Ogni tanto è bene uscire dalla nostra realtà "a orizzonte" e aprire lo zoom fino là dove dove normalmente non facciamo. E sì perché la nostra realtà "a orizzonte" è l'unica a permetterci di trovare un bilancio equilibrato con la nostra coscienza. Ma se appena allarghiamo l'orizzone, ecco che il bilancio del nostro mondo globale, e non quello del gruppo (gruppetto...), ci rende un bilancio sconcertante: fino a un mesetto fa avevano 61 stati coinvolti in guerre; a oggi ci sono circa 18mila bambini che ogni giorno muoiono di fame e di scarso igiene; una persona su tre si ammala di cancro e posso continuare fino alla fine dei bit di questo blog... Qui in Ticino, oggi, è un medico a ricordarcelo, Rolando Bardelli, che con un contributo apparso su LiberaTV presenta e commenta i dati relativi al rapporto 2013 sulla qualità dell'aria in Ticino. Quindi ci sono le polveri sottili (PM 10) costantemente al di sopra dell'ordinanza federale contro l'inquinamento atmosferico. Stesso discorso per diossidi di azoto e ozono. Tutti "veleni", a detta di un medico!
Vi riporto adesso la sua valutazione professionale riguardo all'inquinamento dell'aria e alle sue relazioni con la nostra salute:
"I veleni summenzionati sono originati in gran parte dal traffico stradale e rappresentano un problema di salute pubblica. L’ozono causa dei disturbi al sistema respiratorio, in particolare nelle persone già soggette a malattie quali l’asma allergica o la bronchite cronica. I diossidi d’azoto sono stati messi in correlazione con disturbi respiratori, ma anche del sistema cardiovascolare. Una corposa ed autorevole documentazione scientifica, raccolta fin dagli ’80, suggerisce però che l’etichetta di inquinante atmosferico più problematico spetta alle polveri sottili, che a livelli elevati come quelli misurati nel nostro cantone correlano, per esempio, con uno sviluppo ridotto del sistema respiratorio negli adolescenti (1) oppure con un rischio aumentato di infarto del miocardio (2). Una recentissima pubblicazione europea conferma una correlazione tra aumento dei livelli di PM 2.5 nell’aria ed un’accresciuta mortalità (3)"
Ecco, questo è quanto. Bardelli aggiunge poi che ci sono alcuni strumenti per contrastare l'inquinamento - come il Piano di risanamento dell'aria, o il Piano direttore cantonale, o ancora il Piano d'agglomerato - ma questi o non vengono applicati o lo sono solo in maniera parziale. Ottenendo come risultato "che edificazione e sviluppo economico poco o nulla sostenibili del nostro territorio continuano, determinando un aumento del traffico e dei problemi che ne derivano". E concludendo con queste condivisibilissime parole: "Solo delle misure più decise a livello di pianificazione territoriale, di promozione dei trasporti collettivi, della mobilità aziendale e della mobilità lenta potranno migliorare la qualità dell’aria in Ticino e lo stato di salute dei ticinesi".
La cosa sconcertante è che questi campanelli d'allarme, lanciati di tanto in tanto anche da voci autorevoli come quella di un medico, non assumano l'importanza che invece dovrebbero avere: parliamo della nostra salute, di mallattie, di morte! Eppure, il nostro "progresso" sembra essere imprescindibile. Siamo pronti a morire pur di non smettere di correre, di fare, di produrre e di acquistare cose inutili, per motivi inutili, il tutto in un contesto di sviluppo totalmente insostenibile!
Ogni tanto guardo alcune città cinesi, dove le persone girano con la mascherina sul naso per contrastare l'inquinamento; dove il cielo azzurro non lo si vede praticamente mai; e dove le persone non sono più esserei umani, ma robot programmati per far funzionare una grande macchina senza più senso e nemmeno benefici: perché anche i "progettisti" della nostra società si ritrovano ora con un cumulo di macerie e persone programmate a non pensare, a non avere coscienza e a giustificare il mondo il quanto tale perché i media e la comunicazione in generale ci insegnano così. Beh: ci siamo scelti un'esistenza esemplare, dove essere felici è un gioco da ragazzi. Vero?
E che si può fare allora? Fermare il treno, o rallentarlo quanto meno. Poi chiederci se davvero ci serva correre così; se quanto consideriamo come fonte di felicità lo sia davvero; se le cose imprescindibili del nostro mondo lo siano davvero; se le cose che abbiamo e che facciamo ci servano veramente; se il cemento sia meglio del verde; se sia bene morire d'inquinamento perché il PIL deve crescere; se le persone che consideriamo grandi lo siano davvero; se un calciatore o un manager debbano avere un compenso di 20 milioni l'anno; se i piloti siano davvero eroi o i responsabili di centinaia di migliaia di morti sulle strade di persone che li hanno presi come esempio; se 2 miliardi di obesi al mondo non siano troppi; se non sia il momento di chiudere i fast food e se non sia il momento di insegnare ai paesi "civilittati" che cosa sia l'alimentazione; se non sia il momento di introdurre e sostenere l'attività fisica ovunque nella nostra società, per ridurre a un decimo il business della sanità; e chiedersi, chiedersi, chiedersi e chiedersi ancora se il nostro mondo che "ormai è così" lo sia davvero, ormai così!
Che bello sarebbe vedere un'umanità svegliarsi dal torpore mentale di questa società dell'economia! Ma a quanto pare vogliamo suicidarci con orgoglio. Certo: meglio morire che ammettere di aver vissuto finora come un demente con le fette di salame sugli occhi, sulla coscienza e anche sul cuore. Peccato che l'universo sia basato sul bilancio energetico. Il che significa che prima o poi, ma di sicuro, l'universo ci presenterà il conto. A noi codardi, purtroppo, ma anche ai bastardi che ci hanno ridotti così!
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