conoscenze collettive in ambito tecnologico: ci sono infatti cose che non vediamo, ma che determinano in maniera consistente molte dinamiche, eventi e comportamenti del nostro mondo. Parlavo ad esempio di cellulari e della differenza di impatto energetico tra milioni di cellulari che si succhiano una carica di batteria ogni giorno, e gli stessi modelli ma configurati diversamente, camaci invece di accontentarsi di una ricarica ogni 3-5 giorni. L'esempio che vi porto oggi è quello di due telefoni identici: uno configurato come viene fornito dalla fabbrica e l'altro con installata una ROM personalizzata della CarbonDEV. Ci sono molte differenze, ma ce n'è una che mi permetterà di mostrarvi come la nostra politica, se fosse più attenta e formata in materia di tecnologia, potrebbe ottenere risultati consistenti semplicemente con qualche... modifica della configurazione, dell'educazione e della legislazione in materia. L'esempio riguarda le diverse opzioni di risparmio energetico tra la versione standard e quella "underground". Interessante...
Ho in programma un bel post dedicato alla configurazione di uno smartphone e delle applicazioni più diffuse in maniera da risparmiare batteria e soprattutto i costi relativi alle connessioni a consumo e in roaming. Arriverà presto, ma per ora voglio fare alcune considerazioni, a mio parere molto importanti, sulla differenza di configurazione del risparmio energetico tra un telefonino così come viene immesso sul mercato e come invece un gruppo di sviluppatori intelligenti lo concepisce.
C'è una premessa, ed è quella necessaria per capire cosa avviene nel nostro smartphone se non interveniamo sulle configurazioni "di fabbrica" di apparecchio e applicazioni. Succede questo: ci sono una serie di applicazioni attive sempre (Facebook, Twitter, programmi di e-mail, messaggistica immediata e via dicendo) che consumano batteria e, se wireless o connessioni dati sono attive, causano traffico, molto traffico. E calcolando che uno smartphone dalla maggior parte degli utenti viene usato tra qualche minuto a una o due ore il giorno, restano sempre 22 ore e oltre in cui il telefonino è lì e non dovrebbe fare niente, e invece sta sempre facendo qualcosa: consumando energia, emettendo onde e consumando credito tramite la vostra connessione dati...
È chiaro poi che vada fissato un altro paletto: nel mio caso è quello di decidere che l'urgenza sia il numero telefonico e l'SMS - i due servizi sempre attivi anche su uno smartphone -, mentre tutti gli altri servizi si devono attivare quando lo decido io. Sennò si diventa uno di quegli psicopatici o psicopatiche con cui non puoi parlare dieci minuti senza essere interrotto quindici volte da un Whatsapp o una notifica Facebook o da un tweet... Dunque, ecco le due soluzioni.
Possibilità offerte di fabbrica
Come vedete dalla prima immagine, il cellulare in standby e il wireless consumano tanto quanto lo schermo. È possibile, ogni volta che si ha finito con gli e-mail e con tutto il resto, disabilitare il wireless e le connessioni dati, ma va fatto ogni volta. Come pure il risparmio energetico offerto non è accessibile direttamente e va attivato e disattivato ogni volta per avere o meno wireless, dati eccetera. Inoltre non è possibile limitare le applicazioni attive in background con risparmio energetico. Dunque, essendo scomodo, è difficile ogni volta abituarsi ad attivare, ma soprattuto a disattivare le funzioni necessarie per ridurre consumo e traffico. E in ogni caso la parametrizzazione non si avvicina neanche lontanamente a quella della versione offerta da CarbonDEV. Ecco perché la durata media della batteria di uno smartphone, nella migliore delle ipotesi, è di due giorni.
Possibilità offerte da una ROM personalizzata
di CarbonDEV
di CarbonDEV
Qui le cose stanno diversamente, perché davvero è possibile decidere con precisione che cosa il dispositivo disabiliterà in modalità risparmio energetico. E la cosa geniale di questo sistema è che il risparmio energetico entra quando lo schermo di spegne (o dopo un tempo determinato dall'utente). Dunque non dovete farlo voi! E nei parametri decidete una sola volta quali servizi saranno disabilitati dal risparmio energetico. Nel mio caso, tutto tranne telefono e SMS. Poi, quando voglio aggiornare il mio mondo virtuale, sblocco lo schermo e sincronizzo. Risultato? Il consumo della batteria è del 15-20% ogni giorno!
E adesso pensiamo che in Svizzera circa 4 milioni di persone possiedono uno smartphone, e che con una piccola legge a imporre l'integrazione di sistemi evoluti per il risparmio energetico come questi, trasformerebbero 4 milioni di apparecchi da caricare mediamente una volta ogni due giorni in altrettanti telefonini da ricaricare una volta ogni cinque. Quindi circa un 60-70% in meno di consumo energetico e una riduzione del 90-95% di emissioni di onde: perché ci sarebbero oltre 20 ore il giorno senza... trasmissioni!
Eh? Ma ci pensate a governi capaci di affrontare così la crisi energetica, lo sviluppo sostenibile e anche l'ecologia? Pensate che bello se la nostra politica vivesse nel 2014, con gli strumenti del 2014... Che bello sarebbe!
Ma non solo: uno smartphone consuma tra i 5 e i 15 kilowattora in un anno per ricaricarsi. A 19 centesimi al kwh fa da 1 a 3 franchi l'anno. Facciamo 2 di media, dunque facciamo 8 milioni l'anno. Di cui se ne risparmierebbe il 70% con l'introduzione di una legge di 15 righe per definire uno standard di risparmio energetico...
Ma il guadagno grosso non sarebbe nemmeno lì: il traffico dei telefonini attiva continuamente server, router, celle e punti d'accesso wireless. E in tutto il mondo! Dunque qui il risparmio sarebbe di miliardi e non più di milioni!
E avete visto? Un informatico potrebbe far risparmiare miliardi al mondo con una legge di 15 righe che si fa in un'ora. E invece la nostra politica sa fare solo i tagli lacrime e sangue. Come nel Medioevo, no?
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