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Le cose, nel circuito del potere, funzionano Sarcozy!

Foto: www.qelsi.it
Ormai potrei fare un unico pezzo e pubblicarlo uguale ogni giorno. Potrebbe suonare così: il circuito del potere è corrotto, fa i propri interessi e se ne frega del popolo. Infatti, così succede ovunque: l'Italia ha avuto e ha tuttora la sua tangentopoli; gli USA spiano tutti; l'UE prende decisioni segrete; Lugano investe negli amici degli amici e fa una voragine di un miliardo; e Sarcozy è accusato di ricettazione della violazione del segreto professionale, di corruzione attiva e di traffico di influenze attivo, cioè concussione. E insieme a lui, sotto inchiesta, ci sono pure il suo avvocato, Thierry Herzog, e un giudice di cassazione, Gilbert Azibert. Beh, un bel gruppetto di intrallazzatori, il tutto naturalmente eseguito magistralmente sulle nostre spalle. Come sempre!



Il problema è ormai molto chiaro e di difficile risoluzione. Il circuito del potere corrotto è molto ampio, ampissimo, ed è difficile da contrastare soprattutto per il coinvolgimento di un sacco di "operatori" nel campo della legge. Avvocati, giudici e magistrati - non tutti per fortuna, ma molti - sono al servizio di questa società parallela e rendono dunque difficile contrastare in maniera giuridica ed efficace certe modalità e certi intrallazzi. Insomma: succede spesso che un malvivente sia difeso da un altro malvivente e giudicato da un terzo malvivente ancora. E nel caso in cui il soggetto fosse per miracolo accusato ed estromesso dalle sue carice, verrebbe sostituito subito da un profilo molto simile: questo perché si pesca sempre dallo stesso calderone!
Dunque il nostro problema, quello del popolo, è di spezzare questa catena; di riuscire a interrompere il passaggio di testimone continuo da uno di loro a un altro di loro. E l'unico modo per farlo è inserire persone nuove che non siano legate ad alcuna corrente di potere: dunque nessun partito, nessuna associazione economica, nessun consiglio di amministrazione e soprattutto nessuna propensione all'acquisizione immeritata di privilegi. Cioè bisogna pescare dal popolo persone estranee alle modalità acquisite dalla politica e dal potere in generale. Insomma: persone sane, che non abbiano sospesi con la vita, voglia di rivalsa o che non abbiano avuto la pessima educazione riservata ai figli del potere.
Deve infatti essere chiaro che le modalità usate fino a oggi dal potere per rendere miserabile e invivibile questo mondo non sono per nulla strutturali: sono pessime abitudini che possono essere eliminate in qualsiasi momento. Ovvio, all'interno di certi circuiti queste modalità sono ben radicate, soprattutto perché, come dico sempre, il potere è molto incestuoto: si frequentano, si confrontano, discutono e si riproducono solo tra di loro. Dunque nell'arco della loro vita difficilmente potranno incontrare aperture o contaminazioni capaci di espandere il loro mondo. Anzi, non avendo input differenti il loro sistema si chiude su se stesso e si riduce. Io adesso non vorrei essere troppo impietoso, ma i liberali sono un esempio lampante di come un gruppo chiuso su se stesso sia destinato alla sparizione. E notate quanta paura abbia di perdere la propria identità, dunque il senso della vita di tutti i suoi membri: è stato il primo, sbagliando(!) a presentare la lista dei candidati al Consiglio di Amministrazione (di Stato) e per di più li ha scelti sempre con gli stessi criteri, ottenendo, a parte Antonini, il solito gruppetto di sfigati in giacca e cravatta pronti a sacrificarsi per far felici i più potenti. Cioè smidollati e impauriti leccaculo!
Ma d'altra parte chi non è sufficientemente bravo, forte e coraggioso da costruirsi un senso nella vita, deve per forza farsi dire da qualcun altro quale sia questo senso. Deve farselo dire da uno specchio! Ed è un'errore cercare sempre l'approvazione degli altri: quando mai disporremo della nostra vita se dipende solo dal giudizio degli altri? Eh?




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