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Pianificazione ospedaliera: la soluzione sbagliata a un problema che sta altrove! Eheheh, Cristo, come sempre qui in Ticino...

Sanità, cure mediche, casse malati, pianificazione ospedaliera, o detto con altri quattro sinonimi: ignoranza, sfruttamento, sfruttamento, sfruttamento. Beh, la buona notizia è che la causa è solo l'ignoranza, quindi si può riparare! La sanità è infatti quel grande calderone in cui si muovono un sacco di entità, così tante che Ippocrate, lì dentro, non lo trovi più neanche se passi l'intera vita a cercarlo. Forse perché una volta, quando si pronunciava la parola "sanità" a tutti venivano in mente uomini di scienza costantemente impegnati nella ricerca di soluzioni per migliorare la nostra salute. Per guarire le malattie, le epidemie in molti periodi storici. Mentre oggi, quando si parla di sanità, la scienza è l'ultima cosa che viene in mente...


Dunque c'è il tipo strano che ai dibattiti televisivi gesticola sempre nervosamente e in maniera incontrollata, che per voce del DSS può esprimere concetti come quelli riguardo al cambio di orientamento degli ospedali periferici, senza che nessuno gli chieda di spiegare bene cosa stia dicendo. Concetti tipo questo: il cambio di orientamento “rappresenta un valore aggiunto a fronte di una durata di degenza sempre più breve ed un'intensità di presa a carico sempre maggiore nelle strutture acute, che devono quindi disporre di requisiti di qualità accresciuti”. Davvero: in piedi davanti alla lavagna con lì tre professori di liceo un po' svegli che chiedono al Beltraparlospessosenzasaperebenequellochedico di spiegare questo concetto, e a settembre lo troviamo in prima media con lo zainetto di Hello Kitty...
Poi, come il solito qui in Ticino, è facile leggere tutta una serie di valutazioni totalmente opposte e spesso ben argomentate a sostegno di tesi e soluzioni totalmente contrarie. E noi, i cittadini, dobbiamo sempre scegliere - quando possiamo - tra numerosi punti di vista mai d'accordo tra loro. Mai una volta che la politica ci proponga una soluzione compatta, nata dalle discussioni tra i punti di vista di cui parlavo prima... Insomma, mai una volta che la politica faccia bene il proprio lavoro: trovare la soluzione migliore per tutti! Non giocare a Monopoly e nemmeno all'Isola dei famosi... E nemmeno a The Voice of Switzerland: la politica è un'altra cosa.

Ma, come sempre, si ottengono risultati migliori levandosi dalla piazzetta in cui tutti stanno lì a discutere di niente e guardando l'intero villaggio con un binocolo, da in cima a una montagna. Come? Riducendo i concetti all'osso e interrogando un po' gli elementi del quadro. Tipo...
Uno degli obbiettivi della nuova pianificazione ospedaliera è quello di contenere i costi. Dunque deduciamo che la nostra sanità oggi costa ed è un problema. Il DSS pensa di farlo mettendo mano alle strutture, e questo perché non mette in dubbio quello che invece è il fulcro del discorso: la medicina, la sua applicazione e la sua efficacia.

