Come sapete, in questi giorni ho guadagnato due nuovi amici: sono Michi e Bizzi dei GLRT! Con il primo va alla grande: posso scrivere sulla sua bacheca e già si vede che ci vogliamo bene; il secondo fa ancora il ritroso e non mi lascia scrivere post sulla sua bacheca, ma d'altra parte è un pezzo grosso e va conquistato. Infatti è l'unico unicum della gerarchia GLRT: Bizzi è il presidente cantonale. L'unico! E già capite che la struttura gerarchica liberale ha cariche per tutti, ma alla fine a comandare è uno solo. Però, visto che Michi se lo merita e soprattutto visto che il 2015 sarà l'anno in cui i GLRT dovranno togliere dalla emme i loro simili più grandi, ho deciso di dar loro una mano. Approfittando infatti della mia maggior età e di essere un informatico, posso fornirgli un po' di strumenti utili per le battaglie che dovranno affrontare tra un po'. Innanzi tutto è bene che capiate perché il Partitone si sia trasformato in trent'anni da un'invincibile armata al remake dei Muppet Show. Davvero, questo è importante perché i vostri mentori non ve lo racconteranno mai, visto che è colpa loro. Però ve lo racconto io...
Ora dovete fare uno sforzo, voi che vivete con lo smartphone sempre in mano, e immaginarvi il Ticino senza l'Internet e anche senza giornali come Il Mattino o Il Caffè, i precursori dell'inevitabile abbattimento dei confini del "Cerchio della fiducia" caratteristico dei partiti. Fino a prima di questi catastrofici eventi, infatti, il Ticino si regolava esattamente come quei giochini in cui diversi omini colorati si muovono su un'area e devono riuscire tutti a colorarla del proprio colore, in barba agli altri. Dunque dovete pensare al Ticino come a un'area di diversi colori: uno liberale, l'altro socialista, l'altro PPD e via dicendo. Ma, oltre ai colori, la cosa importante da ritenere è che l'area fosse tutta colorata!
Poi vi spiego come mai vi ritrovate con più comitati che adepti, ma adesso è bene capire perché è importante il Ticino colorato. Questi colori stavano a significare, in sostanza, il controllo dell'area. Dunque c'erano alcuni media colorati di liberale, altri di socialista e così via. Ma che fosse di un colore o di un altro, era sempre legato e controllato da un potere politico. Dunque, l'immagine che il popolo si faceva del Cantone dipendeva esclusivamente dall'interpretazione e dai dati forniti dagli organi "ufficiali" di informazione partitica.
Ma poi la Lega, Il Mattino, Il Caffè e, maledetta, l'Internet, i portali ticinesi nati man mano e i social network hanno abbattuto i confini di queste chiusure a zona, liberando l'informazione, rendendola pubblica e interattiva e accendendo il dialogo. Se ci pensate, l'Internet ha permesso per la prima volta di lasciare commenti e di aprire alle opinioni del grande pubblico. Se ad esempio in casa di un liberale qualcuno si fosse messo a parlare di ecologia e di inquinamento, si sarebbe sentito rispondere: "Sono tutte cazzate!". E la discussione finiva lì. Ma oggi lo spazio di discussione non è più grande solo come la famiglia, il Comitato o l'associazione: oggi vai su Internet e al dittatore ottuso fai vede le foto e gli articoli relativi all'inquinamento nel mondo e il monolite non potrà più dire che siano tutte cazzate!
Ma la stessa cosa vale per la visione del mondo: in maniera positiva per alcuni aspetti, in maniera devastante per molti altri, l'approccio leghista alla politica e all'informazione della politica ha stanato tanti intrallazzi e movimenti oscuri che si giocavano nelle stanze altrettanto oscure della politica ticinese. Dunque il condizionamento, perché alla fine di quello si tratta - dell'informazione da parte dei poteri storici si è incrinato e pian piano sciolto.
Non avendo poi la prossima liana pronta - perché nessuno dei partiti storici ha la più pallida idea di cosa sia e di come usare l'Internet - sono rimasti senza... rete! Anche perché, sempre grazie al virtuale, il mondo fisico si è svuotato, per stare a casa sui social anche. Ma poi perché oggi non serve più l'Associazione Tal dei tali per raccogliere gente: oggi le persone si organizzano da sole, con Internet, con i telefonini e con la mail!
Dunque il controllo del territorio reale è stato perso gradatamente e non recuperato nel nuovo mondo dell'informazione, ma anche della manifestazione virtuale! Sono rimasti i meccanismi di conquista dei posti di potere, ma sta sempre più diventando chiaro che senza il consenso del popolo, poi non vai lontano...
E oggi, quello che nessuno vede, è che la politica non rappresenta più tutto il mondo. E gli attori sono spaesati perché fino a ora non pensavano che il mondo fosse così più grande. E non sanno come riprenderne il controllo. Davvero: pensate ad esempio che all'elezione del Consiglio nazionale del '91 i votanti sono stati il 67.5%; mentre dal '99 in avanti non si è più arrivati al 50%. Significa che tutto quel po' po' di lavoro per contendersi la maggioranza è il contendersi la maggiornaza di una minoranza! Pensateci! Pensate se val la pena di pescare acqua dal lago più vuoto già in partenza...
E comunque vedo che anche qui mi ci vorrà tempo per sviluppare tutto il discorso. Però mi sembra chiara l'idea dell'occupazione del territorio portata avanti con una conquista fisica degli spazi. E adesso vi spiego perché avete tanti Comitati e tanti membri...
