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Casse malati: in Svizzera ne abbiamo 57! 57 quadri, 57 amministrazioni, 57 strutture, 57 tentazioni...

Cassa malati unica o libera concorrenza? E già suona male la domanda, perché personalmente non riesco a concepire come la salute possa rientrare nella fetta di mercato legato al guadagno. La salute deve essere compito dello Stato, perché è un servizio fondamentale di uno Stato sociale. Questo detto - inutilmente - c'è comunque un modo per eliminare, facciamo ridurre, il coefficiente di costi amministrativi e speculativi legati alle casse malati, proprio togliendole dalle logiche del libero mercato e della libera concorrenza, e cioè facendone una sola! Poi sarà necessario controllare bene che questa cassa non sia condizionata dalle case farmaceutiche e via dicendo, ma almeno è un solo organismo da tenere sotto controllo. Ma la cosa che non dice nessuno è anche il beneficio che ne verrebbe in un campo altrettanto in stile far west come quello dei consulenti e dei broker assicurativi: oltre infatti ai guadagni delle casse malati, ci sono le creste di questi sciacalli su ogni polizza che riescono a... spostare da una cassa all'altra. Quindi, ricapitolando, una cassa unica significa un'amministrazione unica e la fine del business di "brokeraggio"!


Dovete davvero pensarla facile: qui in Svizzera ci sono 57 casse malati! Dunque ci sono 57 direttori, altrettanti vice, consigli di direzione, consigli di amministrazione, pacchetto dipendenti e strutture, tutti ripetuti 57 volte sul nostro territorio. E ognuno di questi istituti, naturalmente, vuole guadagnare! E allora si fa facile - e qui ci riuscirebbe magari anche il nostro Governo - a capire quali possano essere i benefici nel dividere tutto questo per 57! Ecco dove e come si risparmia:


1. Compensi dei quadri

Non so se vi rendete conto i milioni che si risparmiano pagando solo un top manager, o direttore che suona meglio, un quadro direttivo e un consiglio d'amministrazione invece di 57! E non solo i loro stipendi, ma anche i loro rimborsi spese, i viaggi, le automobili, e via dicendo...


2. Gli azionisti

Ognuna di queste 57 aziende, essendo privata, deve fare utili e pagare anche gli azionisti. Dunque ci sono 57 gruppi di sanguisughe che si aspettano soldi da succhiare. E se lo aspettano da 57 posti differenti!


3. Le strutture

Ci sono 57 gruppi di uffici e strutture, di reti informatiche, di materiale da lavoro. E convogliare tutto in una struttura sola non vuol dire averne una grande come la somma delle 57 precedenti. Solo il fatto di avere tutti gli utenti raggruppati in un solo sistema informatico permetterebbe risparmi di milioni. Tanti milioni! E pure l'amministrazione contabile ne guadagnerebbe, insieme agli apparati di fatturazione. Altri milioni!


4. Il personale

È vero: il personale si ridurrebbe a un decimo almeno. Ma è anche vero che vista in un altro modo, da una parte si ottengono risparmi di milioni e milioni, che dovranno essere investiti per riconvertire pian piano la nostra economia. E si toglie personale da strutture che mangiano soldi invece di produrne.
Ora divago un po', ma l'esempio mi stuzzica. Pensiamo ad esempio al fenomeno per cui, alimentari ed elettronica a parte, i grandi centri commerciali non campano più. È piuttosto logico per un informatico: chi cavolo prende la macchina, si mette in colonna e perde mezza giornata per andare a comprare un paio di calzoni tra una scelta di 100, se via Internet li può avere uguali e a metà prezzo e può inoltre scegliere tra 5mila modelli?
La nostra economia si basa ancora su un commercio fisico e sul territorio, mentre appena di là dall'Oceano metà del business si muove online! E allora di cose ce ne sarebbero molte da fare: ci sarebbe da raccogliere i nostri artigiani e dar loro una piattaforma per la vendita online, la spedizione e semmai il trasporto. Idem per tutte le nostre aziende, per i servizi o per i prodotti caratteristici. O dedicarsi realmente a una piattaforma per il turismo...
Insomma, cavolo: abbiamo qui un'università e se non dormissimo così tanto il Ticino diventerebbe il primo modello al mondo di un "Grande Comune" diviso equamente tra il reale e il virtuale. Ma ve l'immaginate che flippata: una grande rete dove chi si sposta dentro con uno smartphone è immerso in un luogo con cui può interagire con tutto... E lì ne nascerebbero di nuovi (in tutti i sensi) di posti di lavoro! Certo, perché il problema non sono più solo i disoccupati, ma anche i molti tipi di curriculum inutili che ancora insistiamo a formare, e quelli utili che nemmeno pensiamo di dover inventare.
Quindi sì, ci saranno disoccupati, ma disoccupati da un'economia malsana. Dunque, se lo Stato se la giocherà bene, una chance per evolvere!


