È spesso Ticinonews a darmi qualche bello spunto per un post, e questa volta lo fa con un articolo su Lugano e sui tagli alle indennità dei consiglieri comunali. Come ben sappiamo la Città di Lugano non naviga in ottime acque e il Municipio ha deciso di estendere le misure di risparmio anche al Legislativo, come pure di abrogare, sopprimere, il diritto al rincaro. E fin qui potrebbe anche starci. Quello che non ci sta è che la misura non tocchi i sette membri dell'Olimpo... ops, del Municipio e nemmeno rinunci al rincaro. C'è solo una domanda da farsi: perché??
Messa così, infatti, sembrerebbe che il Municipio non sia assolutamente responsabile di quanto avviene all'interno della Città, della sua gestione, dei progetti in corso, delle pianificazioni future, della sua economia... Insomma, messa così sembra che il Municipio sia la sezione marketing di Lugano: quelli che vanno in TV a dirsi bravi quelle rare volte in cui le cose funzionano, o che davanti al LAC modello "tra tutti i modi casuali di ricoprirlo di marmo verde del Guatemala forse, questa era sicuramente la peggiore" esclamano indignati: "Così non va!".
E ora dobbiamo fare un passo indietro per capire come mai nelle testoline dei municipali luganesi non entri in linea di conto il fatto di essere anch'essi responsabili di quanto avviene nella Città. Anzi, in quanto municipali direi siano i primi responsabili di quanto avviene a Lugano! Invece esiste questa storica, invisibile ma sottintesa linea di demarcazione al di sotto della quale sta il mondo, mentre sopra sta l'Olimpo. E che cos'è l'Olimpo? È il privilegio! Ora le cose cambieranno, ma fino a poco tempo fa la carriera politica di un individuo corrispondeva alla strada verso l'acquisizione di privilegi. Il primo tra tutti era quello di essere al di sopra delle responsabilità nei confronti del mondo, di quello cioè che sta fuori, sotto l'Olimpo.
Ridetto qui adesso suona circa così: perché il principale responsabile dello sfacelo economico, territoriale e sempre più anche culturale della città di Lugano, nell'applicare i correttivi alla situazione penalizza i cittadini, aumentando il moltiplicatore, i propri impiegati, con tagli al personale e agli stipendi, e persino i consiglieri comunali, ma lui, il Municipio, si chiama fuori, continua come prima e si prende pure il rincaro? Why?
Non so... A Lugano non funziona, ma pensate al Municipio di Lugano che di botto si trova ad essere il Municipio di Olivone, durante una seduta aperta ai cittadini, mentre il buon Borradori deve spiegare a persone semplici ma tutt'altro che stupide, e soprattutto che non raggiri con il bla bla bla, come mai Olivone abbia: un miliardo di debiti; una serie di capannoni industriali sparsi ovunque a rovinare e inquinare prati e boschi; un traffico insopportabile causa di malattie legate alla respirazione; in mezzo al paese abbiano appena costruito un mastodontico museo foderato alla cazzo di cane con marmo verde del Guatemala (e lì è pieno di artigiani capaci, e il marmo verde del Guatemala te lo fanno vedere loro che cos'è e come si monta!); la disoccupazione alle stelle, e il suo amico responsabile delle manifestazioni in vacanza a tempo indeterminato a Genova... Davvero vorrei proprio vedere una scena così!!!
Dicevo però che le cose stanno cambiando. Non è ancora evidente, ma Matrix inizia a mostrare qualche piccolo segno di risanamento del sistema. Vi faccio un esempio: l'altra sera guardavo Patti Chiari e un servizio molto ben fatto sugli alloggi del Luganese. Al termine del reportage la sensazione chiara era quella di una situazione probabilmente anche a norma di legge, ma decisamente non a norma di etica. Dunque era parecchio divertente vedere i bordi della bocca di Mammone alzarsi spesso, pronti a esplodere in un sorrisone, mentre chiedeva a Jelmini se avessero una qualche idea di chi fosse la Topazio SA, uno degli investitori nel campo edilizio citati nel servizio...
Ecco: questo è il Crepuscolo degli dèi! Il momento in cui li dèi cadono, perché non sono più credibili. Perché il loro apparato di potere non li protegge più dall'evidenza! Ha ragione Mammone e ha ragione Patti Chiari (bravi!) nel mettere in evidenza la forte discrepanza tra una realtà evidente, quella della speculazione edilizia e soprattutto della totale assenza di controllo verso investitori e provenienza dei capitali, e le storielle fatte di cifre, percentuali, crescita, economia che in una realtà come la nostra non stanno più né in clielo né in terra.
E per tornare al nostro Municipio luganese, bello sarebbe farci spiegare su quali basi fondi la convinzione di non essere assolutamente responsabile di quanto avvenga nel comune che dirige. Tanto da sentirsi esonerato da qualsiasi misura di risparmio, a questo punto estesa a tutto e tutti tranne a loro! Why?
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