I Comitati dei GLRT e la conquista fisica del territorio
Prima o poi farò un pezzo sui comitati perché c'è da ridere, ma per il nostro esempio ci basta dare un'occhiata alla struttura gerarchica e associativa dei GLRT. Esattamente come i loro mentori più anziani hanno creato una struttura organizzata, estesa e capillare sul territorio, gerarchica, ma in fine centralizzata. Hanno il Collegio presidenziale, con un presidente, tre vice (Cristo!), un segretario, un cassiere e un webmaster; poi il distretto di Lugano, con presidente, due vice, una segretaria gnocca e un cassiere un po' meno gnocco; a Bellinzona hanno presidente, vice cassiera gnocca e segretario mica male pure lui; a Locarno invece si contano un presidente gnocca, due vice e un segretario; poi a Mendrisio avevano finito i GLRT e invitano tutti a srivergli per fare un comitato anche lì. Aiutateli: l'indirizzo è info@glrt.ch.
Questo è il modello base che il potere politico storico cercava di piazzare ovunque. Una volta, infatti, la gente usciva, era iscritta alle associazioni di ginnastica, di tiro col fucile o con la pistola, faceva parte delle bocciofile, delle miriadi di associazioni dei carnevali, quelle di categoria, della sagra di mia nonna e via dicendo. Dunque la gente, tutta, si sparpagliava sul territorio. Ecco perché era proprio sul territorio che la politica agiva.
Piazzare gente in qualsiasi comitato, associazione, organizzazione o luogo decisionale in generale voleva dire condizionare le scelte, reclutare gente, portare in giro le idee politiche, tessere alleanze, fare strategie e anche monitorare il nemico!
E questo funzionava da Dio finché il Ticino era solo il Ticino, fatto di ticinesi e con una TV e tre quotidiani come unica finestra del popolo sul Cantone. Poi Lega, Mattino e Caffè a far capire alla gente quanto poco sapessero del Ticino fino a quel momento. E questo ha incrinato parecchio la rete di fiducia della politica storica.
Poi l'Internet: più ancora di un luogo di accesso all'informazione, un'alternativa valida per ricostruire la rete di fiducia tra la gente, abituata all'appartenenza, ma tradita. Poi va da sé che con tutto a cambiare, hai sempre lì la rete di persone sparse sul territorio, ma le sale sono vuote...
Ecco perché voi GLRT dovete recuperare quel gap. I vostri mentori hanno sulla scrivania ancora il telefono a gettoni e ancora pensano che l'Internet sia una moda passeggera! E invece lì c'è quel 50% di non votanti che non lo fa perché non sa nemmeno che esistete! Ma ne parleremo ancora, perche adesso dobbiamo parlare di un'altra cosa importante...
L'antico modello economico-politico ticinese e la globalizzazione che l'ha distrutto
Ecco, ve la faccio facile. La rete sul territorio di cui parlavo prima serviva certamente a raccogliere adepti e consensi, come pure a monitorarlo, il territorio, ma anche era attiva economicamente. La conquista dei colori era enche economica e, magari più elegantemente, gli appalti e le opportunità, anche lavorative, venivano spartite equamente tra le varie appartenenze politiche.
E guardate che, prima della globalizzazione, era un sistema fantastico! Per un solo motivo: pescava dal Ticino e reimmetteva sempre in Ticino. Vi faccio un esempio: Michi fa parte della bocciofila di Locarno e deve rifare la pista. La bocciofila è ticinese e anche Michi lo è. Cosa fa il nostro indigeno? Passa il lavoro alla ditta di piste per bocciofile di Bizzi, che pure è ticinese. E io, che pure sono ticinese, cosa faccio? Vado a giocare a bocce nella bocciofila ticinese del mio amico ticinese Michi e sulla pista fatta dall'altro mio amico ticinese Bizzi. E? E l'economia gira qui! Due isolati più in là c'è il campo da tennis, di un altro colore, e lì il ticinese Beltraminelli dà il lavoro di mantenimento del campo alla ditta ticinese di giardinieri dell'amico Dadò, che compra i fiori dall'amica ticinese La Fata Turchina della Vallemaggia... E così tutto funzionava.
Poi è successo qualcosa - la globalizzazione, la chiamiamo per ora - e La Fata Turchina è diventato un capannone gestito da non si sa chi a Mendrisio, la ditta di giardinaggio è diventata una multimazionale, Beltraminelli è diventato Buddhista e il campo da tennis è in mano agli estremisti islamici.
Questo per far ridere, ma per far piangere posso passare dalle varie etnie ingiustamente accusate di questo, alla mala economia internazionale e della vicina penisola, che pian piano, a figa, cene e pacche sulle spalle, si è infiltrata qui da noi imbambolando e pilotando i vostri anziani mentori, tirandoli in altri giri e deviando il flusso di denaro all'esterno del Ticino (vedi Enderlin). E soprattutto non facendolo mai più ritornare qui!
Ecco quello che i vecchi liberali, i vecchi PPD e forse anche alcuni vecchi socialisti e UDC non dicono. Ma i responsabili più grandi, proprio perché avevano più colore sulla cartina, sono proprio i liberali senior: quelli che si sono fatti fregare come polli il Ticino da sotto i loro occhi!
Davvero ragazzi: non pensate che con questa lista i "senior" riescano a piazzare qualcuno in Consiglio di Stato. Lo scenario cambierà così tanto nei prossimi mesi che i cinque poveri scelti adesso, con troppissima fretta(!), saranno adatti alla campagna 2015 come i funghi sul gelato! Bisogna volare alto se vogliamo riprenderci il Ticino!
Pensaci su, Bizzi!
P.S. Per fare l'immagine sono dovuto andarmi a vedere quando è nato il PLR. Udite udite: su Wikipedia c'è scritto che il Partito liberale "è stato un partito politico svizzero"! Loro lo sanno già!
Commenti
Posta un commento