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EXPO 2015: dove si è perso il legno svizzero?

La domanda giusta è proprio questa: dove si è perso il legno svizzero con il quale si sarebbe dovuto realizzare il padiglione elvetico a EXPO 2015? Perso, nel senso di dove, all'interno dei soliti giri di appalti su appalti, il legno svizzero sia "uscito" dal progetto. E non lo sa nemmeno Quadri, che se lo chiede in un articolo apparso su LiberaTV. Ed ecco che ci si ritrova sempre allo stesso punto: la politica commissiona e l'ediliza non fa, fa male e/o ruba. Insomma, come il marmo verde del Guatemala e i 227 milioni spesi nel LAC: una cifra con cui si costruisce un villagio con 200 case almeno! E noi, popolo, possiamo limitarci solo ad assistere agli scontri tra politica e politica, tra politica e edilizia (il settore più corrotto del pianeta) o tra politica e economia. Ma soluzioni, mai! Però paghiamo, sempre, con i soldi nostri!

 
È davvero sconcertante, ancora prima di dedicarsi al legno giallo dell'Appenzello, come agli occhi del cittadino, quanto stia succedendo attorno a EXPO 2015 sia una barzelletta, ma anche una dura presa di coscienza: quella che metà della nostra politica è impotente e l'altra metà lavora per l'economia europea e non per il cittadino svizzero, o ticinese nel nostro caso.
Si era lanciato un referendum proprio perché si riteneva che EXPO 2015 non fosse un buon investimento in un momento come questo, soprattutto visto il caos organizzativo e la corruzione che gira attorno all'evento. Oggi scopriamo che anche i nostri progetti sono finiti nelle stesse dinamiche. Secondo Quadri, infatti, “la progettazione del padiglione svizzero per Expo 2015 è stata attribuita ad uno studio d'architettura argoviese, che si è circondato da un'équipe competente per portare a termine il mandato. Il 27 gennaio 2014 si è tenuta a Berna una riunione al fine di scegliere l'impresa generale che avrebbe realizzato il padiglione, sotto la direzione del capo progetto per le realizzazioni di Presenza svizzera  all'estero. Il progetto iniziale prevedeva che sia il padiglione che le sue infrastrutture venissero realizzate interamente con legno svizzero”. Ma poi, “da quanto apparso sulla stampa, il padiglione svizzero risulta molto diverso rispetto a come originariamente concepito dagli architetti cui era stato attribuito il mandato. Come mai delle differenze architettoniche così importanti emergono solo ora? Pare infatti che anche altre imprese generali, poi non selezionate, si fossero proposte per realizzare il progetto iniziale nel rispetto del budget votato”.
E la cosa bella è che lo si viene a sapere dalle foto apparse sulla stampa! Ma non c'era nessuno a vedere mente lo montavano? Come per il marmo verde del Guatemala, anche qui la politca e il cittadino (che rispetto all'economia e all'ediliza sono sullo stesso piano, cioè vittime) possono solo prendere atto del tutto quando i giochi sono già stati fatti. E allora? È questo il nostro destino?
Altro esempio: i giovani UDC portano 184 curriculum ticinesi al Fox Town (e magari sarebbe compito di un'evoluzione dei nostri uffici preposti) e ne assumono tre o quattro. O l'altro giorno hanno inaugurato il maxi centro logistico a Sant'Antonino (ne parla esaustivamente Savoia sul suo blog): altro progetto inutile alla popolazione, ma utile all'"altra" economia e a Christian Vitta, che pensa di avere un guadagno d'immagine da tutto questo. Ehehehe: c'è un anno di tempo e quel coso farà parlare sicuramente di sé, per le assunzioni, come sempre, per il traffico e per molte altre cose che scopriremo strada facendo. E comunque, almeno abbiamo già visto da che parte sta Vitta: dall'altra!
E noi cosa dobbiamo fare? Continuare a vedere le decine di migliaia di franchi che ogni giorno media e politica investono per... nulla! Per vedere la nostra politica che parla dei problemi, che magari prova a reagire, ma che come sempre resta con un pungo di mosche! Come la partecipazione a EXPO, probabilmente anticostituzionale visto il referendum pendente...
Ma è difficile capire che oggi la politica sia il manico della falce imbracciata dalla speculazione, dalla corruzione e dall'economia dei banchieri: insomma la politica oggi è il manico di gente malata, perché uno che vede un pianeta asfaltato, inquinato, pieno di poveri e basato sui soldi è malato forte! Ma "ormai il mondo è così", mi dicono tutti. Beh, certo: quello che non sei abbastanza bravo da cambiare... ormai è così! Se stessi compresi, aggiungo io.



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