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Stop all'immigrazione di massa, prima o poi, da qualche parte nell'universo, in un anno bisestile ma solo se coincide con il passaggio della cometa di Halley!

Fantastico: dopo aver saputo che nel 2017 torneranno ufficialmente i contingenti - leggasi: la casa brucia e i pompieri inizieranno a spegnere l'incendio fra tre anni - ora ci sono news anche riguardo al nostro Consiglio federale, che prima della procedura di consultazione interna ha deciso di iniziare i colloqui con l'UE. Che riletto significa: diteci cosa dobbiamo fare e noi lo faremo! Dello stesso avviso anche i fautori dell'iniziativa, l'UDC, che in un comunicato sostengono, vista la procedura, quanto sia evidente la scarsa volontà del Consiglio federale di applicare l'inizativa. Beh, non è mica una novità!


Ormai mi dedico a questo blog da un mese, seguendo attentamente la cronaca e l'operato della politica. Mi è chiaro quanto il nostro meccanismo sia basato sulla saturazione del popolo e dunque sul conseguente oblio. Ragione per cui le magagne non si sommano, ma si dimenticano per dare spazio a quelle nuove. E invece si sommano, perché un problema dimenticato non è un problema risolto. Si sommano nella nostra situazione finanziaria, si sommano in ambito lavorativo, di sfruttamento delle persone e del territorio, di inquinamento, di investimenti inutili al popolo ma utili agli intrallazzi dei nostri politici e dei loro amici... Insomma: si sommano nel quadro complessivo che è il nostro Ticino oggi.
Ma come per EXPO 2015, trasformatasi in un braccio di ferro tra Parlamento e Governo e in una partita a scacchi truccata tra cittadini e Consiglio di Stato (ribattezzato oggi Coniglio di Stato), anche lo stop all'immigrazione di massa sta seguendo gli stessi iter. Gli stessi costosissimi iter, se posso permettermi. E come sempre i partiti sono impotenti: la Lega per quanto riguarda il referendum per EXPO e l'UDC per la sua iniziativa. Ma più di loro, ad essere impotenti siamo noi, il popolo! Vi ricordate? Il popolo! Noi! Quei 350mila imbecilli di cui nessuno tiene conto, se non come voci del preventivo cantonale e di quelli comunali nella categoria "gettito fiscale". Noi siamo gettito fiscale e potere d'acquisto. Eppure io continuo a volermi considerare, sempre più col cuore infranto, un essere umano.
Ma la politica, schiava dell'economia, l'umanità la sta perdendo: l'ha già persa quasi tutta a Berna e per sfinimento finirà col perderla anche qui in Ticino. E la politica che perde di umanità perde il soggetto da cui è nato l'intero nostro mondo: l'uomo. E quando un sistema perde questa componente diventa subito un sistema numerico: rappresentato da cifre, statistiche, bilanci, poiezioni... Ma niente uomo!
Poi anche le cifre, da un certo punto in avanti, giocano contro il sistema, ma proprio perché in quanto cifre, più nessuno le percepisce correttamente. Vi faccio un esempio: tra il 2011 e il 2012 le nuove imprese nate in Ticino sono aumentate del 18.9%. Nel 2013, rispetto al 2012, del 14.7%: un'esplosione se si pensa che la media nazionale è stata del 3.7%. Dunque ci si aspetterebbe due cose: più gettito fiscale e più lavoro. Invece il gettito fiscale è diminuito (meno 90 milioni) e la disoccupazione ILO è aumentata dal 2010 dell'1.8%. In fondo anche le cifre parlano chiaro, ma poi, quando si vede il Beltrafacciadibronzo ai dibattiti, le cifre sono diverse, prese senza considerare questo o quello o guardate da punti vista impossibili. Ma nemmeno sulle cifre si riesce a trovare unanimità: anche la matematica, in politica, diventa un'opinione!
E allora cosa dobbiamo fare? Dobbiamo mandarli a casa tutti e sostituirli con esseri umani: gente che prima di fare, dire o accettare qualsiasi cosa, si metta una mano sulla coscienza e sul cuore e chieda ai due "dimenticati" della nostra era cosa ne pensino. Poi, quando cuore e coscienza avranno dato l'okay, allora si potrà procedere.
Dobbiamo farlo, perché se a Berna non arriverà gente dotata di coscienza, il Ticino verrà divorato dall'UE. E noi con lui!




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