Signore e signori: il frattale! |
È bello delirare, ragazzi! Ogni tanto, quando nessuno vi vede, dovete concedervi di resettare la vostra mente e di pensare a qualcosa che non centri niente con quello a cui è abituata ad applicarsi. Quindi, in giardino al buio, mi sono chiesto di inventarmi una frasetta impossibile... La prima cosa assurda che mi venisse in mente. Ed ecco "Le logiche frattali in un sistema multifrattale". Ma l'esercizio non finisce qui: a questo punto, nel mio giochetto gratuito, aggiungo una diffcoltà ulteriore. Mi dico: adesso devi farcela star dentro! Cioè devo trovare un modo per trovare un senso a un post che inizi con un titolo così. Vediamo se ci riesco...
Il frattale è quella cosa nella foto: dove un "disegno", sempre lo stesso, ne forma altri indentici ma più grandi, e più piccoli. Una logica frattale sarà probabilmente una logica capace di ripetersi in una più grande, e anche in una più piccola. Un sistema multifrattale sarà un "disegno" in cui tanti frattali come quello nella foto, ma diversi, trovano il modo di... trovare una logica comune, per disegnare un frattale ancora più sofisticato, magari con qualche dimensione in più e magari con qualche possibilità e proprietà in più. Più grande. E più piccolo.
E qui già spero che molti di voi abbiano smesso di leggere da un po'. Sì, perché il mio giochetto funziona anche se nessuno dei lettori arriva alla fine del pezzo: se non leggete la tesi non la potete confutare. E io vinco!
Ma adesso devo trovare un esempio... Eheheh: trovato! Un buon esempio nel nostro mondo in cui si possa applicare il concetto di Logica frattale in un sistema multifrattale lo troviamo nel detto: "Uno su mille ce la fa". Per usarlo davvero bene bisognerebbe chiedersi che cosa ce la faccia a fare il tizio e rispetto a chi. Ma usiamola come ce l'hanno insegnata: quell'uno su mille è il tipo, oggi, da talent. Anzi, oggi un po' meno, perché se fino a qualche anno fa a presentarsi, salvo rarissime eccezioni, erano talenti appena superiori a "La Corrida" (Ciao Corrado!), oggi spesso il livello tecnico e anche d'esperienza dei partcipanti è nettamente superiore...
Ma a noi interessa il messaggio, quello riassumibile in maniera un po' semplice in: "Fino a ieri eri un parrucchiere sfigato, povero e con tante difficoltà e tanti sogni, poi sei venuto al talent e ce l'hai fatta: da oggi puoi smettere di far fatica perché... gli altri ne faranno un pò di più anche per te!".
Quindi torniamo al frattale; guardiamo la foto e pensiamo a una giornata estiva in Piazza del Duomo a Milano: ci passerà una massa di un milione di persone. Ecco, quel milione è la foto: il disegno grande. E se pensiamo all'uno su mille che... ce la fa, possiamo suddividere il "disegno grande" in tanti "disegni piccoli", ma sorretti dallo stesso principio. Beh: della stessa forma! Cioè mille gruppi di mille persone all'interno dei quali c'è l'uno che ce la fa, ma allo stesso modo, su mille gruppi di mille persone (un milione) ci sarà il gruppo che, sempre, ce la fa. O che, per citare Checco Zalone, che ce la vuole farcela. E questo è il frattale! Ma siamo sicuri che basti e che sia corretto?
Adesso il sistema multifrattale... Infatti, non basta pensare che se "uno su mille ce la fa", allora anche "un gruppo di mille su mille" ce la faccia. Perché non c'è un gruppo con mille vincenti e 999 fatto tutto di perdenti. Anzi, c'è, ma è una possibilità molto remota (o forse no? forse probabile tanto quanto ognuna della altre, vista da... un altro frattale!). E comunque a questo punto mi viene da dire che la definizione stessa delle possibilità sia relativa al contesto: alle caratteristiche del sistema, ma imprescindibilmente alla "scommesa" del farcela. Se il contesto è una maxi corsa d'orientamento fatta da mille gruppi di mille persone, allora il frattale dell'uno su milla sta. Ma se paliamo di un villaggio di un milione di persone devastato completamente da un violento terremoto in cui ne sopravvive uno su mille, cioè mille su un milione, la logica del singolo non è ugualmente applicabile alla logica del gruppo.
In fine, quindi, posso aggiungere al mio delirio anche il "sistema multifrattale", perché lo stesso evento può avere intepretazioni diverse a seconda del contesto di senso nel quale è inserito. E del punto di vista che lo guarda: se a guardare il terremoto sono gli Dei che l'hanno mandato, selezionando bene di salvare un gruppetto di mille, allora sì, il gruppo di mille che ce l'avrebbe fatta c'era davvero! Ma lo sapevano solo gli Dei... Se esistono... Altro frattale...
Siamo in una "danza di sensi": che bello! E se siamo bravi a danzare, guardate che bei disegni vengono fuori! Uno per ognuno di voi che lo guarda, poi!
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