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La nostra storia: un pregiudizio e una colpa terribile

Ma ci avete mai pensato a quanti danni abbia fatto la storia nelle nostre esistenze? Noi siamo popoli fieri della nostra cultura e delle nostre tradizioni e siamo pronti a difenderli fino alla morte: noi siamo degli incredibili idioti! Vi faccio subito l'esempio giusto: se qualche anno fa foste nati negli Stati Uniti nella famiglia di bianchi sbagliata, un omaccione autoritario e convinto vi avrebbe detto spesso e fin da piccoli che i neri sono persone dalle quali stare alla larga, perché sono ladri e assassini e ci vogliono rubare il territorio. E la vostra vita sarebbe stata subito compromessa, perché un bambino piccolo non ha gli strumenti critici per valutare né il racconto né la presa di posizione. Ma è certo che nella confusione dei messaggi recepiti, quando a scuola o in giro dovrà rapportarsi con un altro bambino di colore sarà diffidente, o magari addirittura - per essere come il padre - aggressivo e razzista. Magari, poi, anche il bambino nero è nato nella famiglia sbagliata: quella in cui il padre ha insegnato al figlio a diffidare dei bianchi, perché li hanno perseguitati, esclusi e maltrattati per generazioni. E anche il bambino nero, nell'incontrare un bambino bianco, avrà compromesse moltissime chance di fare la conoscenza di un altro essere umano senza pregiudizi.



Adesso invece prendiamo i due bambini, quello nero e quello bianco, e li mettiamo su un aereo. Un aereo che proprio sopra le montagne del Tibet precipita: unici superstiti i due bimbi, che vengono adottati da un gruppo di monaci e cresciuti in un monastero.
La loro educazione non sarà dunque quella né del padre bianco che odia i neri e nemmeno quella del padre nero che odia i bianchi, ma al momento di spiegare ai pargoli le lievi differenze all'inerno della razza umana, il monaco lo fa semplicemente parlando di fiori: ci sono le margherite che sono bianche, le rose sono rosse e il dente di leone è giallo; alcuni sono un po' più grandi, altri più piccoli, ma la cosa evidente e certa è che tutti siano fiori. E finisce lì: i due diventano amici!
E lo stesso problema lo abbiamo ovunque: se nasci ebreo ti raccontano che sei un perseguitato e ti invitano a stare coi tuoi simili e a diffidare degli altri; se nasci in una famiglia di neonazisti te la raccontano in un altro modo; se nasci liberale ti dicono che il loro pensiero è l'unico giusto, di stare con loro e di diffidare degli altri; idem se sei di un altro partito! E così, all'infinito, per qualsiasi contesto incapace di slegarsi dalla storia e magari di darsi un'altra possibilità.
L'altro giorno parlavo di Polanski, delle catene che percorrono la storia e della necessità di spezzarle. Questo è un altro esempio identico: se chi tramanda la storia non sarà capace di spezzare la catena delle colpe e di descrivere gli altri esseri umani per le potenzialità che hanno e non per le colpe che i loro avi portano, noi una vita migliore non l'avremo mai. Ancora siamo qui a tramandarci, forse, il peccato originale: commesso da due che nessuno di noi ha mai conosciuto e dei quali, prima o poi, potremmo anche iniziare a fregarcene!




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