4. La pubblicità

Mettila come vuoi, ma se sei in un mercato di libera concorrenza devi entrare in sfida. Dunque, tanto per iniziare devi pagare profumatamente degli scotennati psicopatici che ti fanno il marketing: i creativi. Poi devi pagare la campagna materialmente: manifesti, pubblicità alla radio, sponsorizzazioni milionarie agli eventi, gli spot TV... E qui i milioni non sono tanti. Sono tantissimissimi! Anche perché qui non è che il budget lo dividi per 57: se non c'è concorrenza questo budget scompare! Scompare! Sentite come suona bene!
E non vorrei sembrare banale, ma tutte quelle maestose campagne le pagano gli assicurati: noi. Sempre. Solo.


5. La corruzione

Tanto per dirne una, proprio oggi hanno messo sotto inchiesta un po' di casse malati svizzere per aver fatto informazione di parte contro l'iniziativa per una cassa unica. Quindi fanno intrallazzi, cartelli e le solite porcherie che il mercato della libera concorrenza impone. E anche lì, se togli la concorrenza togli anche le porcherie. Chiaro: una cassa malati unica sarà ghiotta, dunque dovrà essere pensata prima e monitorata e difesa poi con intelligenza, passione e costanza. Tanto più che risulta molto chiaro come dalla giungla attuale sia impossibile uscirne. Soprattutto perché non è possibile monitorarla...


6. Il parassitismo dei consulenti e dei broker assicurativi

Sembrano tuoi amici, ma in realtà il loro scopo è di farti cambiare cassa malati, o di farti cambiare le prestazioni di quella che hai, ma in ogni caso il loro scopo è quello di farti cambiare qualcosa. Soprattutto i broker assicurativi, perché guadagnano su ogni spostamento di cliente da una cassa all'altra. Dunque questi passano le giornate a spostare clienti da una cassa all'altra facendo la cresta su ogni movimento. E che cazzo: trovati un lavoro serio e dove fai qualcosa di utile!
Ma non è solo quello: in realtà il business delle assicurazioni e anche delle casse malati è praticamente putrefatto, perché i clienti son sempre gli stessi, ma continuando a cambiarli tra una e l'altra così sembra che ci sia movimento sul mercato. Ma non c'è: siamo sempre 7 milioni e quando dicono che in un mese sono stati stipulati un numero X di nuovi contratti assicurativi, dicono una bugia! Sono sempre gli stessi che girano: i broker assicurativi hanno il loro parco clienti e ogni anno li spostano da una cassa all'altra, sparpagliandoli in base alle commissioni. In cinque o sei anni fanno fare il giro di tutte le casse a tutti, poi ricominciano!
Ecco, una cassa malati unica non sarebbe soggetta a questo tipo di bieco meccanismo. Dunque di nuovo avrebbe maggiori possibilità di rimanere sana. Ma anche verrebbe colpito il settore del parassitismo: fare soldi facendo "brokeraggio" non produce niente. È parassitismo allo stato puro. Quindi si indebolirebbe anche quella fonte di appesantimento del sistema!


7. Chiarezza e facilità per l'utente

Alla fine anche questa è una fonte di guadagno: oggi se sei nelle mani di un consulente o di un broker, dopo un po' non capisci più niente e dunque lasci fare a lui. E ti ritrovi con complementi assurdi, tipo che la tua cassa malati copre anche i danni di parcheggio, ma quella volta che ti capita davvero qualcosa e ti fai una settimana all'ospedale non te la rimborsano perché avevi la franchigia a un milione di franchi!
E non è nemmeno giusto che per via di un mercato schizofrenico e frenetico l'utente che non può permettersi un broker debba passare mille ore l'anno su Internet per capire quale sia la cassa malati migliore alla quale affiliarsi. Quando poi, l'anno dopo, quella scelta diventa la più costosa.


Per concludere insisto ancora sul fatto che la salute e anche l'alimentazione e pure l'alloggio di base non dovrebbero essere inseriti nel libero mercato. Lì non si specula, lì non si guadagna: lì si fa un servizio basilare al cittadino di uno Stato sociale. E soprattutto si leva una cosa che dovrebbe essere sana come la sanità da un mondo malato come quello dell'economia.
Certo che sì a una cassa unica: i sette punti qui sopra, se sommati, sono miliardi!






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