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Le sorelle Rodriguez, il Web che impazzisce e i bambini che muoiono...

Le sorelle Rodriguez hanno posato insieme per la pubblicità di nuovi costumi da bagno e il Web è impazzito. Ogni giorno muoiono 18mila bambini per la fame e per il mancato accesso all'igiene e alle cure di base e il Web non impazzisce. Quindi il Web è completamente scemo? Non credo sia colpa del Web tutto, ma solamente di quei filtri e canalizzatori rappresentati da determinati portali, media e social, costantemente impegnati a portare anche in Internet le deleterie modalità televisive e del suo marketing e showbiz. Quindi è logico che se il rapporto di Amnesty international riguardante le morti dei bambini nel mondo appare  nella "piccola cronaca" della maggior parte dei portali, mentre le due sorelle "ci amano così tanto per il nostro consistente contributo alla scienza e alla ricerca" si beccano l'apertura, il Web che legge penserà ad Amnesty come a qualcosa di poco importante, perché è piccolo e in basso, mentre gli verrà da pensare che invece le sorelle "guardateci perché se ci fate parlare è molto peggio" siano un argomento determinante per la nostra società.


Gli esperti di comunicazione considerano gli esseri umani come una sorta di criceti da laboratorio, e dopo averne studiato il funzionamento hanno capito come interagire con la nostra scala dei valori. Dunque sanno bene quanto una cosa grande e in alto sia recepita come più importante rispetto a una cosa piccola e in basso; o sanno che attivare stimoli come ad esempio quello sessuale aiuta parecchio ad aumentare il valore del prodotto propinato. Insomma, ne sanno tante di cose e se le usassero a favore della nostra società e non del guadagno fine a se stesso potrebbero cambiare il mondo, rapidamente e soprattutto in meglio. In molto meglio, se alla base del loro operato ci fosse dell'etica!
Così il popolo, anche quello del Web, finisce con lo scambiare delle escort di lusso con delle eroine della nostra società; o confondere Striscia la notizia con un TG; o Fabrizio Corona per un modello da seguire; o ancora la "Dolce vita" come qualcosa di cui parlare invece che da dimenticare in fretta; o Barbara D'urso per una giornalista; o Pomeriggio cinque per una trasmissione...
Ma alla fine, a noi, non resta nulla se non insoddisfazione. L'insoddisfazione di tutti gli uomini che guardano le sorelle "do not input, only output", le desiderano ma non le possono avere; ma anche l'insoddisfazione delle loro ragazze, le quali poi per farsi desiderare assumono il modello Belen e finiscono con l'andare in giro vestire come delle prostitute e con il comportarsi come se gli avessero appena sparato in testa con un cannone a onde moventi (mitico Star Blazer!). In più, andando in giro così, tutti gli uomini riconoscono i tratti promossi nei modelli Rodriguez e se le vogliono fare. Dunque? Dunque è il caos!
E allora come si fa? Bisogna recuperare i nostri strumenti critici, quelli cioè che non considerano una cosa valida quando chi abbiamo attorno la riconosce come tale, ma che si rifanno a una buona dose di ore di pensiero e di confronto con noi stessi e con il mondo. Insomma, il messaggio giusto è: anche io valgo! Ma non perché uso lo shampoo Vattelapesca, ma perché sono un individuo pensante, con una personalità, con una vita, con degli strumenti e soprattutto con dei sogni miei. Miei!
Ecco, io sono piuttosto sicuro che ognuno di noi, eliminate le prime cinque posizioni nella nostra scala dei valori e nella nostra lista dei sogni da realizzare inizierebbe a trovare se stesso, nascosto sotto quello strato di falsi valori costruiti abilmente dagli esperti della comunicazione. Ma sotto a questo guscio ci siamo noi: esseri che arrivano da lontano, da 2.5 milioni di anni fa, dunque con un bagaglio genetico e una storia consistenti. E io sono fermamente convinto che questo bagaglio difficilmente possa essere cancellato o anche solo imprigionato dalle strategie di qualche abile malato di mente senza più etica e morale. Certo, dobbiamo impegnarci. Di più! Di più!! Di più!!! Di più!!!! E di più ancora!!!!! Ma poi, però, ho l'impressione che riusciremo a liberarci...


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