Tutte le strade portano a Roma e anche un po’ più in là



Ecco, stiamo per partire: dal titolo avrete certamente capito che stiamo per fare un viaggio. Stiamo andando a Roma e a farci da guida sarà un ragionamento. Uno dei tanti possibili, ma a me è piaciuto ascoltarlo e ve lo propongo.
Da dove si parte? Partiamo da qui, dal Ticino e dai nostri problemi legati al lavoro. Qualcuno ci ha dato degli xenofobi e uno svizzero tedesco che conosceva poco l’italiano ci ha dato degli xilofoni, ma solo perché nella svizzera tedesca a scuola c’è l’opzione tra l’italiano o l’Ainu e il tizio aveva scelto la seconda. Dunque noi dovremmo avercela con i frontalieri. E perché?
Di solito ce l’hai con qualcuno quando questo intenzionalmente ti danneggia. E pensare che un italiano, che tutti i giorni prende l’auto e si fa ore di colonna per venire in Ticino a guadagnare 1'800.- franchi lordi il mese, voglia intenzionalmente danneggiarci è una follia! Quindi facciamo un passo avanti e proseguiamo nel nostro viaggio, chiedendoci, visto che i frontalieri non sono carnefici, di chi siano vittime. E qui, nel viaggio, siamo già al di là della frontiera, perché capiamo che le 60mila persone che vengono a lavorare qui ogni giorno lo fanno perché là dove abitano il lavoro non c’è. E qui sarebbe bello vedere gli italiani che invece di sprecare carta di giornale o parole sui blog per dirci quanto siamo xenofobi, imparassero da noi Ticinesi e, come abbiamo fatto il 9 febbraio, si girassero verso il loro Governo e gli chiedessero a gran voce di fare qualcosa.
So che è difficile per un italiano mettersi contro la propria nazione: l’Italia è di fondo incredibilmente religiosa nei modi, sicuramente perché il Vaticano abita lì da molto tempo, ma anche perché quando l’Italia era popolata da artisti e da grandi uomini capaci di costruire e pensare bellezze impareggiabili, Dio aveva lì la sua dimora. Dunque si sono creati uomini generosi e fedeli, capaci di dare anche la vita per i propri dei.
E finché gli dei erano quei grandi uomini che hanno fatto la storia, nessun problema, ma quando con abilità i nani si sono vestiti di grande e sono scesi in campo, gli italiani non hanno saputo fare differenza.
E oggi, dopo vent’anni, ancora danno la vita per loro: salgono in auto la mattina, s’incolonnano, lavorano duro, vengono trattati come nullità e la sera tornano a casa dalla propria famiglia con due soldi e una cicca, stanchi e sfiduciati. Ma la mattina trovano ancora la forza per farlo di nuovo. E questa miserabile condizione parte da quello che succede a Roma, nella sede del Governo italiano, che ha ridotto la nazione più bella e ricca del mondo a un cumulo di macerie e sofferenza. E qui abbiamo fatto un bel pezzetto di strada: abbiamo capito che i problemi del Ticino sono causati dal governo italiano!
Proviamo ad andare oltre? Dai, proviamo! Chiediamoci come mai il governo abbia ridotto l’Italia a un paese del terzo mondo nel giro di qualche decennio… Mmm, diciamo che la porta da aprire ora è quella delle cattive abitudini. E quando la apriamo, sorpresa: Roberto Saviano!  Sì, l’Italia ha un giro di 50-60 miliardi l’anno che se ne vanno dal bilancio per via della corruzione e altri 200 per evasione fiscale. Proprio quella contro cui Roberto ha lottato tanto. Una corruzione che contribuisce sicuramente a spingere qui quei 60mila poveracci che non trovano lavoro in Italia. E Saviano si indigna perché non li vogliamo più accogliere.
Ma come? Ci stai dicendo di non opporci a un effetto della corruzione? Ci stai dicendo di non lottare?
Prendila come un’opinione personale, ma forse è proprio per quello che prendi psicofarmaci e la tua vita è diventata terribile: avevi tutti dalla tua parte e avresti potuto chiedere a tutti gli italiani di seguirti. Ma invece di chiedergli di andare con te a riprendersi l’Italia, hai chiesto loro di venire via con te e col tuo amico di vaselina…  Hai chiesto a tutti di venire lì con te, perché, certo, eri solo e avevi bisogno di conforto. Ma gli uomini grandi sanno vivere anche a proprio credito. E spesso devono saperlo fare.
Però, che lavoro hai fatto ragazzo: bravo!
E ora concludiamo il nostro viaggio, dicendoci due cose: che la maggior parte dei problemi dell’umanità, e parte di quelli ticinesi, sono causati dalle “cattive abitudini”, e che gli dei… non sono tutti uguali. 

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