Qualche giorno fa, a proposito della nostra classe politica, dicevo "vivono, stanno, parlano, discutono, si confrontano e si riproducono sempre e solo tra loro". Ieri è uscita la lista per le elezioni 2015 del PLRT e sebbene pensassi che Cattaneo fosse piuttosto in gamba, forse per via che girando in bicicletta si ossigena meglio il cervello, oggi mi devo ricredere. Due lauree in economia, una in storia e in scienze politiche, una procuratrice pubblica e il capo delle guardie di confine: e a parte quest'ultimo che probabilmente, stando appunto su un confine ha un'idea piuttosto precisa delle tipologie di persone e dei traffici che passano attraverso il nostro cantone, gli altri vivono nella bolla di realtà ridotta data dalla frequentazione solo di propri simili. E anche come ventaglio di rappresentanza delle varie aree sociali e profili della nostra società, parliamo di un minuscolo spicchio della grande torta che sono i cittadini, tutti!
E una prima grande critica è che nessuno dei cinque profili sia legato assolutamente a un settore che produca qualcosa. Capite: produrre materia o operare sulla materia! Storia e scienze politiche si occupano della visione e dell'analisisi di un sistema, come pure le scienze economiche; un procuratore abita il confine in cui si gioca la legalità delle nostre azioni, e una guardia di confine ci aiuta senz'altro, ma non produce nulla. Nessuno con le mani, proprio le mani(!) in pasta. Dunque, intendendo i partiti come rappresentati del popolo, mi chiedo quanto popolo questi individui possano rappresentare. E difficilmente smuoveranno le masse liberali: quelli che lo facevano erano persone e personalità di tutt'altra caratura. Per cui identificarsi in loro faceva sentire il cittadino vincente: questi sono certamente capaci, ma nessuno verrebbe scelto per "Die Hard"! Nessuno di loro è così simpatico...
Poi c'è l'età e l'ampiezza dell'esperienza di ognuno. Sempre a parte Antonini, che dovrebbe avere una mappa piuttosto ampia delle tipologie di persone, gli altri vivono all'interno dei circuiti del potere già da un po', ed essendo così giovani dubito che abbiano avuto la possibilità e di formare una personalità autonoma - non relativa e dipendente dal contesto - e soprattutto di confrontarsi abbastanza a lungo con l'ampiezza del nostro mondo per forgiare l'uomo solido e capace che serve oggi alla nostra politica. Vabbè, io sono io, ma mi ci sono voluti 40 anni per iniziare ad avere una visione soddisfacente del mondo e per iniziare a decidere come pormi. Magari è perché sono lento o magari è perché il mondo e l'essere umano sono molto più complessi di quanto ci vogliano far credere. Da informatico mi chiedo se questa rosa di candidati conosca davvero il sistema operativo in cui viviamo in tutta la sua ampiezza (orizzontale e verticale) e soprattutto se sia in grado di eseguire la manutenzione necessaria. Da informatico dico di no: dico che, forse a parte Antonini per il lavoro che fa, di gente con una conoscenza così approfondita del nostro sistema operativo il PLRT non ce l'ha; e nemmeno ha persone con conoscenze approfondite e controllo del proprio sistema operativo in quanto individuo: guardare i nostri politici ai dibattiti insieme a uno psicologo e a un esperto di PNL ti fa capire quanto questa gente stia assieme per via dello scotch nel quale il contesto li avvolge, ma cambiato il contesto parliamo di gente con problemi. E basta.
Ma allora bisogna capire cosa sia successo al nostro cantone negli ultimi vent'anni: cosa abbia cambiato così tanto gli equilibri e cosa abbia minato la "dinastia" PLRT. Molti direbbero che è arrivata la Lega e che ha aperto un canale diretto tra il popolo e la politica. E in parte è vero, ma personalmente sono dell'idea che la Lega sia riuscita a rompere questi equilibri per un solo motivo: il loro massiccio giornale! La gente, prima ancora di ragionare in maniera critica su cose e persone, è suscettibile alla massa e alla ripetizione: il Mattino era massiccio e parlava regolarmente dei leghisti. Esattamente come le serie TV: pian piano le conosci e inizi a seguirle. Nessun partito oggi ha ancora un mezzo d'informazione attivo sul territorio di quella portata: qualche rivistucola o marchetta dei media convenzionali, ma una serie televisiva così densa, ricca di personaggi caratteristici e liberi di essere se stessi come il Mattino non ce l'ha nessuno. E invece è stato proprio il Mattino a distruggere la rete e il "cerchio della fiducia" dei liberali, levando tanti coperchi, abbattendo idoli e credenze, e mettendo in piazza molte verità occultate. E soprattutto parlando in maniera più diretta con il popolo. Ed è quello il segreto della Lega: il giornale! Mica poi...
Non entro nei dettagli per ora, ma certamente reagirò nei prossimi giorni alla lettura di qualche intervista ai diretti interessati. Ma a un primo colpo d'occhio mi chiedo davvero se una rosa così poco rappresenzativa dell'ampiezza del popolo sia una scelta vincente e non un suicidio assistito. La mia impressione è che i liberali di stiano chiudendo sempre più su se stessi. E beh: o affronti i problemi o frequenti solo persone che come te i problemi non li vedono o non li ammettono. Ma così il cerchio si stringe sempre più: ve lo ricordate, no, quello che aveva mezzo mondo e che alla fine si è trovato con il cerchio grande come un bunker... Beh, o affronti la malattia per tempo, o alla fine la malattia ti uccide.
Vedremo, ma io dico che se gli altri partiti non commetteranno lo stesso errore (difficile, difficilissimo, probabilmente impossibile!), il 2015 sarà la fine dei liberali, con zero presenze in Consiglio di Stato. Sarebbe un bene: delle volte per rinascere devi morire per davvero...
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