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I pensieri, gli abissi, le farfalle, il mio amico MA, il bene e il male forse...

Foto: http://cittavolanti.blogspot.ch
Ho un amico immaginario forse, un filosofo, strutturato come solo la filosofia ti può permettere di fare, e per giunta appassionato ricercatore. Un'entità sempre alle prese con il pensiero, un'entità - penso io - grande, grandissima, vastissima... Così, di tanto in tanto ci scambiamo qualche mail. Grazie alla sua vastità posso permettermi di prendere una parte di lui, che chiamerò MA, e portarla in un luogo mio: quello dove le sue parole, i suoi pensieri, le sue aperture e i nostri muri si scontrano e si aprono, curiosi di trovare ancora; ancora una volta qualcosa di nuovo o che semplicemente non c'era prima. Ma solo nello spazio che riguarda me: nel contenitore e nel discorso del blog, e soprattutto senza dirvi chi sia lui, perché potrei spesso non essere fedele alle intenzioni, al pensiero, al contesto e al discorso di MA, ma (che ridere veder spuntate per la prima volta i doppi "ma"!) mi permetto di credere che di ogni evento ce ne sia uno per ognuno che vi partecipa, ma anche uno per ognuno che assiste. E uno grande come MA ha sicuramente un MA tutto per me, che posso prendere e usare anche a prescindere dal MA originale. Ma... Ma proprio con MA dovevi chiedermi di abbreviarti? :-)



E comunque oggi voglio condividere con voi una storiellina sulle farfalle e sugli abissi. Mi parlava di farfalle, in risposta a una delle solite frasette che metto lì senza sapere bene quello che sto dicendo, ma che ho imparato a mettere lì ugualmente - anzi, a farlo proprio apposta con lui! - perché MA, dalla bozza di un'intuizione ti sa costruire un castello. E quando metti assieme un lazzarone che ama flippare gratis e un architetto del pensiero che adora progettare e costruire, escono appunto le storielle sulle farfalle. Eccola qui: leggetela con calma, che poi ne parliamo... :-)



Mi stanno venendo certe idee.. e tu mi parli di <<una massa critica fatta di farfalle energetiche>>.

La consoci l’Ornithoptera Paradisea? È da sempre la mia farfalla preferita. 
L’ho scoperta per caso, quando, leggendo Inferno di August Strindberg mi sono imbattuto nella descrizione dell’Acherontia Atrophos.

Queste due farfalle hanno un carattere opposto e un significato ancora più opposto. La prima ha un volo maestoso e vive tra i fiori. La seconda vive spesso tra le patate e la si trova (di notte perché è una falena) anche nei cimiteri. Ha poi una strana abitudine: se disturbata grida. Incredibile non è vero?! Ma non è finita: contrariamente alla livrea della Ornitophtera, meravigliosa iridescente, l’Acherontia ha un teschio sul dorso.

Tutto ciò è profondamente inquietante.

A proposito di farfalle: sott’acqua esistono quasi solo animali <<volanti>>. Alcuni splendidi e docili, altri fantastici ma temibili. In Mar Rosso, in una immersione notturna, mi sono trovato una volta a seguire un piccolo branco di Volitans altrimenti detti pesci Scoprione o Lion Fish. C’era con me anche G. Stavamo pinneggiando tranquilli a ridosso del reef quando ad un tratto sbucano da sotto la nostra pancia a due metri da noi un gruppetto di questi Volitans di cui uno, quello di testa, enorme. Volteggiavano tranquilli sicuramente in cerca di prede. Seguendoli con le torce illuminavamo anche il loro percorso. Ad un certo punto, uno dei piccoli si avvicina forse avventatamente a quello grosso di testa. Non ho mai visto aprire le ali del Volitans in maniera così repentina: come due lame a serramanico, gli aculei velenosi sono scattati in avanti colpendo il piccolo e facendolo piombare verso di noi. Non è successo nulla, per fortuna: ma c’è mancato poco.

Questo per dire: non tutti i voli apparentemente beati e tranquilli, sono solo dei bei gesti.
Io sono in dubbio spesso su chi vola.
Trattasi di angeli o di demoni? Nuotare vicino agli squali, ad esempio, rapisce per la loro bellezza, per la maestosità metallica con cui viaggiano come siluri sicuri attraverso gli abissi. Ma non bisogna essere troppo spavaldi. E soprattutto, è bene fare attenzione alle mani, tenerle adese al corpo. Negli <<abissi>> ci si trova di tutto, A volte anche sirene: i dugonghi, detti appunto anche sirene, sono placidi ciccioni meravigliosi, che pascolano a volte con le grandi tartarughe nei bassi fondali delle lagune, dove ogni tanto accorrono anche i delfini. A Marsa Allam ho visto un dugongo maestoso e una  tartaruga pranzare assieme, galleggiando con grazia da ballerine di teatro.

Che dirti del mare? – quando ne parlo sto male, perché tanto mi manca. Non vorrei parlarne, ma nuotarci e svolazzarci dentro. La discesa in profondità è per me un rito. Mi ricorda che siamo sempre in immersione. Ovunque si vada. Cambia la consistenza di ciò che ci circonda e di cui siamo composti. Ma viaggiamo sempre, di immersione in immersione, nel vario profondo di cui magari non siamo coscienti. Viviamo già nell’abisso, tra spazzi di oltre. Bello è ogni tanto cambiare abisso. Cambiare prospettiva dell’oltre.

Un giorno ti parlerò di un’idea che m’è venuta, una delle tante, ma che mi si è accesa quando mi hai scritto:  “Ora è il blog del bruco, ma è mia intenzione, insieme ai lettori, provare la metamorfosi e diventare tutti farfalle. Ma ci vuole massa, perché il nostro antagonista energetico è molto grande… Serve gente che viva la verità”.
Un giorno di dirò.


Ora, se qualcuno è arrivato in fondo ha capito che per iniziare a capire qualcosa deve almeno rileggerlo. Almeno, io con le sue mail faccio sempre così. Anche solo perché MA è sufficientemente intelligente e spiritoso da potersi inventare tutti quei nomi di farfalle e pesci di sana pianta, giusto per divertirsi, e da diverstirsi ancora di più, invece, a farlo poi stare in un discorso pregevole. Che già dopo la prima lettura in me aveva iniziato - l'ho coniata adesso - a scaldare l'acqua nel boiler... Ad attivare qualcosa nel sistema, o ad attivare il sistema e basta. 
Ma torniamo a MA: ho verificato in Internet e tutti quei nomi difficili esistono davvero! Cioè, ho fatto quello che faccio di solito quando lo leggo: vado su Wikipedia, cerco, e pian piano capisco almeno di cosa parla. E comunque ecco a voi i personaggi del suo racconto...


L'Ornithoptera Paradisea,





l'Acherontia Atrophos,




il Volitans,



e infine il Dugongo




Quindi adesso potete rileggerla, e capire che si tratta anche di una fiaba, di quelle dove alla fine si ha la sensazione d'aver imparato qualcosa, una morale o un frammento di una morale, o un frammento frattale di una morale (no, tranquilli, non so cosa sto dicendo: ma siate certi che se mai MA leggerà questo pezzo, lui un senso lo troverà di sicuro. Anche più di uno!). Personalmente ci ho ricavato la sensazione racchiusa nella breve risposta che gli ho dato:

Le farfalle... che belle cose mi dici! Non lo sapevo, ma mi conforta pensare che anche le farfalle diventino i luoghi che abitano. Ma come tutti gli esseri viventi, d'altra parte...
Eheheh, angeli o demoni? Farfalle! Sennò non se ne esce...



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