Stavo "chattando" col mio amico Michi dei GLRT - ultimamente abbiamo l'abitudine di darci il Vaffa della buonanotte - e a un certo punto siamo finiti a parlare di un cosa interessante: la sovranità del popolo. Lui poi è andato a dormire, ma io sono qui a pensarci su ancora un po'. Infatti è piuttosto curioso come un concetto con una sua verticalità intrinseca - il Sovrano sta sopra - venga resa vana se questa verticalità viene invertita. E cioè quando i dipendenti del sovrano - i nostri politici - vengono rappresentati sopra, invece che sotto. Ed ecco che se ripensiamo al popolo come al Sovrano e ripristiniamo questa verticalità nel giusto senso, scopriamo che addirittura l'azione di qualunque partito, e cioè quella - portata all'estremo - di conquistare tutto il territorio a scapito degli altri partiti, quindi a scapito della pluralità dei caratteri e dei profili della popolazione, diventa il tentativo di un colpo di Stato! Davvero è strano, ma è proprio così: la guerra che fa un partito contro il resto dei partiti è una guerra che porta avanti contro un pezzo del Sovrano, essendo naturalmente anche gli altri partiti inequivocabilmente parte del popolo, sovrano. Per dire cosa: per dire che i partiti e i politici devono essere organismi operativi, con meno potere del Sovrano, trasparenti e che puntano all'equilibrio tra le "biodiversità" e non alla conquista del territorio da parte della propria ideologia o categoria o tipologia o... follia.
Riparto ancora dalla verticalità perché se ci si distrae un attimo si scivola di nuovo verso il fondo della piramide, e invece dobbiamo ricordarci che il Sovrano siamo noi e stiamo sopra! Quindi proprio gerarchicamente un qualsiasi cittadino è di per sé un superiore di qualsiasi politico attivo nella nostra amministrazione. È solo un cittadino, dunque solo un pezzettino del Sovrano, ma come non scorreggi su un dito del Papa solo perché è solo un dito e non tutto il Papa, allo stesso modo non devi scorreggiare su uno o su una parte dei cittadini, del popolo, del Sovrano.
E cambierebbero un sacco di cose, perché con questa gerarchia non avremmo le stanze buie della politica, perché il Sovrano vorrebbe la totale trasparenza: Webcam dappertutto; sedute in streaming online e interattività costante - grazie alla tecnologia - con le discussioni e le scelte anche giornaliere del Governo. Invece, più un politico acquisisce potere - invece di capire d'aver acquisito soltanto più responsabilità - inizia a credere di non dover rendere più conto a nessuno delle proprie scelte.
E allora l'input primordiale non è più lo svolgimento della collettività del Sovrano, cioè del popolo, ma diventano gli affari del singolo o del partito, della corrente, dell'associazione, della loggia, o della setta di cui fa parte. E comanda lui. Loro.
Invece è importante pensare alle logiche alla base dei nostri partiti: diventare cioè ognuno il più grande possibile a scapito degli altri. Come se una mano volesse diventare grande tre volte quello che è in cambio di un piede e una gamba più piccoli... Ma il nostro corpo non ci insegna nulla?
Sembra stupido da dire, ma i nostri partiti avrebbero lo scopo di rappresentare le diverse tipologie caratteristiche, caratteriali e operative della popolazione. In un sistema che si basa sulla diversità!
Ma spingiamo ancora le logiche all'eccesso: tutti diventano liberali! Tutti dunque in BMW e in giacca e cravatta a fare gli avvocati, i bancheri o gli imprenditori! E voglio vedere poi, quando si dovrà dire a un po' di famiglie liberali che per evitare la bancarotta del Ticino i loro figli dovranno fare i pavimentatori stradali, gli infermieri, i minatori, gli inservienti... Vaglielo a dire a Bizzarro dei GLRT che per sostenere l'economia, visto che tutti sono diventati di fede liberale, deve per forza fare il lavapiatti perché di avvocati ce ne sono troppi...
Dunque, in fondo, il popolo è quel povero organismo invaso da tanti cancri, i partiti, più o meno grandi, che cercano di prendere il controllo dell'organismo e trasformarlo in una mano grandissima o in un naso grandissimo o in un occhio grandissimo, ma mai in un... uomo grandissimo!
E invece di tentare continui colpi di Stato contro il Sovrano, i nostri partiti dovrebbero mirare alla totale armonia e totale cooperazione. Ad esempio, se tutto funzionasse con questo principio di equilibrio, nell'amministrazione del nostro Ticino i Verdi si occuperebbero del territorio, del suo sviluppo e dell'energia; i Socialisti delle condizioni di lavoro e della socialità; i liberali dell'economia; i leghisti di tutti i carnevali del cantone, e via dicendo. E il Parlamento sarebbe il gruppo di lavoro esteso in cui i partiti si confrontano, attingono gli uni dagli altri, e procedono unendo i pezzi del puzzle portati da ognuno. E il tutto, grazie alla tecnologia, interattivo con il popolo, il popolo sovrano, il Sovrano!
Se poi questa logichina la portiamo al mondo intero, scopriamo che pure ci starebbe un bijou: niente guerre per le conquiste dei territori - perché si tende all'equilibrio, sempre per la faccenda della mano grandissima o dell'occhio grandissimo di prima... -; niente scontri religiosi, perché il mondo è grande e si può trovare anche un posto dove se uno vuole andare in giro con un burka può farlo. Ma non si può più fare una guerra di religione e una guerra in generale, perché non si può più uccidere nessuno: è un pezzo del Sovrano! Certo: sempre perché non dai una martellata su un dito del Papa solo perché è un dito e non il Papa intero.
Però, a me viene il dubbio che forse tutte queste guerre tra gruppi, religioni, bande e popoli, forse arrivino proprio dai nostri modelli politici, dove da migliaia di anni vediamo gente combattersi l'uno con l'altro per prevalere, per dimostrare che uno ha ragione e uno ha torto. E sono quelli che tutti considerano i "grandi della terra", poi. Dunque noi diamo per scontato che si debba fare come loro. Perché no? E invece non è così: invece non c'è uno che ha ragione e uno che ha torto. Ci sono tantissime visioni con ognuna cose buone e cose meno buone. E il gioco non è tenere tutto o buttare tutto, ma smontare e tenere di ogni visione i pezzi utili e positivi per il sistema. E rimontare tutto in un organismo più evoluto e soprattutto ancora più in equilibrio.
Non ditelo in giro, ma i nostri politici hanno quasi tutti giacca e cravatta, però le modalità che usano sono quelle di quando avevano la clava...
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