Partiamo dall'applicazione della medicina: avere qualche amico anziano può essere illuminante per capire una delle cose importantissime legate all'applicazione della medicina. Qualche anno fa, infatti, di tanto in tanto facevo le commissioni per un'amica sulla settantina, soprattutto quando si apprestava a partire per il suo annuale mesetto di vancaza dai parenti italiani. Una delle tappe del mio circuito di commissioni era la farmacia: di lì passavo a ritirare - da una lista precedentemente comunicata dall'anziana amica - quello che potrei definine il kit dell'essenziale medico per un mese di vacanza. E prima di proseguire devo farvi notare che la tizia era lucida, vigile, deambulava con le proprie gambe e guidava pure l'auto in maniera non troppo pericolosa. Ma quando uscivo dalla farmacia mi ritrovavo con una borsa di quelle grandi della Migros, una per mano, colme di scatole di medicinali: la pillola per la pressione, quella per il colesterolo, gli integratori, gli ormoni, le gocce per la tachicardia, i sonniferi, i calmanti, gli antidolorifici, le aspirine, le gocce per il naso, i gel per i muscoli, il collirio e una targhetta placcata d'oro da appendere in casa con i ringraziamenti della Novartis! E... È morta lo stesso!
Ma il punto è che tra le mani avevo migliaia di franchi di medicinali, per un solo mese di sopravvivenza! E adesso il tipo gesticolante con i tic potrebbe dirmi che quello era un caso isolato. Purtroppo sono un tipo curioso e mi sono preoccupato di fare un piccolo censimento tra gli amici dei miei amici anziani e tra i parenti anziani di alcuni miei amici giovani: beh, con un mese di quello che spendono in medicinali io mi costruisco la casa!
Quindi, quindi, quindi un punto intelligente su cui lavorare per ridurre la spesa legata alla sanità è quella di verificare bene l'operato dei medici e vedere se, nel circuito "case farmaceutiche - medici - pazienti - casse malati" qualcuno non faccia il furbo o se ne approfitti. Vi aiuto dicendovi che non è il paziente...
Poi un'altra bella domanda è quella a sostegno della tesi secondo la quale l'utilizzo indiscriminato dei medicamenti per risolvere i problemi renda disabile il nostro organismo, che per svolgere le proprie funzioni deve dipendere da tutti gli additivi prescritti. E non solo: ad esempio qualcuno sa apiegarmi perché esiste una pillola per il colesterolo? Mangiare decentemente è la cura contro il colesterolo! A meno che qualcuno sia capace di dimostrare il contrario. Non so: qualcuno vuole provare?
Per non entrare nel campo delle depressioni, delle malattie di carattere psichiatrico e di tutti i loro surrogati e affini. Ci tornerò perché qui sono davvero solido e preparato e ho cose da dire, ma la prima domanda che faccio è questa: non è che per caso la psichiatria, invece dei malati veri, stia curando le vittime dei malati veri? Non è magari che la signora Pina, finita in clinica per un tentato suicidio sia la vittima, chessò, di un marito che da anni la urla addosso e magari di tanto in tanto la picchia? O il ragazzo sotto psicofarmaci per i suoi problemi di inserimento sociale, no sia vittima di genitori psicopatici che lo hanno usato come specchio dei loro problemi?
Insomma: siamo sicuri che la medicina faccia giusto? Che non sia anch'essa in discussione? Che non sia anch'essa da mettere in discussione? Siete sicuri?

E adesso l'efficacia. Vi faccio una domanda: da quand'è che non vi capita più di dire a qualcuno: "Hai in mente il Giovanni: era malato e adesso è guarito!"? Non avete la sensazione di essere in un sistema in cui le magagne della salute arrivano, ma poi non passano più? Che quel problema allo stomaco, o quel male alla schiena, o il dolore lì, o il colesterolo, o la pressione o il ginocchio della lavandaia arrivino nella nostra vita o in quella dei nostri conoscenti e, malgrado l'impegno della medicina, non passino mai?
E adesso mi permetto di portare un esempio vissuto in prima persona: ho avuto un parente ammalatosi e morto di cancro. Ero piccolo, ma ho visto questa persona morire giorno dopo giorno. Per la malattia, certamente, ma da un certo punto in avanti - quando anche un bambino aveva capito che non ci sarebbe stato più nulla da fare - per le cure. Sono i ricordi di un bambino, ma ricordo il terrore che abitava questa persona quando doveva partire per andare a fare la chemio e i raggi. E quanto stava male dopo... Ricordo che spesso, senza capire bene tutto perché ero piccolo, mi dicevo: "Non si può morire così male".
E già che ormai sono triste voglio continuare a parlare di cancro, citando una dichiarazione di Umberto Veronesi, secondo cui una persona su tre, nella vita, si ammala di cancro. Mmm... Oggi però! Perché nel paesino in cui sono nato io (molto meglio delle grandi e anonime città per fare statistica!) non era certo uno su tre ad ammalarsi di cancro. E nemmeno gli anziani vivevano a suon di pastiglie: gli "anziani" di quel paese era facile trovarli a torso nudo, d'inverno, in giardino a spaccare legna per il camino!
E allora vogliamo per favore andare a cercare le cause e non accettare presupposti come quello che oggi una persona su tre si ammala di cancro?! Beh? Perché oggi una persona su tre si ammala di cancro?? Perché oggi abbiamo tutti la pressione fuori posto, il colesterolo fuori posto e tutta una serie di magagne che non arrivano dal cielo, ma arrivano dalle noste cattive abitudini, dalla nostra ignoranza, dall'effetto deleterio dei pubblicitari e dei manager nella nostra cultura... Ma ripeto: cose per le quali dobbiamo ringraziare l'uomo e non il cielo!

Politica, per favore, fai qualcosa! Ce n'è di gente in gamba nel nostro Parlamento; ce n'è sparsa tra i partiti e ce n'è anche sparsa non tra i partiti: mettetevi assieme, fate qualcosa, costringete gli altri almeno a parlare dei problemi. Almeno ad iniziare a parlarne. Per noi, che siamo qui a cercare di vivere tra... l'incudine e il martello. Martello: evolvi, perché l'incudine di sicuro...



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